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Carnevale in Italia: gli eventi più belli e famosi

Il Carnevale in Italia viene celebrato con una serie di eventi spettacolari. Ecco quali sono i più belli e famosi da non perdere.

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Carnevale in Italia: gli eventi più belli e famosi

Il Carnevale in Italia viene celebrato con una serie di eventi spettacolari. Ecco quali sono i più belli e famosi da non perdere.

E’ tempo di Carnevale. Nonostante l’emergenza sanitaria ancora in corso, diverse città italiane si preparano a celebrare la festa più allegra dell’anno. Solo alcuni eventi si svolgeranno in presenza, mentre altri saranno visibili in streaming, altri ancora sono slittati all’estate o definitivamente cancellati.

In attesa di iniziare i festeggiamenti con il Giovedì Grasso, che quest’anno cade il 24 febbraio, vediamo insieme quali sono i Carnevali più famosi e belli d’Italia.

Carnevale in Italia, Venezia e Viareggio

I Carnevali più famosi d’Italia sono senza dubbio quelli di Venezia e Viareggio. Il primo, di origini antichissime, è celebre in tutto il mondo per le sue maschere e i suoi cortei in barca tra i canali e ogni anno attira migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. In occasione del Carnevale, Venezia si veste a festa con musica, concerti e spettacoli in ogni angolo della città.

Da non perdere il Volo dell’Angelo con i balli in maschera, quello dell’Asino, la Festa delle Marie e le sfilate dei carri allegorici di Zelarino e Marghera, nonché la specialità gastronomica tipica del carnevale veneziano: le fritole

A Viareggio, sulla costa della Versilia in Toscana, il Carnevale si celebra da oltre 140 anni. La maschera simbolo del Carnevale di Viareggio è Burlamacco, realizzata dal pittore e grafico Uberto Bonetti nel 1930. Da decenni ormai i protagonisti del Carnevale di Viareggio sono i carri allegorici in cartapesta, con caricature di cartone che rappresentano politici, personaggi dello sport, dello spettacolo, e tanti altri.  A Viareggio esiste una vera e propria scuola di formazione per la lavorazione della cartapesta che organizza corsi rivolti ai giovani.

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A dare inizio alla festa è un triplice colpo di cannone sparato dal mare. Dopo il segnale, i mastodontici carri iniziano a sfilare tra musica e balli.

L’evento principale è la sfilata del Corso Mascherato, con una gara fra i più spettacolari carri allegorici al termine della quale viene decretato il vincitore.

Carnevale al Nord Italia

Non solo Venezia e Viareggio. Come dicevamo, il Carnevale è celebrato in tutta Italia con tanti eventi tipici. Ogni Regione ha il suo Carnevale.

In Emilia Romagna, ad esempio, è famoso il Carnevale di Cento che, oltre alla classica sfilata di carri allegorici (che si issano oltre i 20 metri di altezza) e maschere (la maschera simbolo è Tasi, personaggio centese dell’800, amante del buon vino), include eventi collaterali, tra cui lo spettacolo di danza di un gruppo di ballerine e percussionisti brasiliani. Non a caso il Carnevale di Cento è gemellato dal 1990 con il celebre Carnevale di Rio de Janeiro.

Tipica del Carnevale di Cento è la tradizione del ‘gettito’, che consiste nel lancio, da parte dei figuranti che stanno sopra i carri in movimento, di oggetti e gadget come palloni, peluche, ecc. Altra tradizione del Carnevale di Cento è il “Rogo di Tasi”. Dopo aver aperto le sfilate vestito in frac e accompagnato dalla volpe, Tasi, il personaggio carnevalesco del paese, viene bruciato l’ultimo giorno in piazza Guercino, in centro. L’ultimo giorno di festa viene anche premiato il carro vincitore.

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Le specialità gastronomica del Carnevale di Cento sono le sfrappole e le castagnole.

Altro Carnevale famoso è quello di Fano, nelle Marche. Si tratta del Carnevale più antico d’Italia, nonché uno dei più antichi del “Vecchio Continente”. La sua nascita viene infatti fatta risalire al 1347.

Come a Cento, anche a Fano è tradizione il “getto“. Durante il secondo giorno della festa, infatti, dai carri vengono lanciati dolciumi sul pubblico.

