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Bonus psicologo, c’è l’ok della commissione

Via libera delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio al bonus psicologo. Soddisfazione nel Pd e nel M5S. Ecco come funziona.

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Bonus psicologo, c’è l'ok della commissione

Via libera delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio al bonus psicologo. Soddisfazione nel Pd e nel M5S. Ecco come funziona.

E’ arrivato nella notte tra il 16 e il 17 febbraio l’ok delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio al bonus psicologo. Dopo una lunga discussione, è stato approvato, come modifica al dl Milleproroghe, l’emendamento che vede come primo firmatario il deputato Pd Filippo Sensi.

“Ore 2.52. Le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio approvano il bonus psicologo. Grazie al governo per il lavoro fatto, ai gruppi parlamentari per il sostegno, a tutti coloro che ci hanno creduto. Si va in aula alla Camera. Un passo avanti decisivo”, così Filippo Sensi, deputato del Partito democratico, ha annunciato su Twitter il via libera al bonus psicologo.

Il primo firmatario dell’emendamento spiega che il governo stanzierà “20 milioni che andranno alle strutture” del Sistema sanitario nazionale. Di questi 20 milioni, 10 serviranno per rafforzare le strutture sanitarie già esistenti e per il reclutamento di professionisti sanitari e di assistenti sociali; gli altri 10 saranno destinati a quei cittadini che, in base all’Isee, non superiore a 50mila euro, potranno chiedere un ristoro per le spese sostenute per le sedute con specialisti iscritti all’Ordine. La misura interesserà circa 16 mila cittadini, a cui andranno massimo 600 euro a persona.

“Il via libera al bonus di assistenza psicologica ci rende particolarmente felici. Un risultato importante per i cittadini e per il Pd che lo aveva proposto al Senato in legge di Bilancio e che con tenacia, nonostante le difficoltà, lo ha riproposto alla Camera dove finalmente è stato approvato nel decreto Milleproroghe. Si tratta di un primo segnale molto importante per tutte le persone che stanno soffrendo”, ha commentato Simona Malpezzi, capogruppo del Pd al Senato.

“I cambiamenti che il Covid ha prodotto nelle nostre esistenze hanno generato grandi sofferenze e dolori che non possono essere ignorati. Ringrazio personalmente per il prezioso lavoro svolto al Senato Caterina Biti insieme a Eugenio Comincini e Paola Boldrini e Vanna Iori per la commissione Salute e alla Camera, Filippo Sensi che, con grande determinazione e perseveranza, ha proseguito questo lavoro, dimostrando la solidità del lavoro svolto dai gruppi parlamentari. L’approvazione del bonus di assistenza psicologica è una bella vittoria per il Pd ma, soprattutto, per il Paese”, ha concluso

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Soddisfazione è stata espressa anche da Celeste D’Arrando ed Elisa Pirro, rispettivamente deputata e capogruppo del M5S in Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, che, in una nota congiunta, hanno parlato di “grande risultato iniziato già in occasione della Legge di Bilancio con l’emendamento del Movimento 5 Stelle a firma Pirro e proseguito nel Milleproroghe con l’emendamento D’Arrando, approvato questa notte”.

“Prevedere un contributo di 600 euro con l’obiettivo di supportare le persone che vivono un disagio psicologico, acuito dai 2 anni di pandemia, e che sono spesso in condizioni economiche difficoltose è una risposta necessaria e rappresenta un primo passo. È importante superare i tabù legati alla salute mentale e al disagio psicologico proprio perché come si decide di andare dal medico se ci si rompe un braccio allo stesso modo bisogna fornire gli strumenti necessari affinché le persone possano rivolgersi a uno psicoterapeuta qualora vivano un disagio psicologico”, spiegano. “Da oggi continueremo a lavorare e a portare avanti questa battaglia affinché vengano messe in campo azioni strutturali per dare risposte concrete affinché vi siano presidi territoriali volti ad aiutare chi vive un disagio e ad affrontarlo”, concludono le due rappresentanti dei Cinque Stelle.

