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Coronavirus: quanto sopravvive sul denaro?

L’OMS dichiara che il coronavirus può diffondersi anche attraverso le banconote e le monete, per cui è opportuno seguire alcune raccomandazioni.

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Quanto sopravvive il coronavirus sui soldi? è possibile contrarre il virus toccandoli?

Una delle principali caratteristiche del Coronavirus è l‘elevata contagiosità, come testimoniano i numerosi contagi non solo in Italia ma anche molte altre parti del mondo. Uno dei temi maggiormente discussi infatti, è proprio quello che riguarda la modalità di contagio. Questa può avvenire non solo se si è in diretto contatto con chi ha contratto il virus, ma anche attraverso le superfici.

Di recente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invitato la popolazione a lavarsi le mani e usare prodotti disinfettanti anche dopo aver toccato banconote e monete, non escludendo quindi che il Coronavirus possa trasmettersi anche attraverso il denaro.

L’ Oms invita i cittadini a lavarsi le mani dopo aver maneggiato denaro

Il quotidiano La Stampa cita un’intervista rilasciata da un’esponente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità al quotidiano britannico Telegraph, secondo cui il Covid-19 potrebbe sopravvivere sul denaro per diversi giorni. Inoltre il rappresentante dell’OMS ha consigliato di non toccarsi mai il volto se prima si sono toccate banconote o monete, ma di lavarsi prima le mani con sapone o con un disinfettante.

In tempi normali, tali consigli sarebbero stati presi sottogamba da buona parte della popolazione, ma di fronte all’emergenza del Coronavirus assumono un significato completamente diverso agli occhi di chi non era solito seguire le più elementari norme igieniche.

Coronavirus: permanenza maggiore su superfici in plastica e metallo

Il Coronavirus sopravvive sulle superfici, come altri virus, e dura più a lungo su quelle dure, come possono essere la plastica e il metallo. Al contrario, sulle superfici più morbide (ad esempio tessuto e carta) ha una minore presa e quindi dura meno a lungo. Oltre alla tipologia di superficie, esistono anche altri fattori che influenzano la durata di un virus. Tra queste si annoverano l’umidità e la temperatura.

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A tal riguardo è importante sottolineare il recente intervento del professor Walter Ricciardi (esponente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), che ha chiesto ai cittadini italiani di lasciare vestiti e scarpe fuori casa quando si rientra dal lavoro, dalla spesa o da qualsiasi altro luogo. Inoltre Ricciardi ha rimarcato l’importanza di mantenere la distanza di almeno un metro rispetto alle altre persone e di lavarsi con un’elevata frequenza le proprie mani.

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35 Comments

35 Comments

  1. Marialuisa Grosso

    25 Marzo 2020 at 17:02

    Io, nonostante sia convalescente da un incidente, devo uscire per portare fuori il cane. Al ritorno del giretto sotto casa gli pulisco le zampine con una salvietta ma non so quanto sia efficace. Che si deve fare.. . è un barboncino con il pelo lungo e delicato ed è molto affettuoso.

  2. Marialuisa Grosso

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Io, nonostante sia convalescente da un incidente, devo uscire per portare fuori il cane. Al ritorno del giretto sotto casa gli pulisco le zampine con una salvietta ma non so quanto sia efficace. Che si deve fare.. . è un barboncino con il pelo lungo e delicato ed è molto affettuoso.

  3. pierangelo

    19 Marzo 2020 at 23:48

    Tutti abbiamo un bancomat o similari e tutti i commercianti , per legge sono obbligati ad accettarli . Dunque perché ostinarsi ad usare carta moneta da sempre veicolo di infezioni . Non sono certo contenti, ma anche pagare un caffè lo si può fare con moneta elettronica cosi come facevo in Svizzera o Germania già 25 anni fa . In più è una sicurezza contro le rapine da parte degli operatori commerciali .

  4. pierangelo

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Tutti abbiamo un bancomat o similari e tutti i commercianti , per legge sono obbligati ad accettarli . Dunque perché ostinarsi ad usare carta moneta da sempre veicolo di infezioni . Non sono certo contenti, ma anche pagare un caffè lo si può fare con moneta elettronica cosi come facevo in Svizzera o Germania già 25 anni fa . In più è una sicurezza contro le rapine da parte degli operatori commerciali .

  5. ANTONIO NEGLIE

    19 Marzo 2020 at 09:45

    Ma usate un po’ di buon senso tutti quanti e vedrete che le risposte alle Vs. spesso inutili domande le troverete facilmente e senza dover interrogare nessuno.
    Volete istruzioni per tutto; un bugiardino per ogni cosa. Ma usate la Vs. zucca, piuttosto, prima di porre in essere qualunque azione. La testa serve per pensare e riflettere, prima di agire, e non solo per dividere le orecchie.