La maschera simbolo del Carnevale di Fano è il pupo “Vulon”, una caricatura del personaggio storico del momento, che sfila insieme ai carri e alle maschere. Le specialità gastronomiche sono le bombe di carnevale ripiene e ravioli di castagne.

In Piemonte è celebre il Carnevale d’Ivrea, che risale al 1808. Qui la festa consiste in una rievocazione della rivolta del popolo contro il tiranno che nel Medioevo rivendicò lo jus prime noctis sulla figlia di un mugnaio, il quale si ribellò accendendo la sommossa.

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La rivolta viene combattuta a colpi di arance. La Battaglia delle Arance è l’evento simbolo del Carnevale d’Ivrea e si svolge nella giornata del Martedì Grasso. Protagonisti della battaglia sono gli “aranceri a piedi”, che rappresentano il popolo, e devono scacciare i “lottatori” su carri trainati da cavalli (i quali indossano protezioni e maschere) che invece rappresentano il Tiranno. Quest’ultimo, insieme a Violetta la mugnaia, è la maschera simbolo del Carnevale.

A tutti i partecipanti alla celebrazione del Carnevale è richiesto di indossare un indumento obbligatorio, ovvero un berretto rosso, che serve per contraddistinguersi dagli aranceri e non essere bersagliati durante la battaglia.

Altro evento principale del Carnevale d’Ivrea, oltre alla Battaglia delle Arance, è l’Abbruciamento dello Scarlo, un falò durante il quale, nella piazza, viene dato alle fiamme un grosso palo ricoperto di erica secca, a simboleggiare la scacciata della negatività e la rigenerazione della terra in vista di buoni raccolti.

I dolci tipici del Carnevale ad Ivrea sono i Friciò.

In Val d’Aosta, invece, il Carnevale si celebra con due eventi. Il primo è il Carnevale della Coumba Freida, letteralmente “della valle fredda”, che rievoca il passaggio dei soldati al seguito di Napoleone. Le maschere tipiche sono le “Landzette”, con uniformi che ricordano proprio quelle napoleoniche del 1800, e sono di legno. Esse tengono anche in mano un crine di cavallo e un campanello nella cintura.

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Il secondo è il Carnevale di Verrès (Ao), rievocazione del ballo di Caterina di Challant, nobile valdostana, che nel 1450 danzò con i giovani del paese. Un gesto democratico che gli abitanti di Verrès ricordano con una sfilata nel borgo antico e con serate danzanti all’interno dell’antico castello. Il Martedì Grasso è consuetudine distribuire al pubblico, polenta e salsicce.

Infine, in Trentino Alto Adige è famoso il Carnevale Asburgico di Madonna di Campiglio, un vero e proprio tuffo nel passato con la coppia imperiale formata dalla Principessa Sissi e il consorte Francesco Giuseppe che sfilano con un corteo di dame e cavalieri.

Da non perdere, oltre al corteo inaugurale con l’arrivo della coppia imperiale, il Gran Ballo dell’Imperatore presso il salone Hofer dell’Hotel Des Alpes.

Il Carnevale Ambrosiano di Milano

Menzione a parte merita il Carnevale di Sant’Ambrogio a Milano, in quanto, a differenza degli altri, non finisce il Martedì Grasso (che quest’anno cade il primo marzo). La chiusura del Carnevale è posticipata di una settimana. Questo perché, al tempo di Sant’Ambrogio, prima di iniziare i riti quaresimali si volle attendere il vescovo di Milano che ritornava da un pellegrinaggio.

Gli eventi principali del Carnevale ambrosiano sono il corteo e la festa in Piazza Duomo. Al corteo storico prendono parte le tradizionali maschere milanesi, tra cui il servo Meneghino e sua moglie, la Cecca. Oltre a loro sfilano anche numerosi carri e gruppi mascherati, affiancati da artisti di strada e acrobati. 

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Carnevale al Sud

Dal Nord ci spostiamo al Sud, in Puglia, dove è famoso il Carnevale di Putignano, uno dei più antichi d’Europa. Gli storici ne fanno risalire l’origine al 1394. Tra tradizione e innovazione, ogni anno il carnevale di Putignano prevede un programma ricco di eventi, feste, concerti. Protagoniste sono ovviamente le sfilate dei giganteschi carri in cartapesta. Anche a Putignano, come a Viareggio, vi è una vera e propria scuola, nota in tutto il mondo, in cui si lavora per costruire carri e maschere, sotto la supervisione dei mastri cartapestai: la “Fabbrica dei Giganti di Carta“. La maschera simbolo è Farinella.

