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Covid, la nuova variante sudafricana fa paura

Il Covid fa ancora paura. Ad alimentare le preoccupazioni arriva ora una nuova variante sudafricana. L’allarme lanciato dagli esperti.

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Covid, la nuova variante sudafricana fa paura

Il Covid fa ancora paura. Ad alimentare le preoccupazioni arriva ora una nuova variante sudafricana. L’allarme lanciato dagli esperti.

Nel corso di una conferenza stampa, nella giornata di giovedì 26 novembre, gli scienziati sudafricani hanno lanciato l’allarme per una nuova variante del Covid-19 emersa in Sudafrica, la quale presenta diverse mutazioni potenzialmente più contagiose e resistenti agli anticorpi e ai vaccini. L’Italia vieta l’ingresso da 7 Paesi dell’Africa.

Covid, gli scienziati sudafricani annunciano nuova variante

Durante una conferenza stampa convocata d’urgenza, alcuni scienziati hanno annunciato di aver identificato nel Gauteng, la ricca provincia sudafricana che comprende Johannesburg e Pretoria, una nuova variante di Covid-19, potenzialmente più pericolosa perché presenta un gran numero di mutazioni. Gli esperti attribuiscono a questa variante l’impennata esponenziale dei contagi. Da inizio mese si è infatti registrato un aumento dei casi di dieci volte.

“Purtroppo abbiamo rilevato una nuova variante che è motivo di preoccupazione in Sud Africa”, ha detto il virologo Tulio de Oliveira.

La variante, nota scientificamente con il nome B.1.1.529, “ha un numero molto elevato di mutazioni”, ha spiegato lo scienziato, augurandosi che l’Organizzazione mondiale della sanità le attribuisca venerdì il nome di una lettera dell’alfabeto greco, come già accaduto per le precedenti.

Le mutazioni rilevate al momento sono 32 e questo preoccupa perché la nuova variante potrebbe essere maggiormente infettiva e capace di evadere la risposta immunitaria naturale e quella indotta dai vaccini.

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Tulio de Olivera ha però parlato di “una piccola buona notizia”. La nuova variante, ha spiegato, viene individuata dai tamponi molecolari, quindi può essere trovata in fretta.

Lo scienziato ha infine sottolineato come il fatto che la nuova variante sia stata trovata per la prima volta in Sudafrica non voglia dire che abbia avuto origine lì, in quanto il paese è uno di quelli che fa molti sequenziamenti, come l’Inghilterra.

Il Sudafrica ha una bassa percentuale di vaccinati, il 28% della popolazione. Più volte l’Oms ha ribadito la necessità di vaccinare il più possibile anche nei paesi in via di sviluppo per contenere il contagio nel mondo e le possibili mutazioni legate alla circolazione virale.

Il ministro della Sanità sudafricano Joe Phaahla ha espresso “seria preoccupazione” per la nuova variante, definendola “una grave minaccia”.

Primi casi di variante sudafricana nel mondo

La variante è stata già rilevata in altri Paesi. Alcuni casi sono stati infatti individuati nello Stato di Botswana, nell’Africa australe, e a Hong Kong, in Cina, tra alcuni viaggiatori provenienti dal Sudafrica. Primo caso anche in Medio Oriente, a Israele. Il ministero della sanità ha spiegato che si tratta di un israeliano di ritorno dal Malawi. Tuttavia, altre due persone sarebbero sospettate di essere state infettate dalla nuova variante. Tutti i coinvolti risultano essere vaccinate.

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Variante sudafricana, i Paesi europei chiudono i confini

A seguito dell’allarme lanciato dagli scienziati africani, alcuni Paesi europei hanno prontamente chiuso i confini, vietando l’ingresso di cittadini provenienti dal Sudafrica. Il primo Paese a chiudere i confini a 6 Paesi del sud dell’Africa è stato il Regno Unito. A seguire Israele, Germania, Italia e altri Paesi europei.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che ferma l’ingresso nel nostro paese a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. “Seguiamo la strada della massima precauzione”, ha detto Speranza.

Ursula von der Leyen ha annunciato che la Commissione europea proporrà, in stretto coordinamento con gli Stati membri, di interrompere i voli dalla regione dell’Africa meridionale.

Intanto l’Organizzazione mondiale della Sanità fa sapere che sta “monitorando da vicino la variante segnalata” e ha convocato una riunione tecnica nel corso della quale dovrebbe essere designata come “variante di interesse o di preoccupazione”.

“Le prime analisi mostrano che questa variante ha un gran numero di mutazioni che richiedono e saranno oggetto di ulteriori studi”, ha aggiunto l’Oms.

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Gli esperti hanno definito la variante B.1.1.529 come “una delle peggiori viste finora”.