  6. ANTONIO NEGLIE

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Ma usate un po’ di buon senso tutti quanti e vedrete che le risposte alle Vs. spesso inutili domande le troverete facilmente e senza dover interrogare nessuno.
    Volete istruzioni per tutto; un bugiardino per ogni cosa. Ma usate la Vs. zucca, piuttosto, prima di porre in essere qualunque azione. La testa serve per pensare e riflettere, prima di agire, e non solo per dividere le orecchie.

  7. andrea balzarotti

    18 Marzo 2020 at 17:23

    Una volta a scuola gli incapaci venivano bocciati e lasciati indietro.
    Poi nel nome di non so cosa, le classi differenziali sono state abolite e nelle classi ‘normali’ tutti dovevano stare al passo dei più incapaci che non dovevano essere lasciati indietro.
    Ora si distrugge l’economia e soprattutto la vita di tutta la popolazione mondiale per quel 10% che si ammala e che se non si ammalasse di questo, probabilmente si ammalerebbe comunque d’altro…

    • Claudia

      20 Marzo 2020 at 15:25

      mi sembra che Andrea abbia una visione della vita molto personale: contano solo i migliori … ma migliori di chi e di cosa??????????? il mondo è bello perché è vario e tutti hanno qualcosa da insegnare!!! se qualcuno rimane indietro non è necessariamente colpa sua!
      Siamo tutti HANDICAPPATI ovvero per una, due cose che ciascuno sa fare ce ne sono centinaia che ci trovano impreparati; quindi il mio suggerimento per Andrea ma non solo è
      STUDIARE STUDIARE STUDIARE non si finisce mai di imparare! AUGURI a tutti e speriamo che questa tragica esperienza ci insegni qualcosa! Claudia

  8. andrea balzarotti

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Una volta a scuola gli incapaci venivano bocciati e lasciati indietro.
    Poi nel nome di non so cosa, le classi differenziali sono state abolite e nelle classi ‘normali’ tutti dovevano stare al passo dei più incapaci che non dovevano essere lasciati indietro.
    Ora si distrugge l’economia e soprattutto la vita di tutta la popolazione mondiale per quel 10% che si ammala e che se non si ammalasse di questo, probabilmente si ammalerebbe comunque d’altro…

    • Claudia

      30 Marzo 2020 at 15:13

      mi sembra che Andrea abbia una visione della vita molto personale: contano solo i migliori … ma migliori di chi e di cosa??????????? il mondo è bello perché è vario e tutti hanno qualcosa da insegnare!!! se qualcuno rimane indietro non è necessariamente colpa sua!
      Siamo tutti HANDICAPPATI ovvero per una, due cose che ciascuno sa fare ce ne sono centinaia che ci trovano impreparati; quindi il mio suggerimento per Andrea ma non solo è
      STUDIARE STUDIARE STUDIARE non si finisce mai di imparare! AUGURI a tutti e speriamo che questa tragica esperienza ci insegni qualcosa! Claudia

  9. Claudia

    17 Marzo 2020 at 22:46

    Sarebbe igienico anche sciacquare i vari contenitori prima di metterli nei cassonetti, i residui di maionese, pomodoro, marmellata, olio ecc… imbrattano il bidone del vetro in particolare, liberando germi e batteri, respiriamo quindi un gas che non credo proprio giovi alla salute …
    Chissà quanti problemi usciranno dalle discariche, comprese quelle “regolari” prepariamoci
    ad affrontare sempre nuove epidemie. Perché nessuno riflette sull’ammorbamento della aria causato dalle guerre? Veleni che circolano con le correnti aeree e arrivano ovunque!
    Cito un proverbio: chi è causa del suo mal pianga se stesso … auguro a tutti di ripensare alle azioni abitudinarie che compiamo ormai senza riflettere

  10. Mario

    17 Marzo 2020 at 22:41

    Devo provvedere alla potatura delle piante di olivo,viti ecc.,con la dichiarazione del Governo,posso recarmi sul mio terreno per effettuare tali lavori?? Ripeto che vado da solo e con l’auto e in terreno è molto vasto.grazie

    • sonia

      19 Marzo 2020 at 13:32

      Chiedi alla tua Associazione agricoltori.
      A Bergamo ci sono delle regole chiare e ferree,devi presentare documentazioni dettagliate specie se lasci il tuo comune di residenza.