Due gli eventi principali del Carnevale di Putignano: i Giovedì del Carnevale e la Campana dei Maccheroni. A partire dal 17 Gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, come prevede la tradizione, ogni giovedì viene dedicato ad una categoria di strato sociale, tra satira e divertimento. Si parte con il Giovedì dei Monsignori, seguito da quelli dei Preti, delle Monache, delle Vedove, dei Pazzi, delle Mogli; infine, vi è il Giovedì dei Cornuti, caratterizzato dal rito del taglio delle corna.

Per quanto riguarda la Campana dei Maccheroni, il rito si svolge in Piazza Plebiscito il Martedì Grasso e prevede che da una grossa campana di cartapesta vengano fatti risuonare, attraverso un sistema di amplificazione, 365 rintocchi, che simboleggiano la fine dei festeggiamenti e l’inizio della penitenza. Nell’ora che precede la mezzanotte, si mangiano maccheroni al pomodoro e salsiccia e si balla. Altra specialità gastronomica del Carnevale di Putignano è la farrata.

Tra i più noti carnevali del sud Italia vi è anche il Carnevale di Manfredonia (Fg), sempre in Puglia, caratterizzato da diverse sfilate: la Parata delle Meraviglie, quella dei carri allegorici e dei gruppi mascherati, la Gran Parata della Golden Night, che si tiene il sabato della Pentolaccia

Dalla Puglia andiamo in Basilicata, nota per due eventi: il Carnevale di Tricarico e il Carnevalone di Montescaglioso (Mt).

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Il primo è un omaggio alle tradizioni contadine con la “Transumanza delle maschere”. Le maschere simbolo sono tori e vacche, che rappresentano, appunto, la mandria in transumanza. Tutte portano un campanaccio al collo e sono guidate dal “Vaccaro”. Esse sono portate da uomini che si trascinano per le vie del paese muovendosi come animali. Al corteo si uniscono poi i nobili, e tutto si conclude con la sfilata dei carri, in cui il fantoccio Carnevalone viene bruciato e “Quaremma” (la Quaresima) ne piange la morte.

Al termine della sfilata, le maschere si disperdono in piccoli gruppi e cominciano la questua nelle abitazioni del paese, davanti alle quali suonano i campanacci fino a quando non gli viene offerto da mangiare e da bere. La specialità gastronomica di questo Carnevale è la rafanata.

Secondo alcuni questo Carnevale deriverebbe dall’influenza della cultura greca sulla Basilicata, mentre altri ne riconducono le origini alla tradizione locale di celebrare insieme ai propri animali il loro santo protettore, Antonio Abate.

Il secondo evento di Carnevale in Basilicata è il Carnevalone di Montescaglioso, in provincia di Matera. Anch’esso ha origini nel mondo contadino. Nel giorno di Martedì Grasso si svolge la sfilata delle maschere tipiche montesi. Le più note sono quella di Carnevalone e di sua moglie Quaremma. Carnevalone, con in braccio il neonato Carnevalicchio, trascina una carriola chiedendo offerte in natura ed in denaro. 

Andiamo ora in Sicilia, che vanta ben due Carnevali famosi, quello di Sciacca (Ag) e quello di Acireale (Ct).

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Il Carnevale di Sciacca è fra i più antichi della Sicilia. La manifestazione si apre con la consegna simbolica delle chiavi della città al Re Carnevale, rappresentato da Peppe Nappa, la cui maschera, dopo la sfilata dei carri allegorici, viene bruciata in un rogo in piazza. Prima di essere bruciata, la maschera di Peppe Nappa sfila per la città distribuendo salsiccia e vino.

