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Dieta del Supermetabolismo: come dimagriscono le star

Avete mai sentito parlare di dieta del supermetabolismo? Si tratta di un regime alimentare molto amato dalle star. Scopriamo insieme di che si tratta.

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Dieta del Supermetabolismo: come dimagriscono le star

Avete mai sentito parlare di dieta del supermetabolismo? Si tratta di un regime alimentare molto amato dalle star. Scopriamo insieme di che si tratta.

Alzi la mano chi non ha mai sognato di avere un metabolismo veloce che aiuti a bruciare calorie e a smaltire zuccheri e grassi in eccesso? Nel mare magnum delle diete ce n’è una che promette di fare accelerare il metabolismo, con conseguente perdita di peso veloce, senza effettuare troppe rinunce. Stiamo parlando del metodo Pomroy, meglio noto come dieta del supermetabolismo. Vediamo insieme in cosa consiste questo regime alimentare tanto amato dalle star, tra cui Jennifer Lopez e Beyoncé.

 Dieta del Supermetabolismo: che cos’è?

Il metodo Pomroy o dieta del supermetabolismo è stato inventato dalla nutrizionista statunitense Haylie Pomroy, a cui si affidano le star di Hollywood per dimagrire velocemente.

Questo metodo si basa sul motto “Food is medicine”, cioè “il cibo è la medicina”, e promette di aiutare a perdere fino a nove chili in quattro settimane, ma soprattutto di dare una scossa al metabolismo, per riuscire a bruciare bene le calorie ed evitare i depositi eccessivi di grasso e il senso di gonfiore. In che modo?  Mangiando cibi particolari in determinati momenti della giornata.

Nel suo libro “La dieta della rivoluzione metabolica: elimina i chili di troppo per sempre”, Haylie Pomroy, oltre a un piano alimentare settimanale, fornisce anche un ampio elenco di cibi da evitare, un vademecum di ricette e, un forte incoraggiamento ad associare diverse tipologie di esercizio fisico ad ogni fase della dieta.

Gli alimenti da evitare

Il metodo Pomroy prevede cinque pasti al giorno, o meglio tre pasti e due spuntini al giorno. Non sono ammessi i digiuni e sono messi al bando i seguenti alimenti: i latticini, gli zuccheri raffinati, l’alcol, il caffè, il tè, i succhi di frutta, lieviti e le farine di grano, mais e soia e gli alimenti OGM.

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Le fasi della dieta

Il programma alimentare ideato da Pomroy si divide in tre fasi – “Fase Carbo”, “Fase Alcalina”, “Fase di Combustione” – che si ripetono su base settimanale, per un totale di quattro settimane. Ogni fase predilige cibi con caratteristiche differenti e distingue le quantità dei macronutrienti da assumere nei pasti principali, in base alla quantità di peso che si desidera perdere. In ogni caso vi è l’obbligo di consumare 5 pasti al giorno. Vediamo nel dettaglio le fasi.

La prima fase dura due giorni (lunedì-martedì), durante i quali bisogna mangiare proteine, frutta ad alto contenuto glicemico (pere, mango, ananas e melone), e cereali integrali ad alto contenuto di carboidrati, come farina d’avena, riso integrale, farro e pasta di riso integrale. Sì anche alle verdure a foglia verde, così come pomodori, peperoni, zucchine, broccoli, legumi e persino funghi e melanzane.

Tutti alimenti pensati per stimolare la tiroide e per bruciare i grassi, le proteine e i carboidrati in modo più efficiente, nonché convertire lo zucchero in energia, invece di immagazzinarlo come grasso. Concessi anche alcuni salumi magri come fesa di tacchino o prosciutto, le carni bianche, i pesci magri come merluzzo o sogliola, gli amidi e i cereali. Questa fase va accompagnata con un po’ di sport cardio.

Secondo i promotori del metodo Pomroy, questa fase distende dallo stress e convince il corpo che non sta più cercando di immagazzinare il grasso.

Durante la seconda fase (mercoledì-giovedì), invece, è prevista l’assunzione di proteine e di verdure non amidacee e alcalinizzanti. Sono esclusi carboidrati e grassi. Tra i cibi magri e ad alto contenuto proteico ammessi rientrano: carne di manzo, bisonte, tacchino, pesce e pollo, ma anche verdure come cavoli, broccoli, cavoli, spinaci, cetrioli e cavoli. Questi alimenti aiutano la formazione dei muscoli.

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Questa fase infatti dovrebbe sbloccare le riserve di grasso e incrementare la massa muscolare. Si tratta della fase più difficile da superare, sia per la completa assenza di carboidrati e grassi, che per la difficoltà di mangiare solo carne, pesce e verdure scondite nelle quantità indicate. Questa fase prevede almeno una sessione di sollevamento pesi per sfogarsi e bruciare tutte le proteine accumulate.

L’ultima fase va da venerdì a domenica ed è pensata per accelerare il metabolismo e la combustione dei grassi. Nel corso di questi tre giorni, si reintegrano i grassi sani in pasti e spuntini ma si consumano quantità moderate di proteine e carboidrati. Gli alimenti principali sono frutta, cereali, verdure a foglia verde, carni bianche e tutti i tipi di pesci. Ammessi olio d’oliva, uova, noci, semi, cocco, avocado e olive. Questa fase va accompagnata con attività rilassanti, come lo yoga, la meditazione o anche un massaggio per abbassare i livelli di ormone dello stress e aumentare la circolazione dei composti brucia grassi.

