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Pechino Express riparte su Sky: ecco le coppie e le tappe

Parte il 10 marzo su Sky la nona edizione dell’adventure show “Pechino Express”, condotto ancora una volta da Costantino della Gherardesca. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

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Pechino Express riparte su Sky: ecco le coppie e le tappe

Parte il 10 marzo su Sky la nona edizione dell’adventure show “Pechino Express”, condotto ancora una volta da Costantino della Gherardesca. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Al via il 10 marzo su Sky e NowTv la nuova edizione di “Pechino Express”. Dieci puntante per un viaggio di 7000 km lungo la “Rotta dei Sultani”, tra Turchia, Uzbekistan, Giordania e Emirati Arabi. Confermato alla conduzione Costantino della Gherardesca.

Riparte Pechino Express

Pronta a partire la nona edizione di “Pechino Express”, la prima targata Sky. Dopo otto edizioni su Rai 2 (dal 2012 al 2020), infatti, l’adventure show sbarca su Sky e NowTv. L’appuntamento è ogni giovedì in prima serata per un totale di dieci puntate, guidate sempre da Costantino Della Gherardesca che, a sorpresa, in una delle puntate, si trasformerà in concorrente.

Protagoniste della produzione Sky Original, realizzata da Banijay Italia, saranno dieci coppie che affronteranno un viaggio di 7000 km tra Turchia, Uzbekistan, Giordania ed Emirati Arabi, avendo con sé solo uno zaino e 1 euro al giorno a persona in valuta locale. Nel corso di questa nuova stagione di “Pechino Express” le coppie potranno muoversi non solo in autostop e a piedi, ma dovranno anche attraversare il deserto in dromedario e saliranno su treni, trattori e barche.

La finale del programma si terrà a Dubai. La coppia vincitrice devolverà il premio a sostegno di una ONG che opera con i suoi volontari nei Paesi che saranno attraversati in questa edizione.

Le tappe del viaggio

Il viaggio si sviluppa lungo quella che i produttori di Banijay Italia hanno ribattezzato “Rotta dei Sultani”, un percorso di 7000 km tra Occidente e Oriente, alla scoperta di antiche civiltà e culture che hanno fatto la storia. Le dieci coppie si metteranno sulle tracce di antichi popoli come gli Ittiti e i Persiani, i Mongoli e i Beduini, percorrendo le stesse strade attraversate dai Crociati, da Alessandro Magno, da Marco Polo, Gengis Khan e Tamerlano. Si parte dalla Turchia, in particolare dalla Cappadocia, dal villaggio di Mustafapasa. Da qui, preso lo zaino, le dieci coppie arriveranno prima alla città sotterranea di Mazi, poi a Sultanhani Caravanserai, quindi a Konya. Successivamente faranno tappa al lago Egirdir, nella città di Pamukkale, a Belevi, a Ayvalik, fino ad arrivare a Istanbul. Le coppie si sposteranno poi in Uzbekistan, dal deserto di Kyzylkum fino a Khiva, poi a Bukhara, a Samarcanda lungo la Via della Seta, fino ad arrivare alla capitale Tashkent. Lasciato l’Uzbekistan, i concorrenti entreranno in Giordania. Da Petra arriveranno a Kerak e poi fino alla capitale Amman. Il viaggio proseguirà negli Emirati Arabi Uniti. Le coppie partiranno da Ras Al Khaimah per arrivare ad Abu Dhabi, la capitale. La finale, come detto, si terrà a Dubai, dove le ultime coppie rimaste in gara dovranno correre tra i grattacieli e le strade della città.

