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J.K. Rowling, esce il nuovo libro ‘Il maialino di Natale’

L’amata scrittrice britannica J.K. Rowling, “mamma” del famoso maghetto Harry Potter, torna nelle librerie con un nuovo romanzo: “Il maialino di Natale”.

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J.K. Rowling, esce il nuovo libro ‘Il maialino di Natale’

L’amata scrittrice britannica J.K. Rowling, “mamma” del famoso maghetto Harry Potter, torna nelle librerie con un nuovo romanzo: “Il maialino di Natale”.

Dal 12 ottobre arriva in libreria, in contemporanea mondiale, “Il maialino di Natale”, il nuovo romanzo per ragazzi dagli otto anni in su di J.K. Rowling; il primo che la scrittrice britannica realizza in seguito al successo della saga-best seller di Harry Potter.

“Il maialino di Natale”, il nuovo romanzo di J.K. Rowling

Dopo la fiaba ‘L’Ickabog’, serializzata online lo scorso anno durante il lockdown, e in seguito pubblicata donando tutti i suoi diritti per aiutare le persone più colpite dal Covid-19, J. K. Rowling torna con una pubblicazione per ragazzi: ‘Il Maialino di Natale’. Il libro esce il 12 ottobre in contemporanea in molti Paesi e sarà tradotto in più di venti lingue. In Italia il libro è pubblicato da Salani, come tutti i libri della Rowling; la traduzione è a cura di Valentina Daniele. Nel Regno Unito, in Australia, in Nuova Zelanda, in Irlanda e in India la pubblicazione del libro è invece affidata al Gruppo Hachette; mentre negli Usa e in Canada, a Scholastic.

Ad accompagnare le avventure del protagonista, le illustrazioni del pluripremiato artista Jim Field.

Il racconto è suddiviso in nove parti e per brevi capitoli, per facilitare la lettura. Si tratta di una storia che parla del nostro rapporto con le cose, con noi stessi e con le nostre emozioni; una narrazione che fa riflettere sulle cose perdute e sulle cose dei vivi.

L’autrice ha spiegato di aver impiegato anni a scriverlo; “lasciarlo finalmente libero di andare è stata un’esperienza gioiosa e catartica”, ha detto.

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La storia

A oltre vent’anni dalla creazione del famoso maghetto Harry Potter, protagonista della saga in 7 volume che ha venduto più di 500 milioni di copie in tutto il mondo, la Rowling torna con una storia per bambini e ragazzi che nulla ha a che fare con le due opere precedenti, ma che piacerà senz’altro. Il libro, che come l’autrice stessa ha scritto nei ringraziamenti “ha un posto speciale” nel suo “cuore”, racconta la storia di Jack e del suo “amico” inseparabile Mimalino, detto Lino, un maialino fatto della stessa stoffa di un asciugamano morbido, con le palline di plastica nella pancia e due bottoncini al posto degli occhi. Lino è sempre accanto a Jack, ma un giorno accade il peggio: alla vigilia di Natale il maialino si perde dopo essere stato lanciato dalla sorellastra Holly (la figlia del nuovo fidanzato della madre) dal finestrino della macchina dei nonni durante un viaggio in autostrada.

Dispiaciuta per la disperazione di Jack, Holly tenta di riparare regalando al bambino un nuovo maialino, il Maialino di Natale. Tuttavia, Jack non intende rinunciare a Lino, così intraprende un viaggio in un mondo magico, nella Terra dei Perduti, con le sue tre città: Usa e Getta, Dove Sarà Mai e la Città dei Rimpianti, fatta di ville e canali, dove le gondole passano sotto un ponte di pietra “su cui stava camminando un grosso orologio da taschino d’argento, il cui riflesso splendeva come una luna caduta”. La Terra dei Perduti è governata dal terribile Perdente, un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa, ma Jack non si scoraggia; è la notte dei miracoli e della cause perse è c’è qualche speranza di ottenere l’impossibile. Con l’aiuto del suo nuovo amico, di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza, il bambino cercherà di salvare il suo miglior amico dalle grinfie del mostro.

