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Le invenzioni di donne che hanno fatto la storia

Sono tantissime le invenzioni di donne che hanno fatto la storia e in qualche modo ci hanno cambiato la vita. Vediamone alcune.

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Le invenzioni di donne che hanno fatto la storia

Sono tantissime le invenzioni di donne che hanno fatto la storia e in qualche modo ci hanno cambiato la vita. Vediamone alcune.

Quando si parla di invenzioni si tende sempre a menzionare quelle di grandi uomini che hanno fatto la storia. Tuttavia anche le donne non sono state da meno e hanno contribuito al progresso. Sono tantissime, infatti, le invenzioni che nel secolo scorso sono state brevettate dalle donne e alcune non direste nemmeno che sono ideazioni femminili, come i tergicristalli. Scopriamone alcune insieme.

Le invenzioni di donne che hanno fatto la storia dell’informatica

Tante delle invenzioni che hanno fatto la storia e ci hanno cambiato la vita sono state pensate da donne. Sapevate, ad esempio, che l’ammiraglio Grace Murray Hopper è riconosciuta come la “madre di computer” perchè negli anni ’40 del secolo scorso partecipò allo sviluppo dei calcolatori antenati dei nostri moderni computer, cellulari e intelligenza artificiale? Per questo motivo l’ammiraglio Hopper vinse il Computer Sciences Man of the Year nel 1969.

Tra il 1943 e il 1946 sono stati realizzati i primi calcolatori digitali. Tra questi, l’ENIAC, il primo calcolatore digitale della storia. Non tutti sanno che furono scelte sei donne per programmarlo: Kay Mauchley Antonelli, Jean Bartik, Betty Holberton, Marlyn Meltzer, Frances Spence, e Ruth Teitelbaum.  Prima di loro nessuno era stato in grado di programmarlo per svolgere azioni complesse.

Se oggi abbiamo il wireless, sistema alla base delle tecnologie di telefonia mobile, lo dobbiamo ad un’attrice di Hollywood, che nel 1942 brevettò il Secret communication system, un metodo antintercettazione dei siluri radiocomandati. Si tratta dell’attrice austriaca Hedy Lamarr, una delle prime dive di Hollywood. A soli 26 anni Lamarr, lavorando insieme con George Antheil, riuscì a realizzare un sistema per criptare le comunicazioni via radio. Lamarr e Antheil, utilizzando dei rotoli di carta perforati dei pianoforti meccanici, misero a punto un’apparecchiatura capace di modificare di continuo le frequenze radio (frequency hopping), rendendole di fatto non intercettabili.

L’invenzione fu poi brevettata grazie all’aiuto del fisico Samuel Stuart McKeown, del California institute of technology. Tuttavia, la Marina Usa la giudicò non utilizzabile in pratica. Il brevetto ricevette l’attenzione che meritava solo quando gli scienziati americani iniziarono a sviluppare tecnologie basate proprio sul wireless. Per questa invenzione, nel 2000, poco prima che morisse, Lamarr ricevette l’Electronic Frontier Foundation Award.

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Le invenzioni di donne legate al mondo delle auto

Sapevate che ad inventare il tergicristallo è stata una donna? L’invenzione risale al 1905. L’ideatrice, ovvero, Mary Anderson, ebbe l’intuizione mentre si trovava per lavoro a New York. Era in macchina con il compagno in un giorno in cui nevicava. All’epoca i conducenti delle auto per pulire il parabrezza erano costretti ad aprire i finestrini e togliere la neve con le mani o fermarsi e scendere dall’auto. Mary Anderson pensò dunque ad una soluzione per avere un parabrezza sempre pulito, senza dover scendere dall’auto. Così costruì una leva interna all’auto, vicino il volante, che muoveva una stecca di gomma all’esterno sul parabrezza. Nacque così il primo tergicristalli, il cui brevetto fu depositato nel 1917. È stata sempre una donna, successivamente, ad inventare i primi tergicristalli automatici. Si tratta di Charlotte Bridgwood.

