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Bonus Condizionatori 2023, cos’è e come funziona?
Con la Legge di bilancio il governo ha confermato anche per il 2023 il bonus condizionatori. Ecco come funziona e come ottenerlo.
Con la Legge di bilancio il governo ha confermato anche per il 2023 il bonus condizionatori. Ecco come funziona e come ottenerlo.
Chi desidera rinnovare il proprio impianto di climatizzazione, risparmiando sulle spese e contribuendo al miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile, può usufruire del bonus condizionatori e pompe di calore. Vediamo insieme di cosa si tratta e come si ottiene.
Bonus condizionatori: che cos’è e come funziona?
Il bonus condizionatori e pompe di calore è stato confermato anche per il 2023. È stato inserito però all’interno del Bonus mobili ed elettrodomestici e del Bonus ristrutturazioni. Non si tratta dunque di una misura specifica, ma collegata ai bonus edilizi ordinari per cui è prevista la detrazione. Per beneficiare di quest’agevolazione bisogna acquistare un condizionatore con una pompa di calore ad alta efficienza, in grado di garantire un risparmio energetico certificato. Il bonus è valido sugli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2023. Si può accedere all’incentivo anche se si esegue un intervento edilizio sull’immobile, che può riguardare:
- Manutenzione straordinaria
- Restauro
- Ristrutturazione o risanamento conservativo dell’unità immobiliare
- Ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato in seguito a eventi calamitosi
- Manutenzione ordinaria o straordinaria su parti comuni di edifici residenziali
A seconda dell’intervento previsto, si può fare riferimento a uno dei seguenti bonus edilizi:
- Bonus mobili ed elettrodomestici
- Ecobonus
- Superbonus
Le detrazioni disponibili
Come per tanti altri contributi statali, il bonus condizionatori è usufruibile solo in forma di detrazione fiscale. L’agevolazione va dal 50 al 65%, ma può rientrare anche tra quelle previste con il Superbonus 90%.
Nel dettaglio, è possibile ottenere una detrazione del 50% se l’installazione o l’acquisto del nuovo condizionatore rientra in un intervento di ristrutturazione edilizia. In questo caso è necessario rispettare le seguenti condizioni:
- l’acquisto deve avvenire contemporaneamente all’intervento di ristrutturazione dell’abitazione;
- il condizionatore deve essere a pompa di calore e garantire il risparmio energetico;
- rientrare in un massimale di spesa di 8.000 euro, detraibili in 10 quote annuali.
Nel caso di lavori edilizi di può ottenere un altro bonus, il bonus Ristrutturazione, che pure prevede una detrazione IRPEF del 50%, ma con un massimale di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
Se l’acquisto del condizionatore rientra nell’Ecobonus, invece, la detrazione è pari al 65%. Anche in questo caso è necessario rispettare delle condizioni:
- sostituire un vecchio condizionatore con uno nuovo a risparmio energetico;
- il nuovo condizionatore deve essere a pompa di calore e di classe energetica superiore rispetto a quella del condizionatore da sostituire;
- rispettare il limite di spesa di 46.154 euro detraibili in 10 rate annuali, per la sostituzione di un vecchio impianto con uno ad alta efficienza energetica.
La detrazione al 65% del bonus condizionatori 2023 può essere fruita in 10 rate annuali di uguale importo, permettendo di ammortizzare l’investimento nel tempo.
Infine, è prevista una detrazione del 90% delle spese sostenute per l’installazione di un nuovo condizionatore a pompa di calore ad alta efficienza energetica se l’acquisto rientra nel Superbonus 90%. Le condizioni da rispettare per accedere a questa agevolazione cono le seguenti:
- il nuovo condizionatore deve rientrare tra gli interventi trainanti, ossia quelli che contribuiscono a migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione;
- gli interventi devono essere eseguiti in concomitanza con lavori di riqualificazione energetica dell’immobile;
- la spesa sostenuta per il nuovo condizionatore deve essere certificata da un professionista abilitato.
La detrazione del 90% viene ripartita in cinque quote annuali di uguale importo e può essere ceduta a terzi o trasformata in uno sconto in fattura dal fornitore.
A chi spetta?
Il bonus condizionatore si rivolge ad un’ampia gamma di contribuenti, sia residenti che non residenti in Italia, tra cui rientrano:
- privati cittadini;
- entità giuridiche e società di capitali;
- professionisti e artisti;
- raggruppamenti di professionisti;
- aziende;
- imprenditori autonomi;
- possessori di Partita IVA;
- organismi pubblici e privati non coinvolti in attività d’imprenditoria;
- complessi residenziali;
- istituzioni indipendenti per l’edilizia sociale;
- cooperative edilizie unitarie;
- proprietari o nudi proprietari di beni immobili;
- detentori di diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- affittuari o comodatari.
Possono usufruire della detrazione – purché risultino intestatari dei bonifici – anche i familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado); il partner convivente, anche senza vincolo matrimoniale o unione civile; il coniuge separato, a condizione di essere titolare dell’immobile con l’altro coniuge.
Come ottenere il bonus condizionatori
Il bonus condizionatori 2023 è ottenibile sotto forma di detrazione fiscale nel momento in cui si compia la dichiarazione dei redditi tramite modello 730 o modello Redditi PF (ex Unico).
Nel calcolo delle spese si possono far rientrare anche quelle di trasporto e di montaggio del condizionatore acquistato (pagate tramite bonifico, carte di credito o debito).