Durante il suo avventuroso viaggio alla ricerca di Lino, Jack incontra diversi personaggi: Ruby la Rubrica, il Sindaco Grattugia, Pestone, lo scarpone chiodato, il Coniglietto Azzurro, l’Angelo Rotto, l’Angelo di Carta Igienica, Bellezza, Ambizione e Memoria, fino ad arrivare, tra mille peripezie e anche corse sulla slitta, dal Re. Ci sarà anche un incontro speciale con Babbo Natale.

fonte immagine:https://www.facebook.com/photo/?fbid=274437327380052&set=a.274300610727057

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Intelligenza artificiale: un affare molto reale

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Intelligenza artificiale: un affare molto reale

Intelligenza artificiale: un affare molto reale. Nell’era digitale in cui viviamo, l’intelligenza artificiale (IA) sta emergendo come una forza motrice trasformativa in un’ampia gamma di settori. Dalla salute alla finanza, dall’industria manifatturiera alla pubblicità, l’IA sta rivoluzionando il modo in cui le imprese operano e forniscono valore ai propri clienti. Ma cosa rende l’IA così rilevante per il mondo degli affari? In questo articolo, esploreremo il ruolo cruciale dell’intelligenza artificiale nel panorama economico contemporaneo e le opportunità e sfide che presenta per le imprese.

L’IA come driver di innovazione

L’intelligenza artificiale si riferisce alla capacità delle macchine di apprendere dai dati e di eseguire compiti che richiedono solitamente l’intervento umano. Questo può includere l’analisi dei dati, il riconoscimento di modelli, la previsione di risultati e persino l’interazione con gli esseri umani attraverso interfacce intuitive. Grazie ai recenti progressi nella potenza computazionale e nell’apprendimento automatico, l’IA sta raggiungendo livelli di sofisticazione senza precedenti, aprendo nuove possibilità in ogni settore.

Applicazioni pratiche dell’IA negli affari

Le imprese stanno adottando l’IA in una varietà di modi per migliorare l’efficienza operativa, ottimizzare le decisioni commerciali e offrire esperienze clienti personalizzate. Ad esempio, nel settore della vendita al dettaglio, i sistemi di IA possono analizzare i dati sugli acquisti passati per prevedere le preferenze dei clienti e suggerire prodotti pertinenti in tempo reale. Nella produzione, i robot intelligenti alimentati dall’IA possono ottimizzare le catene di montaggio, riducendo i tempi di fermo e aumentando la produttività. Nel settore finanziario, gli algoritmi di trading basati sull’IA possono individuare modelli nei mercati finanziari e prendere decisioni di investimento più informate.

Vantaggi competitivi dell’IA

L’adozione dell’IA può conferire un vantaggio competitivo significativo alle imprese. Le aziende in grado di sfruttare appieno il potenziale dell’IA possono migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi, migliorare la precisione delle previsioni e differenziarsi attraverso l’offerta di prodotti e servizi personalizzati. In un mercato sempre più competitivo, l’IA può fare la differenza tra il successo e il fallimento di un’impresa.

Sfide nell’implementazione dell’IA

Tuttavia, non tutto è rose e fiori quando si tratta di implementare l’IA nelle imprese. Ci sono diverse sfide da affrontare, tra cui la raccolta e la gestione dei dati di alta qualità necessari per addestrare i modelli di IA, la necessità di competenze tecniche specializzate per sviluppare e implementare soluzioni IA e le preoccupazioni etiche e legali legate all’uso dei dati personali. Inoltre, l’IA può portare a una certa resistenza da parte dei dipendenti che temono che le loro mansioni possano essere automatizzate.

L’importanza dell’etica nell’IA

Un’altra questione critica riguarda l’etica nell’uso dell’IA. Le decisioni prese dagli algoritmi di IA possono influenzare significativamente la vita delle persone, e quindi è fondamentale garantire che tali decisioni siano imparziali, trasparenti e rispettose dei diritti umani. Le imprese devono adottare politiche rigorose per garantire che l’IA venga utilizzata in modo responsabile e che vengano rispettate le normative sulla privacy e sulla protezione dei dati.

Il futuro dell’IA negli affari

Nonostante le sfide, il futuro dell’IA negli affari è luminoso. Si prevede che l’adozione dell’IA continuerà a crescere negli anni a venire, con un aumento della domanda di soluzioni IA in tutti i settori. Le imprese che riescono a navigare con successo nel panorama dell’IA saranno in grado di ottenere un vantaggio competitivo significativo e di capitalizzare sulle opportunità offerte dalla rivoluzione digitale in corso.