Anche il riscaldamento per auto è stato inventato da una donna, Margaret A. Wilcox, una delle prime ingegnere dell’industria automobilistica. Il sistema di riscaldamento per automobile – che consiste in una camera di combustione posta sotto l’auto e in un sistema di tubi che porta l’acqua riscaldata sotto l’abitacolo – venne approvato il 28 novembre 1893.

La lavastoviglie

Un’altra invenzione che ha cambiato la storia è senza dubbio la lavastoviglie. L’idea venne nel 1886 a Josephine Cochrane, una ricca donna americana che adorava partecipare ai cocktail party e non amava sprecare il suo tempo in attività meno piacevoli come lavare i piatti. Ebbe per questo l’intuizione di inventare un macchinario che lavasse i piatti al posto degli esseri umani, in particolare delle donne, visto che all’epoca era soprattutto un lavoro da casalinghe. I primi modelli di lavastoviglie sono usciti alla fine dell’Ottocento, per poi perfezionarsi fino ai giorni nostri.

La macchina fu mostrata al World’s Columbian Exposition di Chicago nel 1893 e nel 1897. Successivamente, Josephine Cochrane aprì la sua fabbrica, la Garis-Cochran Dish-Washing Machine Company, ora di proprietà della Whirlpool Corporation.

La minigonna, il reggiseno e i Baci Perugina

Passando al mondo della moda, non possiamo non citare l’invenzione di un capo che ha cambiato per sempre il modo di vestire delle donne, ovvero la minigonna. Ad idearla, nel 1962, fu Mary Quant. Il primo modello fu venduto nel 1963. Due anni dopo aver lanciato la mini, Mary Quant fu insignita del titolo di Cavaliere della Corona Britannica dalla Regina Elisabetta in UK.

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La minigonna è poi diventata famosa negli anni Sessanta quando fu indossata per la prima volta dalla modella Twiggy, diventando il simbolo di una generazione anticonformista e ribelle. Quest’invenzione innescò una vera e propria rivoluzione culturale, fu la prima vera e propria forma di protesta attiva contro con le regole che obbligavano le donne a coprire le gambe in pubblico.

Dobbiamo invece alla scrittrice newyorchese Caresse Crosby, meglio conosciuta come Mary Phelps Jacob, l’invenzione del reggiseno, che ormai ha più di 100 anni. Quando non esisteva, le donne erano costrette ad indossare un corsetto con le stecche di balena, non di certo una comodità visto che comprimeva anche la cassa toracica e ciò comportava seri problemi di salute. La Crosby riuscì ad ottenere il brevetto per il primo reggiseno nel 1914, cambiandoci la vita.

L’invenzione del reggiseno moderno è invece di una scrittrice di lettura erotica della scena newyorkese, una donna molto emancipata della quale si dice che abbia spezzato il cuore al fotografo Henri Cartier-Bresson ed era amica di Henri Miller e Salvador Dalì.

Un’altra grande donna che si è distinta nel mondo della moda fondando un suo marchio è Luisa Spagnoli. Prima di dar vita al suo brand di moda, però, nel 1920, Spagnoli ha inventato i famosissimi Baci Perugina. Nati per riciclare nocciole e cioccolato, inizialmente avevano una forma irregolare che ricordava un pugno, per questo erano chiamati “cazzotti“. In origine erano custoditi in una scatola con disegnato sopra il bacio di Hayez stilizzato. Sono stati poi ribattezzati Baci da Giovanni Buitoni e, solo successivamente, è nata la famosa confezione a tubo.

