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Fase 2: con riapertura totale 151mila persone a rischio

Con la Fase 2 ci sarà una riapertura graduale delle attività. L’ISS, però, mette in guardia: una riapertura totale sarebbe disastrosa per la salute del paese.

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Fase 2 con riapertura totale 151mila persone a rischio

Come annunciato nel nuovo Dpcm, il 4 maggio avrà inizio la Fase 2, con una graduale riapertura delle attività. Il Comitato tecnico Scientifico e l’ISS mettono in guardia: una riapertura totale sarebbe disastrosa per la salute del paese.

La Fase 2 della lotta al coronavirus si apre il prossimo 4 maggio con alcuni settori e, successivamente, con tappe previste per il 18 maggio e per il 1 giugno. Non si tratta quindi di una riapertura incondizionata, in quanto gli esperti vogliono valutare l’andamento del contagio, pronti anche a emettere nuove misure restrittive in caso di aumento.

Un monitoraggio della durata di 14 giorni

Nella relazione che gli esperti hanno consegnato al governo è scritto molto chiaramente che le aperture previste per il 4 maggio, con l’avvio della Fase 2, e le maggiori concessioni riguardo alla mobilità servono anche per monitorare l’evolversi della situazione, senza rischiare di arrivare al collasso del sistema.

Una riapertura totale, infatti, secondo i dati conosciuti, avrebbe rischiato di far aumentare il contagio con la possibilità di avere circa 151mila pazienti nei reparti di rianimazione, una situazione che le strutture ospedaliere italiane non sono in grado di sostenere, con un numero di posti totale a disposizione pari a 10mila. Il numero che si deve tenere sempre presente è quello che viene indicato come R0, il valore dell’indice di contagio, che se dovesse essere superiore a 1, porterebbe ad un impatto drammatico sul SSN.

Con questa prospettiva lo spazio di manovra per le riaperture è quindi rimasto limitato e il nuovo Dpcm ne è la diretta conseguenza. La relazione è stata preparata dal Comitato tecnico Scientifico e dall’ISS, che hanno quindi messo tutti in guardia rispetto ai rischi che l’intero Paese correrebbe se si consentisse una riapertura totale, includendo anche le scuole, per le quali invece si parla di settembre come data per il nuovo inizio delle lezioni.

In questo periodo si continueranno ad utilizzare in modo diffuso sia le mascherine protettive, che i guanti, mantenendo inoltre il distanziamento sociale. Insieme a questo si sta mettendo in piedi il tracciamento dei contatto attraverso delle app, come ad esempio l’app Immuni, in modo da ridurre il rischio di trasmissione del virus. In una parola gli esperti consigliano ancora prudenza.

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Il problema della scuola

L’avvio della Fase 2 non prevede la riapertura delle scuole e questo naturalmente ha delle conseguenze dirette sulla vita delle famiglie italiane in quanto molti genitori, che finora sono rimasti a casa, rientreranno nei loro posti di lavoro. La riapertura delle scuole potrebbe portare infatti ad un incremento notevole dei contagi.

Da parte del governo è stato quindi chiesto che i genitori, che hanno finora effettuato lo smart working, continuino in questa tipologia nel massimo numero possibile, mentre il bonus baby sitter dovrebbe essere prorogato insieme ad altre tipologie di sostegno per le famiglie con bambini piccoli attualmente allo studio. Nel Dpcm sono state anche permesse le visite ai parenti e questo potrebbe essere uno dei possibili rimedi per i bambini che non rientrano a scuola.