Nel caso in cui il bonus condizionatori sia collegato a una ristrutturazione, per riceverlo, bisogna inviare una comunicazione online a Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile) entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Nella comunicazione dovranno essere inseriti i dati relativi alle spese sostenute (fattura di acquisto, ricevuta del bonifico, ricevuta di transazione, se si sceglie di pagare con carta di credito) e agli interventi di riqualificazione e risparmio energetico ottenuto (tramite APE, Attestato di Prestazione Energetica), nonché l’importo di tutte le eventuali consulenze professionali.
Sulle dichiarazioni rese in fase di richiesta del bonus condizionatori l’Agenzia delle Entrate, in coordinamento con l’Autorità Giudiziaria competente, può effettuare dei controlli. Pertanto è bene conservare sempre: la ricevuta del bonifico che attesti il pagamento del condizionatore; la documentazione di addebito sul conto corrente; le fatture di acquisto, che riportino la natura, la qualità e la quantità di prodotto e servizi acquisiti; la ricevuta di avvenuta transazione per i pagamenti effettuati con carta di credito o di debito; le schede tecniche del condizionatore a pompa di calore e la scheda descrittiva firmata inviata all’Enea.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/condizionatore-d-aria-6605973/
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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto
Il giocatore dell’Inter Acerbi assolto
Nel mondo dello sport, ogni tanto emergono controversie che scuotono gli appassionati e la comunità sportiva nel suo complesso. Una di queste situazioni si è verificata recentemente nel calcio italiano, coinvolgendo due giocatori di spicco: Juan Jesus del Napoli e Francesco Acerbi dell’Inter. La controversia è stata generata da presunte accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus durante un incontro sul campo. Tuttavia, dopo un’attenta indagine, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto. Le autorità sottolineano la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse.
Questa vicenda ha suscitato grande interesse e dibattito nell’ambito del calcio italiano e internazionale, con molti media che hanno seguito da vicino lo sviluppo della situazione. Tuttavia, è importante analizzare i fatti in modo obiettivo e approfondito, evitando di lasciarsi trascinare da speculazioni e rumor. In questo articolo, esamineremo attentamente gli eventi che hanno portato a questa controversia, analizzando le prove disponibili e le conclusioni delle autorità competenti.
Il diverbio
La vicenda ha avuto origine durante un match di alto profilo tra Napoli e Inter, due delle squadre più importanti della Serie A italiana. Durante la partita, si è verificato un alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, che ha attirato l’attenzione degli spettatori e dei media. In seguito alla partita, sono emerse voci secondo cui Acerbi avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus durante l’incontro. Queste accuse hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e dei dirigenti sportivi, che hanno chiesto un’indagine approfondita sull’incidente.
Le autorità competenti hanno avviato un’indagine immediata per fare chiarezza sulla situazione. Sono stati interpellati arbitri, giocatori e testimoni oculari presenti durante la partita al fine di raccogliere prove e testimonianze utili per stabilire la verità. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, non è emerso alcun elemento che confermasse le accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi. Le testimonianze raccolte non hanno fornito alcun riscontro sostanziale alle accuse, e le immagini delle telecamere presenti allo stadio non hanno rilevato comportamenti sospetti o discriminatori da parte del giocatore dell’Inter.
Mancanza di prove concrete
Di fronte alla mancanza di prove concrete, le autorità incaricate dell’indagine hanno concluso che non vi erano elementi sufficienti per sostenere le accuse di razzismo nei confronti di Acerbi. Questa decisione ha sollevato un sospiro di sollievo tra i sostenitori dell’Inter e ha posto fine alla speculazione mediatica che aveva circondato l’incidente. Tuttavia, è importante sottolineare che la questione del razzismo nello sport resta un tema di grande importanza e sensibilità, e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione.
La controversia tra Juan Jesus e Francesco Acerbi ha messo in luce l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con una mentalità aperta e inclusiva. Sebbene in questo caso specifico non siano emerse prove di comportamento razzista, è fondamentale rimanere vigili e pronti a intervenire ogni volta che si verificano episodi di discriminazione o intolleranza. Le squadre, le istituzioni sportive e gli organi preposti devono lavorare insieme per promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso, in cui ogni giocatore si senta al sicuro e rispettato.
Sport e razzismo
La vicenda che ha coinvolto Juan Jesus e Francesco Acerbi ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con responsabilità e determinazione. Sebbene le accuse di comportamento razzista nei confronti di Acerbi siano state respinte per mancanza di prove, questo episodio ci ricorda che il lavoro per combattere il razzismo nello sport è tutt’altro che concluso. È fondamentale continuare a sensibilizzare giocatori, tifosi e dirigenti sulle conseguenze negative del razzismo e lavorare insieme per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Solo così possiamo assicurare che lo sport rimanga un veicolo di unità e integrazione, capace di superare le barriere culturali e promuovere valori universali di solidarietà e tolleranza.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/martelletto-giustizia-giudice-7499911/]
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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo
Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.
La Cronaca dell’Incidente
La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.
Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.
Le Cause dell’Incidente
Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.
Implicazioni e Conseguenze
L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.
Misure di Prevenzione e Sicurezza
Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.
L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.
[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]
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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?
Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?
Il matrimonio tra spazio e IA
Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.
Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale
1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.
2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.
3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.
4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.
Vantaggi dell’IA nei satelliti
– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.
– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.
– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.
Sfide e considerazioni etiche
Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:
– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.
– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.
– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.
Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]
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