Monopoly e Barbie

Vi siete mai chiesti chi ha inventato il famoso gioco da tavola Monopoly? Non si tratta di un uomo, come a lungo è stato detto. Anche in questo caso è stata una donna l’ideatrice: Lizzie Magie, al secolo Elizabeth Magie Phillips. Il gioco fu commercializzato nel 1903 col nome ‘The Landlord Games’ ed era destinato all’uso didattico, serviva per spiegare ai bambini alcune regole di base della finanza, secondo cui chi è ricco diventa sempre più ricco e chi è povero sempre più povero, ma anche che imprevisti e possibilità possono rovesciare velocemente le sorti.

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Anche la famosa bambola Barbie è stata inventata da una donna. Stiamo parlando di Ruth Handler, che, alla fine degli anni ’50, ebbe l’idea di creare la prima bambola della storia con le fattezze di una ragazza adolescente, anziché di un neonato, come tutti i bambolotti in circolazione all’epoca. La bambola porta il nome della figlia della sua ideatrice, che tradotto in italiano è Barbara. La Handler fece produrre la bambola dall’azienda di cornici di suo marito, la Mattel. Grazie a questa bambola, Ruth Handler è passata alla storia e per più di mezzo secolo è stata la presidentessa dell’azienda, una delle donne CEO più potenti del mondo.

Altre invenzioni di donne

Quando fu inventata la macchina per scrivere, nella metà dell’Ottocento, in caso di errori di battitura, le persone erano costrette a stracciare interi papiri. Per questo motivo, ad una donna, Bette Nesmith Graham, venne in mente di inventare quello che oggi è un prodotto di cancelleria famosissimo, ovvero il bianchetto. Era il 1951, quando la società di Bette Nesmith Graham, la Liquid Paper, iniziò a commercializzarlo.

Un’altra invenzione che ci ha cambiato la vita è costituita dai pannolini usa e getta. Sono stati pensati negli anni ’50 dall’americana Marie Donovan che era da poco diventata mamma. Prima di allora bisognava lavare a mano tonnellate di pannolini di stoffa ogni giorno. I primi modelli di pannolini erano in nylon (normalmente utilizzato per i paracadute) e si chiudevano con bottoni metallici. Non furono però prodotti subito. La Donovan, infatti, inizialmente faticò a trovare un produttore disposto a investire sulla sua invenzione. Dopo qualche tempo si fece avanti la Saks Fifth Avenue che comprò i brevetti per un milione di dollari.

Tra le invenzioni femminili rientra anche la sega circolare. È grazie a Tabitha Babbitt se il lavoro di boscaioli, artigiani e falegnami di tutto il mondo è divenuto meno pericoloso e faticoso. L’idea le venne nel 1813 dopo aver visto quanta fatica facevano gli uomini a tagliare gli alberi con gli strumenti di allora. Il primo modello creato era alimentato da un pedale a ruota ed era caratterizzato da una lama circolare e un filatoio. Non ottenne mai il brevetto, ma di fatto ha stravolto in meglio la vita lavorativa di milioni di uomini.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/lavastoviglie-utensili-da-cucina-1772579/

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Surrealismo: L’Arte del Sogno e dell’Inconscio

Il surrealismo è un movimento artistico che ha scosso le fondamenta dell’arte nel XX secolo, portando alla ribalta visioni oniriche, irrazionalità e l’inconscio. Questo movimento non solo ha rivoluzionato il mondo dell’arte, ma ha anche influenzato la letteratura, il cinema e persino la psicologia. In questo articolo approfondiremo l’origine, i principali artisti e le caratteristiche del surrealismo, esaminando anche il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.

Origini del Surrealismo

Il surrealismo ha radici profonde nell’Europa degli anni ’20, quando il mondo stava ancora riprendendosi dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Fu il poeta francese André Breton a coniare il termine “surrealismo” nel 1924, nel suo manifesto intitolato “Manifesto del Surrealismo”. Breton definì il surrealismo come “il tentativo di esprimere il funzionamento reale del pensiero… in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione e fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale.”

