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Vestirsi bene: quali capi evitare assolutamente

Vestirsi bene non è molto difficile, ma bisogna prestare attenzione a ciò che scegliamo di indossare. Ecco una lista con i capi da evitare assolutamente.

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Vestirsi bene non è difficile, ma bisogna prestare attenzione a ciò che scegliamo di indossare. Ecco una lista con i capi da evitare assolutamente.

I capi poco eleganti da evitare per vestirsi bene

Il mondo dell’abbigliamento è in costante evoluzione. Eppure, le case produttrici di capi all’ultima moda si cimentano spesso nella messa in commercio di articoli di dubbio gusto. È certamente vero che ogni persona è libera di indossare gli abiti che ritiene più adatti alla propria linea, ma è altrettanto vero che alcuni articoli non fanno che provocare una… perdita di stile.

Contrariamente a quanto si pensi, il mondo del fashion style pullula di merce e articoli che, prodotti anni dopo anno, continuano a mietere successo commerciale e a riscuotere consensi, pur vantando linee estetiche discutibili e distanti dal concetto di “eleganza”.

Se ti consideri una donna elegante, raffinata, che ci tiene a vestirsi bene, attenta allo stile e all’abbinamento estetico, devi dare un’occhiata alla lista di “orrori” che abbiamo preparato per te!

I capi da non indossare per vestirsi bene

Il primo capo dal quale tenersi rigorosamente alla larga appartiene al settore intimo: le calze a rete. Identificate (forse ingiustamente) come un accessorio osé, le calze a rete sono utili per far respirare le gambe senza comprimere eccessivamente la pelle degli arti. Tuttavia, con il passare degli anni sono state trasformate in una sorta di involontario strumento di seduzione, che ha finito per porre in secondo piano l’efficienza pratica dell’articolo. Meglio lasciar perdere.

Tra i capi di recente diffusione (e dubbio gusto) troviamo i leggings. Nati come semplici pantaloni di tuta, negli anni i designer hanno provveduto a modificarne lo stile e l’aspetto estetico, in modo tale da mettere in risalto le forme e la muscolatura delle gambe della donna. Poco eleganti.

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E che dire delle ciabatte indossate volontariamente come scarpe? Ad oggi c’è chi considera tale pratica un vantaggio dal punto di vista della comodità, recandosi in posta o al mercato cittadino con un bel paio di ciabatte sfoggiate con orgoglio. Orrore estetico!

Gonna e sneakers non vanno mai d’accordo, tantomeno nel caso in cui la prima sia realizzata nello stile plissettato (forme ampie e lunghezza oltre il ginocchio). Le sneakers sono più indicate per jeans e tute sportive: meglio non confondersi.

Infine, impossibile non menzionare i jeans a vita bassa. Portati alla ribalta a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000, anche grazie all’influenza delle popstar, i jeans di questo taglio mettono eccessivamente in mostra le forme femminili. Nulla di eccessivamente trasgressivo, ma… difficile parlare di buon gusto.

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31 Comments

31 Comments

  1. Katia

    9 Settembre 2020 at 20:34

    La gonna plisettata con scarpette assolutamente SI, se metto quella gonna con scarpa elegante sembra che vado a matrimonio,e proprio la scarpetta che interrompe la troppa eleganza che non è più di moda,,,

  2. Maria Luisa Catenacci

    9 Settembre 2020 at 19:12

    Concordo in pieno soprattutto per i leggins che ora scandalosamente portano anche alcuni uomini…orribili e ridicoli!

  3. L

    9 Settembre 2020 at 18:50

    Interessante articolo seguito da commenti.. anch’io dissento da alcune critiche…. come no speakers con gonna femminile… ampia… o plisettata… sotto il ginocchio… sempre femminile no solo sportivo e no di cattivo gusto..
    Lo facevo quando ancora non si parlava di tutto questo.. con le Superga.. Bye!

    • L

      9 Settembre 2020 at 18:54

      Scusate i refusi… sneakers + plisettata

  4. Isabella

    9 Settembre 2020 at 18:06

    Non mi trovo d’accordo nonostante sia una sostenitrice di tailleur e tacchi a spillo. La femminilità oggi si manifesta in scelte di look con dettagli più leggeri dando alla donna un effetto raffinato e sportivo. Siamo diverse da ieri e soprattutto camaleontiche.