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Le dieci coppie di Pechino Express

Ad affrontare la lunga avventura di “Pechino Express” saranno, come detto, dieci coppie: le coppie “Padre e Figlio” e “Mamma e Figlia”, composte rispettivamente da Ciro e Giovambattista Ferrara e Natasha Stefanenko e Sasha Sabbioni; quella degli “Atletici”, formata da Alex Schwazer e Bruno Fabbri; la coppia degli “Scienziati”, composta dal duo Barbascura X e Andrea Boscherini; “I Fidanzatini”, Rita Rusic e Cristiano Di Luzio; “Le TikToker”, Anna Ciati e Giulia Paglianiti; “I Pazzeschi”, Victoria Cabello e Paride Vitale; “Gli Sciacalli” Fru e Aurora Leone; la coppia “Italia-Brasile”, formata da Nikita Pelizon e Helena Prestes, e “Gli Indipendenti” Bugo e Cristian Dondi.

Tra le concorrenti più attese, Victoria Cabello, in coppia con l’amico da oltre vent’anni Paride Vitale. La conduttrice è reduce da una lunga battaglia contro la malattia di Lyme: “Mi hanno proposto spesso di partecipare a Pechino, stavolta la proposta è arrivata nel momento giusto perché l’ho vista come la giusta terapia d’urto per uscire dalla bolla e rientrare nella mia vita dopo la malattia. Questo programma mi ha fatto fare passi avanti, assieme alla mia analista, mi ha dato tanto e se avevo dubbi sulla guarigione adesso non ce l’ho più”, ha dichiarato la Cabello.

La conferenza stampa

Nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Pechino Express”, Antonella d’Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia, ha spiegato perché Sky ha voluto l’adventure show, andato in onda per otto edizioni su Rai 2: “È un vero programma d’avventura. Tanto importante in questo momento, in cui c’è grande bisogno di uscire fuori dalle case, di viaggiare, di conoscere culture diverse, dopo due anni di pandemia. Noi a Sky cercavamo da tempo un travel adventure e Pechino Express ha uno stile molte coerente con quello di Sky”, ha detto.

Antonella d’Errico si è poi detta felice della riconferma di Costantino della Gherardesca: “Ha iniziato un percorso con noi con ‘Quattro matrimoni’. Lo amo anche come viaggiatore e abbiamo questa passione in comune: è molto colto, spiritoso ed ha questa capacità di viaggiare su più livelli. Toglie il volgare da qualsiasi cosa con una cifra assai ironica”.

Fabrizio Ievolella, CEO Banijay Italia, ha parlato di “Pechino Express” definendolo “un programma speciale, che ai concorrenti cambia la vita”. “Sono passati quasi dieci anni dalla prima edizione, quindi abbiamo una esperienza consolidata. Eppure quest’anno abbiamo dovuto cambiare completamente il modello produttivo perché non volevamo che la situazione sanitaria limitasse le possibilità dei concorrenti di essere ospitati nelle case sulla loro rotta”, ha detto.

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La nuova rotta, ha spiegato, affronta “per la prima volta per il format Paesi poco conosciuti anche dal punto di vista turistico. Abbiamo voluto dare uno sguardo alternativo rispetto alle tracce turistiche classiche”.

Durante la conferenza stampa ha preso la parola anche il conduttore del programma Costantino Della Gherardesca: “Questo programma è importante perché dà la possibilità ai nostri concorrenti di viaggiare nel modo più realistico possibile. Le coppie, con i telespettatori, scoprono assieme quali sono le usanze e le realtà culturali del luogo e successivamente si cambia il modo di pensare e di decodificare quello che abbiamo intorno. Penso anche che per conoscere l’Italia bisogna conoscere le altre nazioni perché ormai siamo immersi in una economia globale”, ha dichiarato.

fonte immagine: https://www.facebook.com/PechinoExpress/photos/a.483053911718912/5175312505826339

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

Il giocatore dell’Inter Acerbi assolto

Nel mondo dello sport, ogni tanto emergono controversie che scuotono gli appassionati e la comunità sportiva nel suo complesso. Una di queste situazioni si è verificata recentemente nel calcio italiano, coinvolgendo due giocatori di spicco: Juan Jesus del Napoli e Francesco Acerbi dell’Inter. La controversia è stata generata da presunte accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus durante un incontro sul campo. Tuttavia, dopo un’attenta indagine, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto. Le autorità sottolineano la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse.