  11. rizza luigi

    17 Marzo 2020 at 21:43

    Amici Italiani,
    è stato detto e ripetuto che il “nostro “pericolo p. n°1si trasmette con la saliva, tramite lo starnutire e contatti “ravvicinati, e non credo resista molto sui vestiti. Quello che ritengo ,personalmente ,importante è mettere i guanti per evitare contagi su di esse; guantii si possono reperire facilmente invece,risulta impossibile ,reperire le mascherine.Abito a Roma vicino la Citta Militare della Cecchignola,qui andando in farmcia ho letto un avviso che diceva che non c’erano mascherine.Domandando in giro sono riuscito a trovarle dal fruttivendolo al prezzo di 2 E. ma sono di pessima qualita……meglio di niente!Quando arriveranno anche alla massa?

  12. Maurizio

    17 Marzo 2020 at 19:59

    Ma se lascio scarpe e vestiti prima di entrare in casa, posso togliere portafoglio, patente e documenti vari o mi debbo fidare dell’onesta’ di chi circola per il condominio? E poi che faccio, entro in casa in biancheria intima ? La mattina dopo cambio vestiario e, indossati i guanti usa e getta, porto gli abiti del giorno precedente in lavanderia e li faccio sterilizzare? Le lavande rientrano tra gli esercizi che resteranno aperti?

    • Luisa

      25 Novembre 2020 at 15:43

      Hai fatto delle domande veramente sensate, in effetti cosa ne facciamo dei vestiti tolti, io che vivo in campagna posso lasciare fuori i vestiti per qualche giorno cioè il tempo che il virus muoia, posso cambiarmi anche ogni giorno volendo, cioè devo avere sette cappotti, 7 indumenti, 7 paia di scarpe per aspettare che si sanifichino con l’aria aperta. Questo è possibile in un condominio?? Non credo proprio. Portare ogni giorno i vestiti in lavanderia, e quanto ci costa? Ma credo che stiamo superando i limiti della normalità!!

  13. Claudia

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Sarebbe igienico anche sciacquare i vari contenitori prima di metterli nei cassonetti, i residui di maionese, pomodoro, marmellata, olio ecc… imbrattano il bidone del vetro in particolare, liberando germi e batteri, respiriamo quindi un gas che non credo proprio giovi alla salute …
    Chissà quanti problemi usciranno dalle discariche, comprese quelle “regolari” prepariamoci
    ad affrontare sempre nuove epidemie. Perché nessuno riflette sull’ammorbamento della aria causato dalle guerre? Veleni che circolano con le correnti aeree e arrivano ovunque!
    Cito un proverbio: chi è causa del suo mal pianga se stesso … auguro a tutti di ripensare alle azioni abitudinarie che compiamo ormai senza riflettere

  14. Mario

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Devo provvedere alla potatura delle piante di olivo,viti ecc.,con la dichiarazione del Governo,posso recarmi sul mio terreno per effettuare tali lavori?? Ripeto che vado da solo e con l’auto e in terreno è molto vasto.grazie

    • sonia

      30 Marzo 2020 at 17:33

      Chiedi alla tua Associazione agricoltori.
      A Bergamo ci sono delle regole chiare e ferree,devi presentare documentazioni dettagliate specie se lasci il tuo comune di residenza.

  15. rizza luigi

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Amici Italiani,
    è stato detto e ripetuto che il “nostro “pericolo p. n°1si trasmette con la saliva, tramite lo starnutire e contatti “ravvicinati, e non credo resista molto sui vestiti. Quello che ritengo ,personalmente ,importante è mettere i guanti per evitare contagi su di esse; guantii si possono reperire facilmente invece,risulta impossibile ,reperire le mascherine.Abito a Roma vicino la Citta Militare della Cecchignola,qui andando in farmcia ho letto un avviso che diceva che non c’erano mascherine.Domandando in giro sono riuscito a trovarle dal fruttivendolo al prezzo di 2 E. ma sono di pessima qualita……meglio di niente!Quando arriveranno anche alla massa?

  16. Giancarlo

    17 Marzo 2020 at 17:05

    Il contagio avviene, secondo gli esperti, con il contatto fisico; quindi se io faccio una passeggiata in campagna, solo, che rischio corro? penso nessuno!
    Ciao Giancarlo.

  17. Maurizio

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Ma se lascio scarpe e vestiti prima di entrare in casa, posso togliere portafoglio, patente e documenti vari o mi debbo fidare dell’onesta’ di chi circola per il condominio? E poi che faccio, entro in casa in biancheria intima ? La mattina dopo cambio vestiario e, indossati i guanti usa e getta, porto gli abiti del giorno precedente in lavanderia e li faccio sterilizzare? Le lavande rientrano tra gli esercizi che resteranno aperti?