  5. Daniela Arata

    9 Settembre 2020 at 15:40

    A me i leggins piacciono,sono comodi e abbinati a scarpe e maglia giusti sono molto carini… francamente si è eleganti se noi ci sentiamo a posto

    • Rosalba

      9 Settembre 2020 at 21:51

      Adoro i leggins specie d inverno
      Non porto collant mi danno allergia e qnd con i leggins e dei bei maglioni o ministero e stivali mi sento a mio agio In estate non sempre ma l indosso con speakers e maglie di cotone che coprono il lato b

  6. Lara

    9 Settembre 2020 at 14:54

    Non ho trovato nulla sul quale posso essere d’accordo, l’eleganza non la fà un singolo capo di abbigliamento ma la somma di ciò che si porta…. Poi ci sono persone che sono eleganti di natura anche con un sacco di juta e altre che non ci riescono nemmeno con l’abito più elegante del mondo!

  7. Milena Lagomarsino

    9 Settembre 2020 at 14:00

    Visti gli orrori di eleganza che si vedono sulle passerelle delle sfilate, sui red carpet o sui rotocalchi che illustrano eventi mondani che ci fanno chiedere “come fanno persone così ricche a vestirsi così male?”, queste perle di eleganza mi fanno solo ridere

  8. Maria

    9 Settembre 2020 at 13:58

    L’articolo dice del vero specialmente parlando dei leggings che dovrebbero vendersi solo con l ‘esibizione della carta d’identità;). Parlando del resto trovo che ogni abbigliamento se usato nei modi e nei posti giusti non sia poi così orribile avendo sempre attenzione per i limiti di ogni donna, per cui le calze a rete ad una bella gamba per una serata elegante le trovo giuste, come le snackers portate con un abito a tele ballon. Bisogna sempre scegliere il vestito adatto alla situazione….tenendo ben presente la fisicità di ogni donna.

  9. Gabriella

    9 Settembre 2020 at 13:27

    Io trovo che non si può giudicare in assoluto cosa è bello dipende da chi indossa cosa….il fisico e la classe fanno la differenza….anche l’età può non essere discriminante se c’è autocritica…

  10. Roberta

    9 Settembre 2020 at 13:19

    Ni, secondo me calze a rete, sneacker e leggins dipendono dal fisico che una si può permettere e abbinati bene ringiovaniscono il look, più che l’eliminazione chiederei una lezione per i giusti abbinamenti.

  11. Antonietta Sartor

    9 Settembre 2020 at 13:14

    Secondo me i leggins se abbinati a una maglia o camicia lunga che copra il fondo schiena,e poi abbinati a una scarpa sportiva,è un abbigliamento adatto al tempo libero o anche per andare al supermercato.

  12. Anna

    9 Settembre 2020 at 13:08

    I jeans li trovo poco eleganti,come le gonne con le scarpe da ginnastica, le calze a rete sono orribili se larghe ma quelle con rete stretta sono molto carine e soprattutto color carne.l’eleganza è uno stato mentale .

  13. Francesca

    9 Settembre 2020 at 11:42

    Sono perfettamente d’accordo, è vero che alla mia età, 68,si deve stare molto attente a come ci si veste, e meno ci si mette in mostra meglio è. Naturalmente questo è il mio pensiero.

    • Luciana

      9 Settembre 2020 at 21:22

      Oh belle donne che devo dire io 62 anni sono come la Mara Venier sotto magra 46 esopra na 50 metto i capri li adoro e sopra le puppe camiciole larghe di lino nascondo più che posso ma si vede sempre un promontorio le calze ha rete mi piacciono ma non ne faccio uso o si fa quel che si può.