Crollo in Borsa

La paura per la nuova variante sudafricana ha influenzato anche le Borse. Dopo quelle asiatiche che hanno chiuso in calo con i timori degli investitori per l’impatto sull’economia della nuova variante – Tokyo (-2,5%), Hong Kong (-2,3%), Shanghai (-0,5%), Shenzhen (-0,2%), Seul (-1,5%) e Mumbai (-2,2%) – anche quelle europee hanno chiuso in perdita. A fine mattinata tutte le piazze europee hanno avuto cali abbondantemente oltre i 3 punti: Milano perde oltre il 4% in avvio, Parigi il 4,5%. Anche l’Asia questa mattina ha chiuso in rosso. In particolare, a soffrire sono stati i titoli di compagnie aeree e turismo.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/virus-attenzione-variante-pandemia-6497309/

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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo

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Crolla il ponte di Baltimora per un'urto con una nave cargo

Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.

La Cronaca dell’Incidente

La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.

Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.

Le Cause dell’Incidente

Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

Implicazioni e Conseguenze

L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.

Misure di Prevenzione e Sicurezza

Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.

L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.

 

[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]

 

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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

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Cosa succede se si affida un satellite all'intelligenza artificiale?

Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

Il matrimonio tra spazio e IA

Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.

Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale

1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.

2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.

3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.

4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.

Vantaggi dell’IA nei satelliti

– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.

– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.

– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.

Sfide e considerazioni etiche

Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:

– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.

– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.

– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.

Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]

 

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Che fine ha fatto il sottomarino Titan?

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Che fine ha fatto il sottomarino Titan?

Il Recupero dei Resti del Sommergibile Titan: Una Svolta Nell’Indagine Della Guardia Costiera Statunitense

Che fine ha fatto il sottomarino Titan? Nel mese di giugno del 2023, il mondo rimase sconcertato dall’esplosione del sommergibile Titan nell’Oceano Atlantico settentrionale. L’incidente ha scatenato un’ampia operazione di ricerca e soccorso, mentre l’attenzione globale si concentrava sulle circostanze misteriose che hanno portato alla tragedia. Ora, la Guardia Costiera Statunitense ha annunciato un nuovo sviluppo nell’indagine: il recupero di alcuni resti del Titan. Questo importante passo potrebbe finalmente gettare luce sulle cause dell’esplosione e portare una sorta di chiusura per le famiglie delle vittime e per il pubblico interessato.

Contesto dell’Incidente

Il Titan, un piccolo sommergibile, scomparve dai radar mentre era in missione nell’Atlantico settentrionale. I suoi destini rimasero avvolti nel mistero fino a quando non si udì una violenta esplosione, suggerendo un incidente catastrofico. Le operazioni di ricerca immediatamente scattarono, coinvolgendo la Guardia Costiera Statunitense, la Marina e altre agenzie internazionali. Tuttavia, le acque profonde e le avverse condizioni meteorologiche resero le ricerche estremamente difficili.

Il Recupero dei Resti

Dopo mesi di sforzi intensi, la Guardia Costiera Statunitense ha finalmente annunciato il recupero di alcuni resti del Titan. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate di ricerca subacquea e alla determinazione dei team di soccorso. I resti, seppur parziali, sono stati portati in superficie per ulteriori analisi e investigazioni.

Importanza del Recupero

Il recupero dei resti del Titan rappresenta un punto di svolta nell’indagine sull’incidente. Questi resti potrebbero contenere importanti indizi sulle cause dell’esplosione e sulle circostanze che hanno portato al tragico evento. Gli esperti saranno in grado di condurre analisi approfondite sui resti, utilizzando tecniche forensi e ingegneristiche per tracciare la sequenza degli eventi e identificare eventuali difetti o malfunzionamenti nel sommergibile.

Impatto Sull’Industria Navale

L’incidente del Titan ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e l’affidabilità dei sommergibili e delle attrezzature navali. Il recupero dei resti potrebbe fornire preziose informazioni per migliorare la progettazione e la manutenzione delle future imbarcazioni, contribuendo a prevenire incidenti simili in futuro. Questo potrebbe portare a un’ulteriore regolamentazione e standardizzazione nell’industria navale, con un’attenzione particolare alla sicurezza degli equipaggi e alla resistenza strutturale delle imbarcazioni.

Risvolti Legali e Giudiziari

Il recupero dei resti potrebbe anche avere implicazioni legali significative. Le famiglie delle vittime e altre parti interessate potrebbero cercare giustizia e compensazioni per le perdite subite a seguito dell’incidente. Le prove raccolte dai resti potrebbero essere cruciali nei procedimenti legali futuri, aiutando a stabilire la responsabilità e a determinare eventuali negligenze o violazioni delle normative di sicurezza.

Il recupero dei resti del Titan segna un importante passo avanti nell’indagine sull’incidente del sommergibile. Questo sviluppo offre speranza alle famiglie delle vittime e al pubblico interessato che cercano risposte sulle circostanze della tragedia. Le analisi approfondite dei resti potrebbero rivelare importanti dettagli sulle cause dell’esplosione e avere implicazioni significative sull’industria navale e sui procedimenti legali futuri. La Guardia Costiera Statunitense continuerà a lavorare diligentemente per assicurare una completa e accurata indagine sull’incidente del Titan, nella speranza di prevenire tragedie simili in futuro.

 

[fonte immagine: https://www.agi.it/estero/news/2024-02-28/sottomarino-titan-un-audio-choc-rivela-colpi-misteriosi-25500883/]

 

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