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11 Comments

11 Comments

  1. Santo subito

    4 Maggio 2020 at 17:54

    Lo Stato Italiano sta dando (o promettendo) soldi a cani e porci ed a soggetti di ogni tipologia sociale, dicendo che “Nessuno rimarrà indietro”.
    Il fatto che “Nessuno rimarrà indietro” è ASSOLUTAMENTE FALSO.
    Io ho chiuso la mia Partita IVA al 31/12/2018 e sono iscritto alle Liste di Disoccupazione dal 25/02/2019, senza ALCUN ammortizzatore sociale ed a reddito ZERO.
    Sono stato sempre escluso da ogni forma di sussidio da parte dello Stato, compreso il famigerato Reddito di Cittadinanza per finire al futuro Reddito di Emergenza, in presenza dello stipendio di mia moglie nel nucleo famigliare, con il quale viviamo in tre.
    Alla stessa, devo chiedere soldi per qualsiasi cosa……, anche la più semplice…….
    Sono un ULTRACINQUANTENNE e quindi, per il mondo del lavoro, vengo considerato nell’età della rottamazione.
    Per lo Stato Italiano, è questa la DIGNITA’ della quale si va sempre cianciando?

  2. Carlo

    3 Maggio 2020 at 16:51

    SEMBRA CHE LA COSA PIU’ IMPORTANTE SIA ; FAR RIPARTIRE IL CALCIO ……non si puo vivere senza!!! (2) MANDARE I RAGAZZI A SCUOLA ! , ma quanti nonni poi vanno a portarli e ritirarli ? ma non si e’ detto che sono i nonnI piu a rischio ? si e’ pure detto che i nipoti non devono stare coi nonni ? o forse i genitori trovino piu
    comodo e(senza fare fatica)mandarli a scuola ,che curarli a casa ? Poi impariamo a parlare meno !! basta tavole rotonde di “tecnici e ” politici che parlano a vanvera litigando sempre ! combattiamo tutti assieme senza polemiche , ma con unico obbiettivo VINCERE LA GUERRA!!! RICORDIAMOCI DI CHI E’ MORTO !!questo SI !!

  3. Silvia Baroni

    3 Maggio 2020 at 13:19

    Vorrei sapere il perché non mi lasciano entrare nel mio laboratorio di restauro chiuso al pubblico! Il perché esiste ed è vergognoso! I restauratori sono stati accomunati con gli artisti.. vorrà dire che sostituirò il soprano nella parte di Manon la prossima volta al San Carlo!! Pura follia il fatto che non si possa lavorare in un luogo chiuso al pubblico! Quindi sono due mesi che non posso fatturare..eppure devo pagare affitto, utenze, pattume, assicurazioni, consulente del lavoro, commercialista, Inps ecc. VI SEMBRA NORMALE? A me no! In più chi ha già anche una minima pensione viene escluso dalla miseria dei 600 euro mensili riconosciuti per chi ha una partita Iva! Se ancora lavoro a 73 anni una ragione ci sarà oltre al piacere di fare un mestiere meraviglioso: non è sufficiente la pensione che percepisco pur avendo sempre pagato le tasse! Ed ancora oggi pago! Ecco fatto.. ditemi voi se vi pare una situazione giusta!!!

    • Claudia

      6 Maggio 2020 at 18:20

      forse è il momento di “tirare i remi in barca” o per così dire: passare il testimone; non pensi che di problemi come i tuoi ce ne siano a bizzeffe … ai giovani che non trovano lavoro perché i vecchi non mollano; alle infinite patologie che affliggono chi ha meno di te, a tutti quelli che combattono con la disabilità di adulti e minori; ai genitori che non sanno a chi affideranno i bambini per tornare al lavoro … ma l’elenco non ha fine!!!
      Lasciando il lavoro non ti servirà più pagare il commercialista e tutto il resto.
      PENSA ALLA SALUTE il bene primario, negato a coloro che ci hanno lasciato; non dimenticare che su questa Terra siamo di passaggio!!!
      p.s. la mia pensione è decisamente bassa e le spese condominiali invece alte, eppure vivo e trascorro giornate serene: leggendo, studiando, passeggiando e facendo volontariato

