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Congedo parentale: ecco come funziona e come richiederlo

Nel Decreto Cura-Italia è stato determinato il congedo parentale per dare garanzie a tutti i genitori che devono stare a casa da lavoro per i propri figli.

Una delle misure collegate alla pandemia da coronavirus è anche il congedo parentale, meccanismo che è stato inserito all’interno del Decreto Cura-Italia emesso dal governo e che vuole dare garanzie a tutti i genitori che sono costretti a restare a casa da lavoro a causa della chiusura delle scuole.

Il congedo parentale straordinario

Il congedo parentale straordinario previsto nel decreto è destinato a quei genitori che hanno in famiglia dei figli fino a 12 anni di età ed appartengono alla categoria dei lavoratori dipendenti ed a quella dei collaboratori. Queste persone possono richiederlo all’Inps, che attribuirà con un massimo di 15 giorni lavorativi per ogni nucleo familiare. Oltre al decreto è prevista una circolare applicativa particolare che metterà in chiaro tutti i passi da compiere. In attesa di questa circolare, Pasquale Tridico ha reso noto a tutti che le domande per ottenere il congedo parentale straordinario devono essere fatte attraverso il proprio datore di lavoro.

La chiusura delle scuole è prevista attualmente sino al 3 aprile, ma le notizie degli ultimi giorni, relative al diffondersi del contagio in tutte le regioni italiane, fanno supporre che ci potrà essere un prolungamento e questo potrebbe causare ulteriori modifiche anche al congedo parentale straordinario. Questa tipologia di congedo è usufruibile anche da parte dei dipendenti pubblici i quali ne dovranno fare richiesta all’amministrazione dalla quale dipendono. Per il congedo parentale straordinario non viene applicato il limite di età, fissato a 12 anni, nel caso di figli disabili. Questa normativa può essere usufruita anche dai genitori affidatari.

La richiesta di congedo parentale straordinario

Questa richiesta può essere presentata da entrambi i genitori, ognuno al proprio datore di lavoro. Il decreto prevede infatti che ad usufruirne possano essere entrambi, ognuno per la sua parte, e che è assolutamente retroattivo, partendo cioè dalla data del 5 marzo nella quale vennero chiuse le scuole in modo definitivo. I lavoratori che usufruiscono di questa opportunità avranno quindi nella loro busta paga una indennità che varia tra lavoratori dipendenti e collaboratori.

I primi si vedranno riconoscere il 50% della retribuzione, mentre per i secondi si tratta del 50% della “retribuzione convenzionale giornaliera” in accordo alle normative in vigore in questo momento. Nel periodo in cui i lavoratori rimangono a casa in congedo straordinario parentale avranno diritto al pagamento dei contributi figurativi, circostanza che invece non si attua durante il periodo del congedo parentale “normale”. Come alternativa al congedo parentale straordinario può essere fatta richiesta per ottenere un “bonus baby sitter” del valore di 600 euro, con importo aumentabile fino a 1000 euro per i lavoratori del settore sanitario.

2 risposte su “Congedo parentale: ecco come funziona e come richiederlo”

Poco esaustive le norme relative alla richiesta del congedo parentale.
Poichè molte attività, cosidette non indispensabili, sono state chiuse, i datori di lavoro hanno, giustamente, messo i propri dipendenti, in ferie. Mi chiedo, questi lavoratori/genitori,possono ugualmente trasformare le ferie in congedo parentale e fruire dei benefici previsti dal Decreto ministeriale?

Poco esaustive le norme relative alla richiesta del congedo parentale.
Poichè molte attività, cosidette non indispensabili, sono state chiuse, i datori di lavoro hanno, giustamente, messo i propri dipendenti, in ferie. Mi chiedo, questi lavoratori/genitori,possono ugualmente trasformare le ferie in congedo parentale e fruire dei benefici previsti dal Decreto ministeriale?

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