Caratteristiche del Surrealismo

Una delle caratteristiche fondamentali del surrealismo è il tentativo di superare i confini della realtà razionale e di esplorare il mondo dell’inconscio. Gli artisti surrealisti cercavano di rivelare la verità nascosta della mente umana attraverso immagini e simboli enigmatici. Questo si traduce spesso in opere d’arte che sfidano le convenzioni spazio-temporali, creando scenari strani e irrazionali che sfidano la logica.

L’uso del disegno automatico è un altro aspetto significativo del surrealismo. Gli artisti spesso si affidavano all’automatismo per creare opere d’arte senza premeditazione o controllo cosciente, permettendo così all’inconscio di emergere liberamente. Questo metodo di creazione artistica è stato visto come un modo per esplorare i recessi più profondi della mente umana.

Gli artisti surrealisti erano anche noti per l’uso di simboli ricorrenti e motivi iconici nelle loro opere. Tra i più comuni si trovano gli orologi molli di Salvador Dalí, le strane creature di Joan Miró e le figure enigmatiche di René Magritte. Questi simboli spesso si rifanno ai sogni, alla sessualità, alla psiche umana e ad altri temi ricorrenti nell’immaginario surrealista.

Principali Artisti Surrealisti

Il movimento surrealista ha visto la partecipazione di numerosi artisti di spicco, ognuno dei quali ha contribuito in modo significativo alla sua evoluzione. Uno dei più celebri è Salvador Dalí, noto per le sue opere iconiche come “La persistenza della memoria”, che presenta orologi molli appesi in un paesaggio surreale. Dalí era famoso anche per il suo atteggiamento eccentrico e la sua personalità stravagante, che lo hanno reso una figura chiave nel movimento surrealista.

Joan Miró è un altro artista surrealista di grande rilievo, famoso per le sue opere astratte e fantasiose. I suoi dipinti spesso presentano forme organiche e colori vivaci, evocando un senso di gioia e meraviglia. Miró era interessato a esplorare il subconscio attraverso la sua arte, cercando di catturare l’essenza stessa dei sogni e dell’immaginazione.

René Magritte è noto per le sue immagini enigmatiche e concettuali, spesso caratterizzate da juxtapositions sorprendenti e giochi di parole visivi. Opere come “Il tradimento delle immagini”, con la rappresentazione di una pipa accompagnata dalla frase “Questa non è una pipa”, sfidano lo spettatore a interrogarsi sulla natura della realtà e della rappresentazione.

Altri artisti importanti del movimento surrealista includono Max Ernst, Man Ray, Leonora Carrington e André Masson, ognuno dei quali ha contribuito con la propria visione unica e innovativa all’evoluzione dell’arte surrealista.

Impatto Culturale e Eredità

L’eredità del surrealismo si estende ben oltre il mondo dell’arte, influenzando una vasta gamma di discipline creative e intellettuali. La sua esplorazione dell’inconscio ha avuto un impatto significativo sulla psicologia e sulla teoria della mente, contribuendo alla nascita di nuove idee e approcci nella comprensione della mente umana.

Inoltre, il surrealismo ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo. Elementi surrealisti sono spesso presenti nel cinema, con registi come Luis Buñuel che hanno adottato approcci surrealisti nella loro arte. Anche nella musica, nella letteratura e persino nella moda, si possono trovare tracce dell’influenza surrealista.

Il surrealismo rimane uno dei movimenti artistici più influenti e affascinanti del XX secolo. Attraverso la sua esplorazione dell’inconscio e della dimensione onirica, ha aperto nuove strade per l’espressione creativa e ha sfidato le convenzioni della realtà razionale. La sua eredità continua a vivere nell’arte contemporanea e nella cultura popolare, dimostrando la sua duratura rilevanza e influenza nel mondo moderno.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/libro-vecchio-surreale-fantasia-863418/]

 

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La compassione fa dormire meglio?

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La compassione fa dormire meglio?