L’intelligenza artificiale rappresenta un affare molto reale per le imprese di oggi. Dal miglioramento dell’efficienza operativa alla personalizzazione dell’esperienza del cliente, l’IA offre una vasta gamma di opportunità per le imprese che sono disposte ad abbracciare l’innovazione. Tuttavia, è importante affrontare le sfide associate all’implementazione dell’IA in modo responsabile ed etico, garantendo che i benefici dell’IA siano distribuiti equamente e che vengano rispettati i diritti e la dignità umana. Solo allora l’intelligenza artificiale potrà davvero realizzare il suo pieno potenziale come motore di trasformazione per il mondo degli affari.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/web-rete-tecnologia-sviluppatore-3963945/]

 

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Qual è la più grande residenza del mondo?

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Qual è la più grande residenza del mondo?

La più grande residenza del mondo: Una guida completa

Nel vasto panorama delle residenze di lusso sparse per il mondo, c’è una dimora che spicca per le sue dimensioni monumentali e la sua sontuosità. In questo articolo, esploreremo la più grande residenza del mondo, gettando luce sulla sua storia, la sua architettura e le sue caratteristiche distintive. Se sei affascinato dal lusso e dalla grandezza, non cercare oltre: scopriamo insieme la maestosa Antilia, situata nel cuore di Mumbai, India.

Antilia: Un’opera d’arte architettonica

Storia

Antilia è stata concepita come residenza privata per Mukesh Ambani, il magnate dell’industria indiana. La sua costruzione è iniziata nel 2006 e si è conclusa nel 2010. Il nome “Antilla” è ispirato all’isola leggendaria di Atlantide, una terra di ricchezza e prosperità secondo il mito. La residenza porta avanti questa tradizione di opulenza e grandezza.

Architettura

La struttura di Antilia si staglia nel cielo di Mumbai con la sua silhouette unica e futuristicamente avveniristica. È un simbolo di potere e ricchezza, con 27 piani che si ergono verso l’alto. Tuttavia, ciò che rende Antilia veramente straordinaria non sono solo le sue dimensioni, ma anche la sua architettura innovativa. La residenza è stata progettata per resistere ai terremoti, agli uragani e ad altre calamità naturali che possono colpire la regione.

Caratteristiche distintive

Oltre alla sua imponente struttura, Antilia vanta una serie di caratteristiche lussuose che la distinguono dalle altre residenze del mondo. Alcune di queste includono:

1. Piani dedicati: Ogni piano della residenza è progettato per servire a uno scopo specifico, che vanno dalle sale riunioni alle aree di intrattenimento, dalle sale fitness alle piscine private.

2. Giardini pensili: Nonostante l’urbanizzazione di Mumbai, Antilia è circondata da rigogliosi giardini pensili che offrono un’oasi di tranquillità in mezzo al caos della città.

3. Helipad: Antilia è una delle poche residenze private al mondo ad avere un eliporto sul tetto, consentendo ai residenti di arrivare e partire con il massimo comfort e privacy.

4. Centro benessere: La residenza dispone di un lussuoso centro benessere completo di palestra, spa e piscina coperta, offrendo agli abitanti un’oasi di relax e rigenerazione.

Impatto culturale ed economico

L’impatto di Antilia va oltre le sue mura. La residenza è diventata un’icona di status sociale e potere economico in India e oltre. La sua costruzione ha attirato l’attenzione dei media internazionali e ha suscitato dibattiti sull’ingiustizia economica e sociale nel paese. Mentre alcuni lodano l’ingegno architettonico e la creatività di Antilia, altri criticano il suo eccesso eccessivo in un contesto di povertà diffusa.

Tuttavia, non c’è dubbio che Antilia abbia avuto un impatto significativo sull’economia locale. La sua costruzione ha creato numerosi posti di lavoro e ha stimolato l’industria dell’edilizia e dei servizi in India. Inoltre, la presenza di una residenza così iconica ha contribuito a rendere Mumbai un importante centro globale per l’architettura e il design.

Antilia rappresenta molto più di una semplice residenza. È un simbolo di potere, ricchezza e ingegno architettonico. La sua storia, la sua architettura e le sue caratteristiche distintive la rendono unica nel suo genere, suscitando ammirazione e controversie in egual misura. Mentre continua a dominare il panorama delle residenze di lusso del mondo, Antilia rimane un monumento al lusso e alla grandezza senza pari.