  4. Gabriele

    3 Maggio 2020 at 11:45

    Mi domando su quali base hanno fatto questo proiezione, quali variabile hanno inserito. La mortalità è rimasta confinata sulle dte fsscie di età dall’inizio Pandemia al Nord i cantieri sono stati aperti fino al 30 aprile e più. La maggior parte delle fabbriche hanno lavorato in deroga, la metropolitana di Milano anche se semivuota ha trasportato migliaia di persone , la metà delle Morti sono State nelle RSA PZ. Noti frequentatori di metropolitane barbiere parrucchieri o grandi lavoratori nelle fabbriche . Poi come e possibile che il virus dia localizzato solo al centro-nord, tenendo presente che vi è stata una migrazione dal nord al sud di 50000 -70000 persone

    • Claudia

      4 Maggio 2020 at 10:16

      ciao super esperto in tuttologia
      ognuno può scegliere come morire, ma non ha il diritto di morte sugli altri … pensaci”!
      E’ la densità abitativa che favorisce lo sviluppo delle malattie, sarebbe perciò utile ritornare ad una distribuzione più uniforme della popolazione; rivitalizzare le campagne e le montagne “fonti alimentari” mentre le città producono inquinamento.
      Chi preme per tornare nelle seconde case, magari lasciate dai nonni, pensi a riorganizzare le proprie origini … non sono pochi quelli che ritrovano la naturalità.

      p.s. concedetemi un appello: vorrei vedere rispettate l’ortografia e la sintassi … magari anche il congiuntivo, da non confondere con la congiuntivite.

  5. Luciano Favero

    3 Maggio 2020 at 10:56

    Siamo tornati indietro ai tempi del Politburo sovietico dove tutto passa al ristretto comitato centrale: da un imberbe, mai lavorato in vita sua e carente non solo nelle lingue straniere ma anche in italiano, tale Di Maio poi da un gruppo di virologhi fuori dalla realtà sociale da un ministro delle regioni che prima attacca poi marcia indietro l tutto a capo di un premier che non sa più mantenere quanto promette. Iniziativa privata va sostenuta e non bloccata dall’immobilismo dei burocrati.

    • Claudia

      4 Maggio 2020 at 10:29

      ciao
      a proposito di iniziativa Privata un tal Gianni, detto l’avvocato, ha fatto il bello e il cattivo tempo … sicuramente ha dato lavoro, ma ha promosso una migrazione interna spaventosa di cui stiamo pagando le conseguenze!
      Erano gli anni ’80 in ufficio mi sono sentita rispondere da un cliente: Siamo del gruppo FIAT paghiamo a 180 giorni (non racconto balle) però le CAMBIALI per acquistare l’auto scadevano ogni mese (capito come si fanno i soldi?)
      Ci sono stati anche due imprenditori “illuminati” Cristoforo Crespi e Adriano Olivetti che sostenevano la vita dei lavoratori. Peccato che siano una goccia nell’oceano

  6. Antonella

    3 Maggio 2020 at 09:37

    Chi e’ consapevole si prepari al peggio, perche’ di egoisti e supersapienti ce ne sono tanti!

  7. Claudia

    30 Aprile 2020 at 08:48

    Ahimè l’EGO esagerato di alcuni individui ci porterà alla catastrofe, spopola l’idea che Conte & C. si arroghino il diritto di bloccarci; bramano il ritorno alla seconda casa, alla
    barca, alle vacanze e altre amenità. Ma soprattutto ignorano, per comodità, il numero
    spaventoso di vittime. Per favore moltiplicate gli appelli delle persone consapevoli: dai beniamini sportivi … agli attori, ai cantanti, a tutti i “famosi” che possano convincere alla prudenza gli irresponsabili.
    Grazie

    • Pevere Roberto

      3 Maggio 2020 at 11:14

      Aprire tutto con guanti mascherina e distanza altrimenti Italia a picco

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

Il giocatore dell’Inter Acerbi assolto

Nel mondo dello sport, ogni tanto emergono controversie che scuotono gli appassionati e la comunità sportiva nel suo complesso. Una di queste situazioni si è verificata recentemente nel calcio italiano, coinvolgendo due giocatori di spicco: Juan Jesus del Napoli e Francesco Acerbi dell’Inter. La controversia è stata generata da presunte accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus durante un incontro sul campo. Tuttavia, dopo un’attenta indagine, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto. Le autorità sottolineano la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse.