  14. Lorenza Pira

    9 Settembre 2020 at 11:15

    ..E x evitare ulteriori obrobri, io direi di eliminare le nuove taglie, ché non corrispondono a quelle in vigore negli anni=80/90!!..Tipo=le taglie:46/o/48 di oggi non sono tali, ma entrano a chí è 42 o 44!?!?La moda s’è uniformata alle sifilitiche/anoressiche, e chí è più in carne, non può più permettersi 1 bel capo chic/di classe, come:tailleurs/abiti eleganti/camice/gonne/ecc.; deve purtroppo ricorrere alla moda comoda/conformata ché fá solo roba per”pensionate/tristi/convento”?!!..Stilistiii..conformatevi voi il cervello bacato ché avete, come se le donne al mondo sono tutte manici di scopa come le modelle messe alla fame!!?..prrrrr

    • Valeria

      9 Settembre 2020 at 12:57

      Vero… Io sono dimagrita molto e nonostante questo non trovo che capi da triste pensionata perché il mio “davanzale” e i miei fianchi non corrispondono a quelli dei capi che trovo nei negozi perciò mi devo accontentare proprio di pantaloni tipo da ginnastica e t-shirt perlopiù da uomo o da vecchia. Mah.

    • Monica

      9 Settembre 2020 at 13:21

      Condivido assolutamente la risposta della Sig . Di solito ho la taglia 44 ma con queste taglie anoressiche spazio dalla 42 alla 48 idem come le scarpe da 37 a 38.5….assurdo…e se tornassi a fare gli abiti 8n Italia ? Cosa ne dite

    • Linda

      9 Settembre 2020 at 14:19

      Anoressiche,ci può stare,ma “sifilitiche”, scusami, proprio no!!(!!

  15. Mirella

    9 Settembre 2020 at 10:41

    Beh la moda gioca spesso a sondare il limite tra brutto e bello, è tutto lì il gioco, in un’area di competizione quanto mai sdrucciolevole. L’importante per alcuni stilisti sembra far parlare di sé. Ma il gusto? Equilibrio, personalità, anche autoironia. Ed è un’altra storia.

  16. Alma

    9 Settembre 2020 at 10:35

    D’inverno i leggings sotto vestiti e calzando anfibi sostituiscono le calze collant di cotone per le persone come me che soffrono il freddo nei luoghi dove le temperature invernali sono rigide

  17. Sofia

    9 Settembre 2020 at 10:28

    È tutto vero ma le scarpe da ginnastica messe con la gonna giusta le ritengo un buon stile

  18. Mari

    9 Settembre 2020 at 08:44

    Sono pienamente d’accordo, proprio su tutto, …tranne, forse, per le calze a rete, che devo dire trovo fashionable, sopra ogni cosa.

    • Michela

      9 Settembre 2020 at 12:03

      A me le calze a rete larga mi sembrano da battona

  19. Erminia

    9 Settembre 2020 at 08:12

    Purtroppo la moda non la fanno gli silisti ma l vip e i calciatori..e i giovani imitano..imitano mettendo in un angolo i propri veri gusti..Mi aguro che tutto cambi, e che tutto vaccino fuori la loro personalità e non quella degli altri..buongiorno a tutti….

  20. ZELJKA SIMIC

    8 Settembre 2020 at 22:01

    Trovo incredibile questo articolo e sono una professoressa laureata e dir poco è che state facendo un articolo di poca classe :le calze a rete sono indispensabili danno tocco elegante

    • Chiara

      9 Settembre 2020 at 18:47

      A me, le calze a rete, fanno infiammare le dita dei
      piedi, battendo contro le scarpe. Ho piedi molto sensibili

    • Benedetta Moretti

      9 Settembre 2020 at 19:03

      Sei una professoressa laureata con 0 classe ..le calze a rete sono orride!

  21. Gabriella Tibaldi

    8 Settembre 2020 at 21:23

    Grazie dei preziosi consigli

  22. denise alj

    8 Settembre 2020 at 20:45

    Condivido tutto tranne una cosa
    Le scarpe da ginnastica con vestiti
    E gonne le trovo indicate per un outfit
    Sportivo giovanile comodo senza rinunciare ad un po’ di femminilità

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Surrealismo: L’Arte del Sogno e dell’Inconscio

Il surrealismo è un movimento artistico che ha scosso le fondamenta dell’arte nel XX secolo, portando alla ribalta visioni oniriche, irrazionalità e l’inconscio. Questo movimento non solo ha rivoluzionato il mondo dell’arte, ma ha anche influenzato la letteratura, il cinema e persino la psicologia. In questo articolo approfondiremo l’origine, i principali artisti e le caratteristiche del surrealismo, esaminando anche il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.