La Compassione fa Dormire Meglio? Scopri il Collegamento tra Empatia e Qualità del Sonno

La compassione è un tratto umano fondamentale che spesso associamo alla gentilezza, all’altruismo e all’empatia. La compassione fa dormire meglio? Questo è un argomento intrigante che merita un’indagine più approfondita. In questo articolo, esploreremo la relazione tra la compassione e la qualità del sonno, evidenziando le scoperte scientifiche più recenti e fornendo consigli pratici su come coltivare un atteggiamento compassionevole per migliorare il riposo notturno.

La Scienza dietro la Compassione e il Sonno

Numerose ricerche hanno esaminato i benefici della compassione sulla salute mentale e fisica, ma solo di recente gli scienziati hanno iniziato a esplorare il suo legame con il sonno. Uno studio condotto presso l’Università di Berkeley ha scoperto che le persone che praticano la compassione e la gentilezza verso gli altri tendono ad avere un sonno più riposante e di migliore qualità. Questo può essere attribuito al fatto che la compassione riduce lo stress e promuove sentimenti positivi, entrambi fattori che favoriscono un sonno tranquillo.

La ricerca ha anche dimostrato che l’empatia e la compassione possono influenzare l’attività cerebrale durante il sonno. Uno studio condotto presso l’Università della California ha rilevato che le persone con maggiore empatia mostravano onde cerebrali più lente durante il sonno profondo, indicando un riposo più rigenerativo. Questo suggerisce che la capacità di connettersi emotivamente con gli altri potrebbe anche tradursi in benefici per il sonno.

Un altro aspetto interessante riguarda il ruolo della compassione nel ridurre l’insonnia e migliorare la durata complessiva del sonno. Uno studio condotto presso l’Università del Texas ha rilevato che le persone che praticavano la compassione avevano meno probabilità di soffrire di insonnia cronica e tendevano ad avere un sonno più lungo e soddisfacente.

Come Coltivare la Compassione per Migliorare il Sonno

Ora che abbiamo esaminato la ricerca che collega la compassione al sonno, è il momento di esplorare come possiamo coltivare un atteggiamento più compassionevole nella nostra vita quotidiana per migliorare la qualità del nostro riposo notturno. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

1. Pratica la Gentilezza verso Te Stesso

La compassione inizia con la gentilezza verso noi stessi. Pratica l’autocompassione, sii gentile con te stesso quando commetti errori o affronti sfide. Impara a trattarti con amore e rispetto, proprio come faresti con un amico caro.

2. Fai Atti di Gentilezza verso gli Altri

Mostrare gentilezza verso gli altri è un modo potente per coltivare la compassione. Cerca di fare atti gentili ogni giorno, anche se sono piccole azioni come tenere la porta aperta per qualcuno o fare un complimento sincero a un collega.

3. Pratica la Gratitudine

Essere grati per ciò che hai nella vita può aumentare i sentimenti di compassione e benessere emotivo. Dedica del tempo ogni giorno a riflettere su ciò per cui sei grato e apprezza le piccole gioie che ti circondano.

4. Sviluppa l’Empatia

L’empatia è fondamentale per la compassione. Cerca di metterti nei panni degli altri e di comprendere i loro sentimenti e le loro prospettive. Ascolta attivamente e cerca di offrire sostegno quando necessario.

5. Pratica la Mindfulness

La mindfulness può aiutarti a coltivare la compassione focalizzando la tua attenzione sul momento presente in modo gentile e non giudicante. La pratica della mindfulness può ridurre lo stress e promuovere la tranquillità mentale, preparandoti per un sonno più riposante.

6. Fai Volontariato

Il volontariato è un ottimo modo per mettere in pratica la compassione e contribuire al benessere degli altri. Trova un’organizzazione o una causa che ti stia a cuore e dedica del tempo a fare del bene nella tua comunità.

