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Serie A: si studiano possibili soluzioni per la ripartenza

La FIGC sta valutando diverse soluzioni, tra cui la possibilità di riprendere il campionato di Serie A dal prossimo mese di settembre terminando a novembre.

Al vaglio ci sono una serie di possibili soluzioni per terminare questa stagione e riprendere quindi il campionato. La FIGC sta valutando la possibilità di riprendere il campionato di Serie A a partire dal prossimo mese di settembre per poi terminarlo entro novembre

La Serie A vaglia diverse soluzioni per terminare la stagione

La pandemia da coronavirus ha stravolto completamente le abitudini dei cittadini. Le restrizioni imposte dai vari Governi hanno avuto ripercussioni piuttosto evidenti non solo per quanto concerne l’aspetto sociale ma anche e soprattutto sull’economia con la stragrande maggioranza delle attività produttive costrette a chiudere. Sono stati sospesi anche tantissimi sport ed anche le Olimpiadi Tokyo 2020, rinviate al 2021.

Anche il mondo del calcio si è dovuto fermare davanti a questa emergenza drammatica sospendendo la stagione. Tuttavia, sono ancora al vaglio diverse soluzioni che potrebbero consentire di terminare questa stagione calcistica magari prevedendo uno slittamento nel tempo. Mentre sembra esserci grande sintonia fra i principali club della Serie A per una possibile soluzione che prevedrebbe la ripresa dei campionati professionistici a partire dalla fine del mese di maggio con le dovute sicurezze per la tutela della salute, si pensa anche ad una soluzione differente.

Nello specifico si potrebbe riprendere l’attuale stagione dal prossimo mese di settembre con la possibilità di terminarla entro quello di novembre. Nel caso questa soluzione venisse adottata, allora si renderebbe necessari, almeno per due anni, l’esigenza di disputare le stagioni nell’arco di un anno solare e non più dal mese di agosto fino a quello di maggio dell’anno successivo. Una soluzione che tuttavia prevede sia aspetti positivi che aspetti negativi.

I pro e i contro della ripresa del campionato di Serie A nel mese di settembre

La FIGC sta valutando la possibilità di riprendere il campionato di Serie A a partire dal prossimo mese di settembre per poi terminarlo entro novembre. In questo modo si potrebbe pensare, almeno per le due successive stagioni, a campionati da disputarsi durante l’arco di un anno solare e non più con inizio mese di agosto e termine nel mese di maggio dell’anno successivo. Una soluzione che promette diverse vantaggi ma anche aspetti negativi. Certamente in questo modo le società e le associazioni calcistiche avrebbero l’opportunità di organizzare meglio la ripresa dei campionati e delle Coppe assicurando uno standard di maggior tutela per la salute non solo degli atleti ma anche degli addetti ai lavori.

Questa fase emergenziale andrebbe a concludersi nel mese di dicembre 2022 con i mondiali in Qatar. Tra gli aspetti negativi c’è da sottolineare l’esigenza di dover disputare nel mese di giugno 2021 i campionati europei e che naturalmente i calciatori si troverebbero a giocare anche durante i mesi più caldi dell’anno con tutte le problematiche del caso. Ci sarebbe da valutare l’eventuale buco temporale di sei mesi tra la conclusione dei mondiali in Qatar e l’inizio della stagione 2023/2024. In ultimo, ma non per importanza, c’è anche l’aspetto legato ai contratti che solitamente sono in scadenza nel mese di giugno.

4 risposte su “Serie A: si studiano possibili soluzioni per la ripartenza”

Bisogna che tutti capiscano che il calcio non è come molti dicono una palla fatta rotolare da 22 giovanotti in mutande ma una delle più importanti industrie del paese. Giusto pensare a chi ha perso il lavoro e/o si trova in difficoltà ma pensare alla ripartenza dei campionati professionistici non lo esclude e dovrebbe avvenire senza distrarre risorse pubbliche.
Concretezza e non demagogia

Penso che il calcio debba trovare un percorso di ripresa , a prescindere dal difficile momento,nel rispetto della salute degli attori che ruotano attorno, in in quanto puo dare quell inezione di entusiasmo che in qursti momenti serve.La definirei una terapia benefica al morale.Buona cosa sarebbe quella di devolvere parte dei proventi di tutto il business che gira attorno al calcio a coloro che necessitano di aiuti

Non si può neanche sentir parlare che c’è qualcuno che si preoccupa ora dei campionati. Non ripartono e basta e forse se ne parla a settembre ma non so se del 2020

Il calcio per il momento non è una priorità, bisogna pensare a quelle povere persone che sia per il covid 19, cioè i malati e sia per i lavoratori che sono rimasti senza lavoro stanno partendo la fame e lo stato non li aiuta, mio modesto parere.

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