Origini del Surrealismo

Il surrealismo ha radici profonde nell’Europa degli anni ’20, quando il mondo stava ancora riprendendosi dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Fu il poeta francese André Breton a coniare il termine “surrealismo” nel 1924, nel suo manifesto intitolato “Manifesto del Surrealismo”. Breton definì il surrealismo come “il tentativo di esprimere il funzionamento reale del pensiero… in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione e fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale.”

Caratteristiche del Surrealismo

Una delle caratteristiche fondamentali del surrealismo è il tentativo di superare i confini della realtà razionale e di esplorare il mondo dell’inconscio. Gli artisti surrealisti cercavano di rivelare la verità nascosta della mente umana attraverso immagini e simboli enigmatici. Questo si traduce spesso in opere d’arte che sfidano le convenzioni spazio-temporali, creando scenari strani e irrazionali che sfidano la logica.

L’uso del disegno automatico è un altro aspetto significativo del surrealismo. Gli artisti spesso si affidavano all’automatismo per creare opere d’arte senza premeditazione o controllo cosciente, permettendo così all’inconscio di emergere liberamente. Questo metodo di creazione artistica è stato visto come un modo per esplorare i recessi più profondi della mente umana.

Gli artisti surrealisti erano anche noti per l’uso di simboli ricorrenti e motivi iconici nelle loro opere. Tra i più comuni si trovano gli orologi molli di Salvador Dalí, le strane creature di Joan Miró e le figure enigmatiche di René Magritte. Questi simboli spesso si rifanno ai sogni, alla sessualità, alla psiche umana e ad altri temi ricorrenti nell’immaginario surrealista.

Principali Artisti Surrealisti

Il movimento surrealista ha visto la partecipazione di numerosi artisti di spicco, ognuno dei quali ha contribuito in modo significativo alla sua evoluzione. Uno dei più celebri è Salvador Dalí, noto per le sue opere iconiche come “La persistenza della memoria”, che presenta orologi molli appesi in un paesaggio surreale. Dalí era famoso anche per il suo atteggiamento eccentrico e la sua personalità stravagante, che lo hanno reso una figura chiave nel movimento surrealista.

Joan Miró è un altro artista surrealista di grande rilievo, famoso per le sue opere astratte e fantasiose. I suoi dipinti spesso presentano forme organiche e colori vivaci, evocando un senso di gioia e meraviglia. Miró era interessato a esplorare il subconscio attraverso la sua arte, cercando di catturare l’essenza stessa dei sogni e dell’immaginazione.

René Magritte è noto per le sue immagini enigmatiche e concettuali, spesso caratterizzate da juxtapositions sorprendenti e giochi di parole visivi. Opere come “Il tradimento delle immagini”, con la rappresentazione di una pipa accompagnata dalla frase “Questa non è una pipa”, sfidano lo spettatore a interrogarsi sulla natura della realtà e della rappresentazione.

Altri artisti importanti del movimento surrealista includono Max Ernst, Man Ray, Leonora Carrington e André Masson, ognuno dei quali ha contribuito con la propria visione unica e innovativa all’evoluzione dell’arte surrealista.

Impatto Culturale e Eredità

L’eredità del surrealismo si estende ben oltre il mondo dell’arte, influenzando una vasta gamma di discipline creative e intellettuali. La sua esplorazione dell’inconscio ha avuto un impatto significativo sulla psicologia e sulla teoria della mente, contribuendo alla nascita di nuove idee e approcci nella comprensione della mente umana.

Inoltre, il surrealismo ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo. Elementi surrealisti sono spesso presenti nel cinema, con registi come Luis Buñuel che hanno adottato approcci surrealisti nella loro arte. Anche nella musica, nella letteratura e persino nella moda, si possono trovare tracce dell’influenza surrealista.