Questa vicenda ha suscitato grande interesse e dibattito nell’ambito del calcio italiano e internazionale, con molti media che hanno seguito da vicino lo sviluppo della situazione. Tuttavia, è importante analizzare i fatti in modo obiettivo e approfondito, evitando di lasciarsi trascinare da speculazioni e rumor. In questo articolo, esamineremo attentamente gli eventi che hanno portato a questa controversia, analizzando le prove disponibili e le conclusioni delle autorità competenti.

Il diverbio

La vicenda ha avuto origine durante un match di alto profilo tra Napoli e Inter, due delle squadre più importanti della Serie A italiana. Durante la partita, si è verificato un alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, che ha attirato l’attenzione degli spettatori e dei media. In seguito alla partita, sono emerse voci secondo cui Acerbi avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus durante l’incontro. Queste accuse hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e dei dirigenti sportivi, che hanno chiesto un’indagine approfondita sull’incidente.

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine immediata per fare chiarezza sulla situazione. Sono stati interpellati arbitri, giocatori e testimoni oculari presenti durante la partita al fine di raccogliere prove e testimonianze utili per stabilire la verità. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, non è emerso alcun elemento che confermasse le accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi. Le testimonianze raccolte non hanno fornito alcun riscontro sostanziale alle accuse, e le immagini delle telecamere presenti allo stadio non hanno rilevato comportamenti sospetti o discriminatori da parte del giocatore dell’Inter.

Mancanza di prove concrete

Di fronte alla mancanza di prove concrete, le autorità incaricate dell’indagine hanno concluso che non vi erano elementi sufficienti per sostenere le accuse di razzismo nei confronti di Acerbi. Questa decisione ha sollevato un sospiro di sollievo tra i sostenitori dell’Inter e ha posto fine alla speculazione mediatica che aveva circondato l’incidente. Tuttavia, è importante sottolineare che la questione del razzismo nello sport resta un tema di grande importanza e sensibilità, e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione.

La controversia tra Juan Jesus e Francesco Acerbi ha messo in luce l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con una mentalità aperta e inclusiva. Sebbene in questo caso specifico non siano emerse prove di comportamento razzista, è fondamentale rimanere vigili e pronti a intervenire ogni volta che si verificano episodi di discriminazione o intolleranza. Le squadre, le istituzioni sportive e gli organi preposti devono lavorare insieme per promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso, in cui ogni giocatore si senta al sicuro e rispettato.

Sport e razzismo

La vicenda che ha coinvolto Juan Jesus e Francesco Acerbi ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con responsabilità e determinazione. Sebbene le accuse di comportamento razzista nei confronti di Acerbi siano state respinte per mancanza di prove, questo episodio ci ricorda che il lavoro per combattere il razzismo nello sport è tutt’altro che concluso. È fondamentale continuare a sensibilizzare giocatori, tifosi e dirigenti sulle conseguenze negative del razzismo e lavorare insieme per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Solo così possiamo assicurare che lo sport rimanga un veicolo di unità e integrazione, capace di superare le barriere culturali e promuovere valori universali di solidarietà e tolleranza.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/martelletto-giustizia-giudice-7499911/]

 

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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo

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Crolla il ponte di Baltimora per un'urto con una nave cargo

Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.

La Cronaca dell’Incidente

La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.

Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.

Le Cause dell’Incidente

Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

Implicazioni e Conseguenze

L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.

Misure di Prevenzione e Sicurezza

Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.

L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.

 

[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]

 

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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

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Cosa succede se si affida un satellite all'intelligenza artificiale?

Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

Il matrimonio tra spazio e IA

Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.

Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale

1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.

2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.

3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.

4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.

Vantaggi dell’IA nei satelliti

– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.

– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.

– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.

Sfide e considerazioni etiche

Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:

– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.

– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.

– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.

Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]

 

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