“Gli alimenti non rappresentano il nemico, come talvolta si tende a credere, ma una medicina necessaria a riattivare il metabolismo rallentato”, ha spiegato l’ideatrice del metodo.

 L’obiettivo è quello di stimolare e rigenerare fegato, ghiandole surrenali e tiroide.

La dieta del supermetabolismo funziona?

Il metodo sembra funzionare, almeno a giudicare dai risultati di star come Jennifer Lopez e Beyoncé. Tuttavia, questo tipo di dieta è stata molto criticata dalla comunità scientifica perchè non si basa su fondamenti scientifici. Si tratta di un regime dietetico approssimativo in cui non vengono contate le calorie, per cui i risultati non sono garantiti.

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Ad ogni modo, se decidete di intraprendere questo percorso alimentare, anche in questo caso, vale la regola valida per ogni tipo di dieta, ovvero che prima di iniziare bisogna consultare un esperto nutrizionista per valutare se la dieta fa al caso proprio.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/cereali-integrali-2234649/

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

Il giocatore dell’Inter Acerbi assolto

Nel mondo dello sport, ogni tanto emergono controversie che scuotono gli appassionati e la comunità sportiva nel suo complesso. Una di queste situazioni si è verificata recentemente nel calcio italiano, coinvolgendo due giocatori di spicco: Juan Jesus del Napoli e Francesco Acerbi dell’Inter. La controversia è stata generata da presunte accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus durante un incontro sul campo. Tuttavia, dopo un’attenta indagine, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto. Le autorità sottolineano la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse.

Questa vicenda ha suscitato grande interesse e dibattito nell’ambito del calcio italiano e internazionale, con molti media che hanno seguito da vicino lo sviluppo della situazione. Tuttavia, è importante analizzare i fatti in modo obiettivo e approfondito, evitando di lasciarsi trascinare da speculazioni e rumor. In questo articolo, esamineremo attentamente gli eventi che hanno portato a questa controversia, analizzando le prove disponibili e le conclusioni delle autorità competenti.

Il diverbio

La vicenda ha avuto origine durante un match di alto profilo tra Napoli e Inter, due delle squadre più importanti della Serie A italiana. Durante la partita, si è verificato un alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, che ha attirato l’attenzione degli spettatori e dei media. In seguito alla partita, sono emerse voci secondo cui Acerbi avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus durante l’incontro. Queste accuse hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e dei dirigenti sportivi, che hanno chiesto un’indagine approfondita sull’incidente.

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine immediata per fare chiarezza sulla situazione. Sono stati interpellati arbitri, giocatori e testimoni oculari presenti durante la partita al fine di raccogliere prove e testimonianze utili per stabilire la verità. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, non è emerso alcun elemento che confermasse le accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi. Le testimonianze raccolte non hanno fornito alcun riscontro sostanziale alle accuse, e le immagini delle telecamere presenti allo stadio non hanno rilevato comportamenti sospetti o discriminatori da parte del giocatore dell’Inter.

Mancanza di prove concrete

Di fronte alla mancanza di prove concrete, le autorità incaricate dell’indagine hanno concluso che non vi erano elementi sufficienti per sostenere le accuse di razzismo nei confronti di Acerbi. Questa decisione ha sollevato un sospiro di sollievo tra i sostenitori dell’Inter e ha posto fine alla speculazione mediatica che aveva circondato l’incidente. Tuttavia, è importante sottolineare che la questione del razzismo nello sport resta un tema di grande importanza e sensibilità, e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione.

La controversia tra Juan Jesus e Francesco Acerbi ha messo in luce l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con una mentalità aperta e inclusiva. Sebbene in questo caso specifico non siano emerse prove di comportamento razzista, è fondamentale rimanere vigili e pronti a intervenire ogni volta che si verificano episodi di discriminazione o intolleranza. Le squadre, le istituzioni sportive e gli organi preposti devono lavorare insieme per promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso, in cui ogni giocatore si senta al sicuro e rispettato.

Sport e razzismo

La vicenda che ha coinvolto Juan Jesus e Francesco Acerbi ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con responsabilità e determinazione. Sebbene le accuse di comportamento razzista nei confronti di Acerbi siano state respinte per mancanza di prove, questo episodio ci ricorda che il lavoro per combattere il razzismo nello sport è tutt’altro che concluso. È fondamentale continuare a sensibilizzare giocatori, tifosi e dirigenti sulle conseguenze negative del razzismo e lavorare insieme per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Solo così possiamo assicurare che lo sport rimanga un veicolo di unità e integrazione, capace di superare le barriere culturali e promuovere valori universali di solidarietà e tolleranza.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/martelletto-giustizia-giudice-7499911/]

 

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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo

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Crolla il ponte di Baltimora per un'urto con una nave cargo

Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.

La Cronaca dell’Incidente

La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.

Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.

Le Cause dell’Incidente

Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

Implicazioni e Conseguenze

L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.

Misure di Prevenzione e Sicurezza

Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.

L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.

 

[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]

 

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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

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Cosa succede se si affida un satellite all'intelligenza artificiale?

Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

Il matrimonio tra spazio e IA

Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.

Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale

1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.

2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.

3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.

4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.

Vantaggi dell’IA nei satelliti

– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.

– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.

– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.

Sfide e considerazioni etiche

Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:

– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.

– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.

– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.

Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]

 

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