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AstraZeneca, Massimo Galli: ‘Se non serve, si tolga’

Il professor Massimo Galli si è espresso nuovamente sul vaccino AstraZeneca, di cui si è tornato a parlare dopo il caso della 18enne di Genova colpita da trombosi. Ecco cosa ha detto.

Il professor Massimo Galli si è espresso nuovamente sul vaccino AstraZeneca, di cui si è tornato a parlare dopo il caso della 18enne di Genova colpita da trombosi. Ecco cosa ha detto.

Intervenuto nel corso della trasmissione di Rai 3 “Cartabianca”, condotta da Bianca Berlinguer, il professor Massimo Galli ha espresso il suo pensiero sul vaccino AstraZeneca, della cui validità si è tornati a discutere a seguito di un nuovo caso di trombosi che ha coinvolto una ragazza di 18 anni di Genova a cui era stato somministrato il vaccino anglo-svedese lo scorso 25 maggio.

AstraZeneca: cosa ha detto il professor Galli

Nel corso del programma Cartabianca è stato chiesto al professore Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, quanto sia ancora indispensabile il vaccino AstraZeneca per la messa in sicurezza della popolazione. “Non so, e non posso sapere con chiarezza, se i quantitativi previsti di questo vaccino sono indispensabili per chiudere l’operazione di vaccinazione e ridurre la circolazione del virus. Se questo si può ottenere con gli altri vaccini, farei a meno di dare AstraZeneca alle giovani donne”, ha detto Galli.

“In ogni caso il vaccino si è attirato troppi patemi, a questo punto è anche una questione di qualità di vita e serenità delle persone. Si valuti se è necessario andare avanti con questo vaccino. Se non è così, si tolga in certe fasce d’età”, ha aggiunto.

Riapertura delle scuole

Il professore ha detto la sua anche sulla riapertura in presenza delle scuole di settembre: “I diritti non sono in discussione ma non è vero che non esiste il problema dell’infezione tra i bambini. La variante inglese non rispetta i bambini e li infetta, i numeri dimostrano un aumento dei casi. Siamo di fronte ad una realtà dinamica”, ha detto. “Sono felice – ha proseguito – all’idea che la scuola sia aperta in presenza a settembre, anche per la serenità delle famiglie e non solo per l’educazione dei bambini. Ma forse bisognerà avere ancora qualche precauzione per identificare in maniera precoce eventuali focolai”.

Cauto ottimismo

Infine, il professore si dice ottimista sulla base dell’attuale quadro dell’epidemia: “Credo sia legittimo tirare il sospiro di sollievo. I vaccinati cominciano ad essere un numero consistente che non ci toglie più nessuno. E’ molto difficile che possano finire all’ospedale, in rianimazione o al cimitero. Questo è il grande vantaggio ottenuto con il vaccino”.

fonte immagine: https://www.facebook.com/Cartabiancarai3/photos/a.1805255899719136/2946341598943888/

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