Il surrealismo rimane uno dei movimenti artistici più influenti e affascinanti del XX secolo. Attraverso la sua esplorazione dell’inconscio e della dimensione onirica, ha aperto nuove strade per l’espressione creativa e ha sfidato le convenzioni della realtà razionale. La sua eredità continua a vivere nell’arte contemporanea e nella cultura popolare, dimostrando la sua duratura rilevanza e influenza nel mondo moderno.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/libro-vecchio-surreale-fantasia-863418/]

 

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La compassione fa dormire meglio?

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La compassione fa dormire meglio?

La Compassione fa Dormire Meglio? Scopri il Collegamento tra Empatia e Qualità del Sonno

La compassione è un tratto umano fondamentale che spesso associamo alla gentilezza, all’altruismo e all’empatia. La compassione fa dormire meglio? Questo è un argomento intrigante che merita un’indagine più approfondita. In questo articolo, esploreremo la relazione tra la compassione e la qualità del sonno, evidenziando le scoperte scientifiche più recenti e fornendo consigli pratici su come coltivare un atteggiamento compassionevole per migliorare il riposo notturno.

La Scienza dietro la Compassione e il Sonno

Numerose ricerche hanno esaminato i benefici della compassione sulla salute mentale e fisica, ma solo di recente gli scienziati hanno iniziato a esplorare il suo legame con il sonno. Uno studio condotto presso l’Università di Berkeley ha scoperto che le persone che praticano la compassione e la gentilezza verso gli altri tendono ad avere un sonno più riposante e di migliore qualità. Questo può essere attribuito al fatto che la compassione riduce lo stress e promuove sentimenti positivi, entrambi fattori che favoriscono un sonno tranquillo.

La ricerca ha anche dimostrato che l’empatia e la compassione possono influenzare l’attività cerebrale durante il sonno. Uno studio condotto presso l’Università della California ha rilevato che le persone con maggiore empatia mostravano onde cerebrali più lente durante il sonno profondo, indicando un riposo più rigenerativo. Questo suggerisce che la capacità di connettersi emotivamente con gli altri potrebbe anche tradursi in benefici per il sonno.

Un altro aspetto interessante riguarda il ruolo della compassione nel ridurre l’insonnia e migliorare la durata complessiva del sonno. Uno studio condotto presso l’Università del Texas ha rilevato che le persone che praticavano la compassione avevano meno probabilità di soffrire di insonnia cronica e tendevano ad avere un sonno più lungo e soddisfacente.

Come Coltivare la Compassione per Migliorare il Sonno

Ora che abbiamo esaminato la ricerca che collega la compassione al sonno, è il momento di esplorare come possiamo coltivare un atteggiamento più compassionevole nella nostra vita quotidiana per migliorare la qualità del nostro riposo notturno. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

1. Pratica la Gentilezza verso Te Stesso

La compassione inizia con la gentilezza verso noi stessi. Pratica l’autocompassione, sii gentile con te stesso quando commetti errori o affronti sfide. Impara a trattarti con amore e rispetto, proprio come faresti con un amico caro.

2. Fai Atti di Gentilezza verso gli Altri

Mostrare gentilezza verso gli altri è un modo potente per coltivare la compassione. Cerca di fare atti gentili ogni giorno, anche se sono piccole azioni come tenere la porta aperta per qualcuno o fare un complimento sincero a un collega.

3. Pratica la Gratitudine

Essere grati per ciò che hai nella vita può aumentare i sentimenti di compassione e benessere emotivo. Dedica del tempo ogni giorno a riflettere su ciò per cui sei grato e apprezza le piccole gioie che ti circondano.

4. Sviluppa l’Empatia

L’empatia è fondamentale per la compassione. Cerca di metterti nei panni degli altri e di comprendere i loro sentimenti e le loro prospettive. Ascolta attivamente e cerca di offrire sostegno quando necessario.

5. Pratica la Mindfulness

La mindfulness può aiutarti a coltivare la compassione focalizzando la tua attenzione sul momento presente in modo gentile e non giudicante. La pratica della mindfulness può ridurre lo stress e promuovere la tranquillità mentale, preparandoti per un sonno più riposante.

6. Fai Volontariato

Il volontariato è un ottimo modo per mettere in pratica la compassione e contribuire al benessere degli altri. Trova un’organizzazione o una causa che ti stia a cuore e dedica del tempo a fare del bene nella tua comunità.