  18. Enzo

    17 Marzo 2020 at 15:54

    Uscire di casa per esigenze legate alla sussistenza è possibile (spesa, farmacia, prelievo in banca/posta). La breve passeggiata col cane anche. La passeggiata solitaria è ancora possibile? Lo chiedo perché leggo che molte persone vengono fermate e multate anche a piedi. È cambiata qualche disposizione?

  19. MARCO TRAVAN

    17 Marzo 2020 at 15:26

    Pensavo fosse la solita bufala ma invece e’ la realta’. Se queste sono le condizioni, affrontare la pandemia e’ talmente difficile da diventare praticamente quasi impossibile.

  20. Franco

    17 Marzo 2020 at 14:01

    Tutte le raccomandazioni sono da prendere sul serio, pero’, una cosa e’ certa, “questa e’ una mia filosofia”, vivere in queste condizioni di “prigionia”, la quale non sta’ bene a nessuno, per il solo fatto di essere contagiati e morire, magari tutti guariremo da questa infestazione per poi proseguire vivendo a suon di antidepressivi o altro quindi il vecchio detto “meglio un giorno da leone che 100 o piu’ da pecora”. Franco

    • Umbertoleonardo41@gmail.com

      19 Marzo 2020 at 09:51

      Pensa a chi non la pensa come te. I tuoi cari per esempio. Li infetteresti?

  21. Giancarlo

    30 Marzo 2020 at 15:06

    Il contagio avviene, secondo gli esperti, con il contatto fisico; quindi se io faccio una passeggiata in campagna, solo, che rischio corro? penso nessuno!
    Ciao Giancarlo.

  22. Paola

    17 Marzo 2020 at 12:23

    Io, ormai, anche se resto in casa, ho preso l’abitudine di disinfettarmi dopo aver aperto una finestra, la porta, aperto la buchetta della posta, toccato il corrimano della scala … Disinfetto anche il denaro. Lo metto in quarantena col disinfettante, fronte/retro :-))), sul pavimento.
    Sarò esagerata?!?
    Forse sì, ma… melius est abundare quam deficere !!!

    • augusto de marchi

      17 Marzo 2020 at 15:06

      Cara Paola,
      a meno che tu non faccia come il tuo cane, che tiene il denaro con la bocca per andarsi a comprare le crocchette che gli piacciono tanto, è sufficiente lavarsi le mani, senza averle leccate prima perché hai toccato un barattolo di miele con la guarnizione rotta, con semplice acqua e sapone, come prescrive l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

  23. Enzo

    30 Marzo 2020 at 15:13

    Uscire di casa per esigenze legate alla sussistenza è possibile (spesa, farmacia, prelievo in banca/posta). La breve passeggiata col cane anche. La passeggiata solitaria è ancora possibile? Lo chiedo perché leggo che molte persone vengono fermate e multate anche a piedi. È cambiata qualche disposizione?

  24. MARCO TRAVAN

    30 Marzo 2020 at 15:06

    Pensavo fosse la solita bufala ma invece e’ la realta’. Se queste sono le condizioni, affrontare la pandemia e’ talmente difficile da diventare praticamente quasi impossibile.

  25. Franco

    30 Marzo 2020 at 15:06

    Tutte le raccomandazioni sono da prendere sul serio, pero’, una cosa e’ certa, “questa e’ una mia filosofia”, vivere in queste condizioni di “prigionia”, la quale non sta’ bene a nessuno, per il solo fatto di essere contagiati e morire, magari tutti guariremo da questa infestazione per poi proseguire vivendo a suon di antidepressivi o altro quindi il vecchio detto “meglio un giorno da leone che 100 o piu’ da pecora”. Franco

    • Umbertoleonardo41@gmail.com

      30 Marzo 2020 at 15:13

      Pensa a chi non la pensa come te. I tuoi cari per esempio. Li infetteresti?

  26. Paola

    30 Marzo 2020 at 15:06

    Io, ormai, anche se resto in casa, ho preso l’abitudine di disinfettarmi dopo aver aperto una finestra, la porta, aperto la buchetta della posta, toccato il corrimano della scala … Disinfetto anche il denaro. Lo metto in quarantena col disinfettante, fronte/retro :-))), sul pavimento.
    Sarò esagerata?!?
    Forse sì, ma… melius est abundare quam deficere !!!