Come si legge nel documento approvato nella notte tra il 16 e il 17 febbraio, il bonus psicologo è volto “a potenziare l’assistenza per il benessere psicologico individuale e collettivo, anche mediante l’accesso ai servizi di psicologia e psicoterapia in assenza di una diagnosi di disturbi mentali, e per fronteggiare situazioni di disagio psicologico, depressione, ansia, trauma da stress”.

Il provvedimento – nato dalla considerazione che “il Covid ha portato morte e preoccupazione ma anche il lato oscuro della salute mentale delle persone”, come spiegato dal deputato dem Sensi prima dell’approvazione – consiste in “un contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati regolarmente iscritti all’albo degli psicoterapeuti”. “Il contributo avrà un importo massimo di 600 euro a persona e sarà parametrato alle diverse fasce Isee al fine di sostenere le persone con Isee più basso. Sono escluse dalla platea dei potenziali beneficiari le persone fisiche con Isee superiore a 50.000 euro”, si legge nel testo.

“Nel presupposto che una tariffa minima relativa a una seduta di psicoterapia presso uno specialista privato si attesti intorno ai 50 euro, ogni contributo corrisponderà a un rimborso indicativo di 600 euro (50 euro per 12 sedute) e, pertanto, complessivamente il finanziamento previsto consentirebbe di soddisfare una platea approssimativa di 16.000 soggetti”, specifica il documento.

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Come fare domanda

Ancora non sono note le modalità di presentazione della domanda per accedere al contributo. Sono infatti ancora allo studio l’entità del bonus e i requisiti, anche reddituali, per la sua assegnazione. Essi verranno stabiliti con un decreto del ministro della Salute di concerto con il ministro dell’Economia entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge su cui è stata posta la fiducia alla Camera per venerdì 18 febbraio.

La petizione online continua

Il percorso del bonus psicologo è stato abbastanza tortuoso. Inizialmente era stato inserito nella Legge di Bilancio 2022, poi eliminato. Per questo motivo era stata lanciata una petizione su Change.org per chiedere un intervento del governo, data la crescente diffusione di depressione e ansia soprattutto fra gli adolescenti.

Ora, nonostante sia arrivato il via libera al bonus, la petizione non si ferma. A dirlo è il suo promotore, il giornalista del TG1 Francesco Maesano: “Volevamo più risorse, certo, e torneremo a chiederle. Ma la strada è tracciata ed è quella giusta. Per questo, la petizione non si fermerà. Continueremo ad aggiornare sui prossimi passi e a chiedere attenzione a chi ha deciso e deciderà di firmarla con due obiettivi: rinnovare e potenziare il bonus nei prossimi anni; chiedere a tutti gli attori del settore di impegnarsi per realizzare, davvero e nei fatti, il diritto all’accesso ai percorsi di benessere e salute mentale e psichica. Tutti. E per tutti”, ha spiegato.

“Il bonus rappresenta indubbiamente un cambio di passo. E’ un tassello utile. Ma non può bastare per dare risposte concrete alla domanda di aiuto di tanti italiani che soffrono di disagi psicologici, amplificati dall’emergenza pandemica. Serve una risposta strutturale: l’esigenza è quella di creare servizi ad hoc nelle Asl, oggi carenti”, aveva detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop), David Lazzari, in seguito all’apertura del ministro Speranza. “Abbiamo proposto di istituire consultori psicologici nei Distretti e nelle Case di comunità lo psicologo di base che rappresenta un avanzamento culturale importante, e dovrà porsi come punto riferimento per il benessere mentale, così come il medico di famiglia lo è per la salute fisica”, aveva concluso.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/salute-mentale-benessere-psicologia-2019924/

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

Il giocatore dell’Inter Acerbi assolto

Nel mondo dello sport, ogni tanto emergono controversie che scuotono gli appassionati e la comunità sportiva nel suo complesso. Una di queste situazioni si è verificata recentemente nel calcio italiano, coinvolgendo due giocatori di spicco: Juan Jesus del Napoli e Francesco Acerbi dell’Inter. La controversia è stata generata da presunte accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus durante un incontro sul campo. Tuttavia, dopo un’attenta indagine, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto. Le autorità sottolineano la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse.