La compassione può svolgere un ruolo significativo nella qualità del nostro sonno. Le persone che praticano la gentilezza, l’empatia e la gratitudine tendono ad avere un sonno più riposante e soddisfacente. Coltivare un atteggiamento compassionevole verso se stessi e gli altri può portare a numerosi benefici per la salute mentale e fisica, inclusa una migliore qualità del sonno. Quindi, la prossima volta che ti trovi a lottare con l’insonnia o il riposo disturbato, considera di coltivare un cuore compassionevole e osserva come può influenzare positivamente il tuo sonno e il tuo benessere generale.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/padre-bambino-ritratto-infante-22194/]

 

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I pregiudizi delle donne over 65

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I pregiudizi delle donne over 65

Sfatare i pregiudizi sulle donne over 65: Una prospettiva illuminante

Nell’era moderna, in cui la società cerca costantemente di abbracciare la diversità e di promuovere l’inclusione, rimane ancora un aspetto che spesso viene trascurato: i pregiudizi verso le donne anziane, in particolare quelle oltre i 65 anni. Questo segmento della popolazione è spesso oggetto di stereotipi e discriminazioni basate sull’età e sul genere, che possono avere conseguenze negative sulla loro autostima, sulle opportunità di lavoro e sul loro benessere complessivo. È importante esaminare questi pregiudizi, smontarli e promuovere una visione più equa e inclusiva delle donne over 65.

I pregiudizi comuni sulle donne over 65

Prima di tutto, è essenziale comprendere quali siano i pregiudizi più diffusi nei confronti delle donne anziane. Uno dei più comuni è il concetto che le donne oltre i 65 anni siano meno capaci o meno interessanti rispetto alle donne più giovani. Questo pregiudizio si basa su stereotipi radicati nella società che associano il valore di una donna alla sua giovinezza e al suo aspetto fisico, piuttosto che alle sue capacità intellettuali o alla sua esperienza di vita.

Un altro pregiudizio diffuso è che le donne over 65 siano meno attive o meno capaci di adattarsi ai cambiamenti rispetto alle generazioni più giovani. Questo preconcetto può portare a una sottovalutazione delle competenze e delle risorse delle donne anziane, limitandone le opportunità di partecipare pienamente alla società e al mondo del lavoro.

Sfide e opportunità per le donne over 65

Nonostante i pregiudizi, le donne over 65 affrontano molte sfide e opportunità uniche. Da un lato, possono incontrare difficoltà nell’accesso al lavoro o nell’ottenere opportunità di carriera significative, a causa della percezione diffusa che siano meno produttive o meno capaci rispetto ai loro colleghi più giovani. Dall’altro lato, le donne anziane possono godere di una vasta esperienza di vita, di una rete sociale consolidata e di una maggiore libertà finanziaria, che può aprir loro nuove opportunità di contribuire alla società e di perseguire passioni personali.

Promuovere una visione più equa e inclusiva

Per superare i pregiudizi nei confronti delle donne over 65, è fondamentale promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Ciò significa riconoscere il valore unico che ogni individuo porta con sé, indipendentemente dall’età o dal genere. Le donne anziane devono essere viste e trattate come individui pienamente capaci e meritevoli di rispetto e dignità, con tanto da offrire alla società in termini di saggezza, esperienza e prospettive uniche.

Inoltre, è importante implementare politiche e programmi che favoriscano l’inclusione e l’empowerment delle donne anziane. Questo potrebbe includere l’accesso a opportunità di formazione e riqualificazione professionale, programmi di mentoring intergenerazionali e campagne di sensibilizzazione per contrastare i pregiudizi basati sull’età e sul genere.

E’ imperativo smontare i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle donne over 65 e promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Le donne anziane hanno molto da offrire alla società e meritano di essere rispettate e valorizzate per le loro competenze, la loro esperienza e la loro saggezza. Solo attraverso un impegno collettivo per abbattere i pregiudizi e promuovere l’inclusione possiamo creare una società più giusta e accogliente per tutte le età e per entrambi i sessi.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/amore-romanza-insieme-uomini-donne-4552087/]

 

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