    • augusto de marchi

      30 Marzo 2020 at 15:49

      Cara Paola,
      a meno che tu non faccia come il tuo cane, che tiene il denaro con la bocca per andarsi a comprare le crocchette che gli piacciono tanto, è sufficiente lavarsi le mani, senza averle leccate prima perché hai toccato un barattolo di miele con la guarnizione rotta, con semplice acqua e sapone, come prescrive l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

Il giocatore dell’Inter Acerbi assolto

Nel mondo dello sport, ogni tanto emergono controversie che scuotono gli appassionati e la comunità sportiva nel suo complesso. Una di queste situazioni si è verificata recentemente nel calcio italiano, coinvolgendo due giocatori di spicco: Juan Jesus del Napoli e Francesco Acerbi dell’Inter. La controversia è stata generata da presunte accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus durante un incontro sul campo. Tuttavia, dopo un’attenta indagine, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto. Le autorità sottolineano la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse.

Questa vicenda ha suscitato grande interesse e dibattito nell’ambito del calcio italiano e internazionale, con molti media che hanno seguito da vicino lo sviluppo della situazione. Tuttavia, è importante analizzare i fatti in modo obiettivo e approfondito, evitando di lasciarsi trascinare da speculazioni e rumor. In questo articolo, esamineremo attentamente gli eventi che hanno portato a questa controversia, analizzando le prove disponibili e le conclusioni delle autorità competenti.

Il diverbio

La vicenda ha avuto origine durante un match di alto profilo tra Napoli e Inter, due delle squadre più importanti della Serie A italiana. Durante la partita, si è verificato un alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, che ha attirato l’attenzione degli spettatori e dei media. In seguito alla partita, sono emerse voci secondo cui Acerbi avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus durante l’incontro. Queste accuse hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e dei dirigenti sportivi, che hanno chiesto un’indagine approfondita sull’incidente.

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine immediata per fare chiarezza sulla situazione. Sono stati interpellati arbitri, giocatori e testimoni oculari presenti durante la partita al fine di raccogliere prove e testimonianze utili per stabilire la verità. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, non è emerso alcun elemento che confermasse le accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi. Le testimonianze raccolte non hanno fornito alcun riscontro sostanziale alle accuse, e le immagini delle telecamere presenti allo stadio non hanno rilevato comportamenti sospetti o discriminatori da parte del giocatore dell’Inter.

Mancanza di prove concrete

Di fronte alla mancanza di prove concrete, le autorità incaricate dell’indagine hanno concluso che non vi erano elementi sufficienti per sostenere le accuse di razzismo nei confronti di Acerbi. Questa decisione ha sollevato un sospiro di sollievo tra i sostenitori dell’Inter e ha posto fine alla speculazione mediatica che aveva circondato l’incidente. Tuttavia, è importante sottolineare che la questione del razzismo nello sport resta un tema di grande importanza e sensibilità, e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione.

La controversia tra Juan Jesus e Francesco Acerbi ha messo in luce l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con una mentalità aperta e inclusiva. Sebbene in questo caso specifico non siano emerse prove di comportamento razzista, è fondamentale rimanere vigili e pronti a intervenire ogni volta che si verificano episodi di discriminazione o intolleranza. Le squadre, le istituzioni sportive e gli organi preposti devono lavorare insieme per promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso, in cui ogni giocatore si senta al sicuro e rispettato.

Sport e razzismo

La vicenda che ha coinvolto Juan Jesus e Francesco Acerbi ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con responsabilità e determinazione. Sebbene le accuse di comportamento razzista nei confronti di Acerbi siano state respinte per mancanza di prove, questo episodio ci ricorda che il lavoro per combattere il razzismo nello sport è tutt’altro che concluso. È fondamentale continuare a sensibilizzare giocatori, tifosi e dirigenti sulle conseguenze negative del razzismo e lavorare insieme per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Solo così possiamo assicurare che lo sport rimanga un veicolo di unità e integrazione, capace di superare le barriere culturali e promuovere valori universali di solidarietà e tolleranza.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/martelletto-giustizia-giudice-7499911/]

 

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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo

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Crolla il ponte di Baltimora per un'urto con una nave cargo

Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.

La Cronaca dell’Incidente

La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.

Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.

Le Cause dell’Incidente

Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

Implicazioni e Conseguenze

L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.

Misure di Prevenzione e Sicurezza

Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.

L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.

 

[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]

 

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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

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Cosa succede se si affida un satellite all'intelligenza artificiale?

Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

Il matrimonio tra spazio e IA

Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.

Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale

1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.

2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.

3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.

4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.

Vantaggi dell’IA nei satelliti

– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.

– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.

– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.

Sfide e considerazioni etiche

Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:

– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.

– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.

– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.

Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]

 

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