Questa vicenda ha suscitato grande interesse e dibattito nell’ambito del calcio italiano e internazionale, con molti media che hanno seguito da vicino lo sviluppo della situazione. Tuttavia, è importante analizzare i fatti in modo obiettivo e approfondito, evitando di lasciarsi trascinare da speculazioni e rumor. In questo articolo, esamineremo attentamente gli eventi che hanno portato a questa controversia, analizzando le prove disponibili e le conclusioni delle autorità competenti.

Il diverbio

La vicenda ha avuto origine durante un match di alto profilo tra Napoli e Inter, due delle squadre più importanti della Serie A italiana. Durante la partita, si è verificato un alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, che ha attirato l’attenzione degli spettatori e dei media. In seguito alla partita, sono emerse voci secondo cui Acerbi avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus durante l’incontro. Queste accuse hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e dei dirigenti sportivi, che hanno chiesto un’indagine approfondita sull’incidente.

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine immediata per fare chiarezza sulla situazione. Sono stati interpellati arbitri, giocatori e testimoni oculari presenti durante la partita al fine di raccogliere prove e testimonianze utili per stabilire la verità. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, non è emerso alcun elemento che confermasse le accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi. Le testimonianze raccolte non hanno fornito alcun riscontro sostanziale alle accuse, e le immagini delle telecamere presenti allo stadio non hanno rilevato comportamenti sospetti o discriminatori da parte del giocatore dell’Inter.

Mancanza di prove concrete

Di fronte alla mancanza di prove concrete, le autorità incaricate dell’indagine hanno concluso che non vi erano elementi sufficienti per sostenere le accuse di razzismo nei confronti di Acerbi. Questa decisione ha sollevato un sospiro di sollievo tra i sostenitori dell’Inter e ha posto fine alla speculazione mediatica che aveva circondato l’incidente. Tuttavia, è importante sottolineare che la questione del razzismo nello sport resta un tema di grande importanza e sensibilità, e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione.

La controversia tra Juan Jesus e Francesco Acerbi ha messo in luce l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con una mentalità aperta e inclusiva. Sebbene in questo caso specifico non siano emerse prove di comportamento razzista, è fondamentale rimanere vigili e pronti a intervenire ogni volta che si verificano episodi di discriminazione o intolleranza. Le squadre, le istituzioni sportive e gli organi preposti devono lavorare insieme per promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso, in cui ogni giocatore si senta al sicuro e rispettato.

Sport e razzismo

La vicenda che ha coinvolto Juan Jesus e Francesco Acerbi ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con responsabilità e determinazione. Sebbene le accuse di comportamento razzista nei confronti di Acerbi siano state respinte per mancanza di prove, questo episodio ci ricorda che il lavoro per combattere il razzismo nello sport è tutt’altro che concluso. È fondamentale continuare a sensibilizzare giocatori, tifosi e dirigenti sulle conseguenze negative del razzismo e lavorare insieme per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Solo così possiamo assicurare che lo sport rimanga un veicolo di unità e integrazione, capace di superare le barriere culturali e promuovere valori universali di solidarietà e tolleranza.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/martelletto-giustizia-giudice-7499911/]

 

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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo

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Crolla il ponte di Baltimora per un'urto con una nave cargo

Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.

La Cronaca dell’Incidente

La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.

Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.

Le Cause dell’Incidente

Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

Implicazioni e Conseguenze

L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.

Misure di Prevenzione e Sicurezza

Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.

L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.

 

[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]

 

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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

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Cosa succede se si affida un satellite all'intelligenza artificiale?

Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

Il matrimonio tra spazio e IA

Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.

Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale

1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.

2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.

3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.

4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.

Vantaggi dell’IA nei satelliti

– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.

– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.

– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.

Sfide e considerazioni etiche

Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:

– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.

– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.

– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.

Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]

 

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