Questa vicenda ha suscitato grande interesse e dibattito nell’ambito del calcio italiano e internazionale, con molti media che hanno seguito da vicino lo sviluppo della situazione. Tuttavia, è importante analizzare i fatti in modo obiettivo e approfondito, evitando di lasciarsi trascinare da speculazioni e rumor. In questo articolo, esamineremo attentamente gli eventi che hanno portato a questa controversia, analizzando le prove disponibili e le conclusioni delle autorità competenti.

Il diverbio

La vicenda ha avuto origine durante un match di alto profilo tra Napoli e Inter, due delle squadre più importanti della Serie A italiana. Durante la partita, si è verificato un alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, che ha attirato l’attenzione degli spettatori e dei media. In seguito alla partita, sono emerse voci secondo cui Acerbi avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus durante l’incontro. Queste accuse hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e dei dirigenti sportivi, che hanno chiesto un’indagine approfondita sull’incidente.

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine immediata per fare chiarezza sulla situazione. Sono stati interpellati arbitri, giocatori e testimoni oculari presenti durante la partita al fine di raccogliere prove e testimonianze utili per stabilire la verità. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, non è emerso alcun elemento che confermasse le accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi. Le testimonianze raccolte non hanno fornito alcun riscontro sostanziale alle accuse, e le immagini delle telecamere presenti allo stadio non hanno rilevato comportamenti sospetti o discriminatori da parte del giocatore dell’Inter.

Mancanza di prove concrete

Di fronte alla mancanza di prove concrete, le autorità incaricate dell’indagine hanno concluso che non vi erano elementi sufficienti per sostenere le accuse di razzismo nei confronti di Acerbi. Questa decisione ha sollevato un sospiro di sollievo tra i sostenitori dell’Inter e ha posto fine alla speculazione mediatica che aveva circondato l’incidente. Tuttavia, è importante sottolineare che la questione del razzismo nello sport resta un tema di grande importanza e sensibilità, e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione.

La controversia tra Juan Jesus e Francesco Acerbi ha messo in luce l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con una mentalità aperta e inclusiva. Sebbene in questo caso specifico non siano emerse prove di comportamento razzista, è fondamentale rimanere vigili e pronti a intervenire ogni volta che si verificano episodi di discriminazione o intolleranza. Le squadre, le istituzioni sportive e gli organi preposti devono lavorare insieme per promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso, in cui ogni giocatore si senta al sicuro e rispettato.

Sport e razzismo

La vicenda che ha coinvolto Juan Jesus e Francesco Acerbi ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con responsabilità e determinazione. Sebbene le accuse di comportamento razzista nei confronti di Acerbi siano state respinte per mancanza di prove, questo episodio ci ricorda che il lavoro per combattere il razzismo nello sport è tutt’altro che concluso. È fondamentale continuare a sensibilizzare giocatori, tifosi e dirigenti sulle conseguenze negative del razzismo e lavorare insieme per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Solo così possiamo assicurare che lo sport rimanga un veicolo di unità e integrazione, capace di superare le barriere culturali e promuovere valori universali di solidarietà e tolleranza.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/martelletto-giustizia-giudice-7499911/]

 

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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo

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Crolla il ponte di Baltimora per un'urto con una nave cargo

Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.

La Cronaca dell’Incidente

La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.

Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.

Le Cause dell’Incidente

Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

Implicazioni e Conseguenze

L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.

Misure di Prevenzione e Sicurezza

Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.

L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.

 

[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]

 

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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

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Cosa succede se si affida un satellite all'intelligenza artificiale?

Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

Il matrimonio tra spazio e IA

Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.

Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale

1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.

2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.

3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.

4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.

Vantaggi dell’IA nei satelliti

– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.

– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.

– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.

Sfide e considerazioni etiche

Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:

– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.

– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.

– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.

Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]

 

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