La compassione può svolgere un ruolo significativo nella qualità del nostro sonno. Le persone che praticano la gentilezza, l’empatia e la gratitudine tendono ad avere un sonno più riposante e soddisfacente. Coltivare un atteggiamento compassionevole verso se stessi e gli altri può portare a numerosi benefici per la salute mentale e fisica, inclusa una migliore qualità del sonno. Quindi, la prossima volta che ti trovi a lottare con l’insonnia o il riposo disturbato, considera di coltivare un cuore compassionevole e osserva come può influenzare positivamente il tuo sonno e il tuo benessere generale.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/padre-bambino-ritratto-infante-22194/]

 

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I pregiudizi delle donne over 65

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I pregiudizi delle donne over 65

Sfatare i pregiudizi sulle donne over 65: Una prospettiva illuminante

Nell’era moderna, in cui la società cerca costantemente di abbracciare la diversità e di promuovere l’inclusione, rimane ancora un aspetto che spesso viene trascurato: i pregiudizi verso le donne anziane, in particolare quelle oltre i 65 anni. Questo segmento della popolazione è spesso oggetto di stereotipi e discriminazioni basate sull’età e sul genere, che possono avere conseguenze negative sulla loro autostima, sulle opportunità di lavoro e sul loro benessere complessivo. È importante esaminare questi pregiudizi, smontarli e promuovere una visione più equa e inclusiva delle donne over 65.

I pregiudizi comuni sulle donne over 65

Prima di tutto, è essenziale comprendere quali siano i pregiudizi più diffusi nei confronti delle donne anziane. Uno dei più comuni è il concetto che le donne oltre i 65 anni siano meno capaci o meno interessanti rispetto alle donne più giovani. Questo pregiudizio si basa su stereotipi radicati nella società che associano il valore di una donna alla sua giovinezza e al suo aspetto fisico, piuttosto che alle sue capacità intellettuali o alla sua esperienza di vita.

Un altro pregiudizio diffuso è che le donne over 65 siano meno attive o meno capaci di adattarsi ai cambiamenti rispetto alle generazioni più giovani. Questo preconcetto può portare a una sottovalutazione delle competenze e delle risorse delle donne anziane, limitandone le opportunità di partecipare pienamente alla società e al mondo del lavoro.

Sfide e opportunità per le donne over 65

Nonostante i pregiudizi, le donne over 65 affrontano molte sfide e opportunità uniche. Da un lato, possono incontrare difficoltà nell’accesso al lavoro o nell’ottenere opportunità di carriera significative, a causa della percezione diffusa che siano meno produttive o meno capaci rispetto ai loro colleghi più giovani. Dall’altro lato, le donne anziane possono godere di una vasta esperienza di vita, di una rete sociale consolidata e di una maggiore libertà finanziaria, che può aprir loro nuove opportunità di contribuire alla società e di perseguire passioni personali.

Promuovere una visione più equa e inclusiva

Per superare i pregiudizi nei confronti delle donne over 65, è fondamentale promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Ciò significa riconoscere il valore unico che ogni individuo porta con sé, indipendentemente dall’età o dal genere. Le donne anziane devono essere viste e trattate come individui pienamente capaci e meritevoli di rispetto e dignità, con tanto da offrire alla società in termini di saggezza, esperienza e prospettive uniche.

Inoltre, è importante implementare politiche e programmi che favoriscano l’inclusione e l’empowerment delle donne anziane. Questo potrebbe includere l’accesso a opportunità di formazione e riqualificazione professionale, programmi di mentoring intergenerazionali e campagne di sensibilizzazione per contrastare i pregiudizi basati sull’età e sul genere.

E’ imperativo smontare i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle donne over 65 e promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Le donne anziane hanno molto da offrire alla società e meritano di essere rispettate e valorizzate per le loro competenze, la loro esperienza e la loro saggezza. Solo attraverso un impegno collettivo per abbattere i pregiudizi e promuovere l’inclusione possiamo creare una società più giusta e accogliente per tutte le età e per entrambi i sessi.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/amore-romanza-insieme-uomini-donne-4552087/]

 

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