 

[fonte immagine: https://www.casamagazine.it/antilia-mumbai/]

 

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I vichinghi avevano vetri alle finestre dei loro edifici

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I vichinghi avevano vetri alle finestre dei loro edifici

Il Mistero dei Vetri alle Finestre dei Vichinghi: Un’Indagine Storica alla Luce dei Reperti Archeologici

Quando si pensa ai Vichinghi, spesso vengono in mente immagini di valorosi guerrieri naviganti, audaci esploratori dei mari del nord, e possibilmente anche di accampamenti con robuste capanne di legno. Ma cosa sappiamo dei dettagli più intimi della loro vita quotidiana? Uno degli aspetti più affascinanti che emergono dalle ricerche recenti riguarda l’uso del vetro nelle finestre delle loro abitazioni. Sì, avete letto bene: i vichinghi avevano vetri alle finestre dei loro edifici, e questo dettaglio solleva una serie di interrogativi affascinanti sulla loro civiltà e sulle loro capacità tecniche.

Il Contesto Storico

Per comprendere l’importanza di questa scoperta, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo e immergerci nel mondo dei Vichinghi. Questi popoli scandinavi, noti anche come norreni, fiorirono principalmente tra l’VIII e l’XI secolo, dominando le rotte commerciali e sfruttando il loro spirito guerriero per colonizzare terre lontane. La loro cultura è stata a lungo oggetto di studio e ammirazione, eppure molte domande sulla loro vita quotidiana rimangono senza risposta.

Le Fonti Storiche e Archeologiche

Le fonti scritte che ci sono pervenute riguardo ai Vichinghi sono limitate e spesso suscettibili di interpretazioni divergenti. Tuttavia, negli ultimi decenni, gli scavi archeologici hanno offerto una finestra senza precedenti sulle loro abitudini e tecnologie. È proprio grazie a queste ricerche che abbiamo scoperto indizi sorprendenti sull’uso del vetro nelle loro abitazioni.

Le Evidenze Archeologiche

Gli scavi in ​​alcune delle antiche colonie vichinghe, come ad esempio quelle in Islanda, Groenlandia e nelle Isole Faroe, hanno portato alla luce frammenti di vetro che gli archeologi ritengono facessero parte delle finestre delle loro case. Questi reperti, spesso frammentari e logori dal tempo, offrono un’indicazione diretta dell’uso del vetro nell’architettura domestica vichinga.

La Tecnologia del Vetro

Ma come hanno fatto i Vichinghi a produrre il vetro? La produzione del vetro è un processo complesso che richiede temperature elevate e una certa maestria tecnica. Tuttavia, è plausibile che i Vichinghi abbiano acquisito questa conoscenza attraverso i loro contatti commerciali con altre culture che già conoscevano la tecnica della lavorazione del vetro, come i Romani o i Bizantini.

Le Implicazioni Culturali

L’uso del vetro nelle finestre vichinghe ha implicazioni significative sul loro stile di vita e sulle loro capacità tecnologiche. Innanzitutto, indica un certo grado di stabilità e prosperità economica, poiché la produzione e l’installazione di finestre di vetro richiedevano risorse e competenze considerevoli. Inoltre, suggerisce una predisposizione alla comodità e al benessere, contrariamente all’immagine stereotipata dei Vichinghi come guerrieri primitivi.

L’Importanza delle Finestre

Le finestre non erano solo aperture nelle pareti delle abitazioni vichinghe; rappresentavano anche un’apertura verso il mondo esterno, consentendo la luce naturale e l’aerazione all’interno degli edifici. Questo ha avuto un impatto significativo sulla qualità della vita all’interno delle case vichinghe, fornendo un ambiente più salubre e confortevole per i loro abitanti.

La scoperta dei vetri alle finestre nelle abitazioni vichinghe ci offre un’ulteriore visione della complessità della loro civiltà. Sottolinea la loro capacità di adattarsi e assimilare le conoscenze provenienti da altre culture, nonché il loro impegno nel migliorare la qualità della vita nelle loro comunità. Questo dettaglio apparentemente minore ci ricorda che dietro l’immagine dei Vichinghi come guerrieri impavidi si nasconde una società ricca e sofisticata, con tanto da scoprire e ammirare. La ricerca continua, e chissà quali altri segreti attendono di essere svelati sotto il manto della storia vichinga.

 

[fonte immagine: https://www.shutterstock.com/it/image-photo/traditional-viking-houses-iceland-1400639510]

 

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