Altro evento principale, oltre al “Rogo di Peppe Nappa”, è il Concerto di Carnevale

Tra i Carnevali più belli dell’isola vi è poi quello di Acireale, in provincia di Catania. Le sue origini risalgono al XVI secolo. Il carnevale di Acireale è famoso per la sfilata dei carri infiorati, realizzati con migliaia di fiori, e la parata serale dei carri allegorici illuminati da una miriade di piccole lampadine. Il più fantasioso di tutti viene proclamato vincitore durante la giornata di chiusura. Come a Viareggio, anche qui tra le maschere vi sono caricature dei personaggi più famosi.

Il Martedì Grasso è previsto uno spettacolo di fuochi d’artificio e il rogo finale del Re Carnevale.

La specialità gastronomica del Carnevale di Acireale è la pignolata.

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Andiamo ora in Sardegna, a Mamoiada (Nu) per la precisione. Qui, in occasione del Carnevale, si festeggia con le caratteristiche maschere degli Issohadores e Mamuthones. Gli Issohadores indossano corpetti rossi, maschera bianca, berretti e un piccolo scialle, e scortano i Mamuthones che, invece, vestono pelli di ovino nere, maschere di legno e portano sulla schiena i “sa carriga”, ovvero 30 kg di campanacci.

Il martedì grasso, a conclusione dei festeggiamenti, è prevista la processione del fantoccio di Juvanne Martis, il quale viene adagiato su un carro e uomini e donne ne piangono la morte.

Secondo quanto si racconta, questi riti risalgano al XIX secolo, all’età dei nuraghi, simboleggiano il rispetto e la venerazione per gli animali, e servono per propiziare abbondanti raccolti e scacciare gli spiriti malevoli.

Sempre in Sardegna, è famoso il Carnevale di Oristano, meglio noto col nome di Sartiglia. Parliamo di una festa di origini medievali, caratterizzata da simbologie e rituali volti ad invocare prosperità e buona sorte. E’ tra gli eventi più spettacolari d’Europa e si svolge l’ultima domenica e l’ultimo martedì di carnevale.

La specialità gastronomica del Carnevale in Sardegna è costituita dai Culingionis de mendula.

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Carnevale in Italia: altri eventi famosi

Non può mancare nella lista dei Carnevali più belli e famosi d’Italia quello di Ronciglione, nel Lazio. Una festa ricca di eventi, sfilate e tradizioni. Si parte con la “Cavalcata degli Ussari”, rievocazione storica della difesa dello Stato Pontificio da parte di questi cavalieri. A seguire si procede con le “Corse dei Barberi”, note anche come “Corse a vuoto” in quanto si tratta di corse di cavalli senza fantini. Tra gli eventi principali vi è poi la “Pilatata dei Nasi Rossi”, ovvero maschere che rappresentano i devoti a Bacco, dio del vino. Durante la pilatata queste figure inneggiano canti a favore del vino, della tavola e della vita dissennata e offrono maccheroni fumanti dentro un vaso da notte, per coinvolgere il pubblico.

Il Carnevale di Ronciglione si chiude con “Il Veglionissimo”, un evento caratterizzato da tanta musica e tanto vino, che si svolge dopo aver cacciato il “Re Carnevale”, il quale viene simbolicamente mandato via su una mongolfiera.

La specialità gastronomica del Carnevale di Ronciglione sono le castagnole con crema pasticcera.

Infine, citiamo il Carnevale di Tufara, in provincia di Campobasso, caratterizzato da un suggestivo corteo che vede protagonista la figura del diavolo accompagnato da tre folletti, che lo trattengono in catene e lo trascinano per le vie del paese. A precederlo vi è la Morte, rappresentata da persone vestite di bianco. Vi è poi la maschera di U ‘Pisciatur che rappresenta gli eccessi carnevaleschi.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/maschera-mascherata-carnevale-gatto-2934152/

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Surrealismo: L’Arte del Sogno e dell’Inconscio

Il surrealismo è un movimento artistico che ha scosso le fondamenta dell’arte nel XX secolo, portando alla ribalta visioni oniriche, irrazionalità e l’inconscio. Questo movimento non solo ha rivoluzionato il mondo dell’arte, ma ha anche influenzato la letteratura, il cinema e persino la psicologia. In questo articolo approfondiremo l’origine, i principali artisti e le caratteristiche del surrealismo, esaminando anche il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.

Origini del Surrealismo

Il surrealismo ha radici profonde nell’Europa degli anni ’20, quando il mondo stava ancora riprendendosi dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Fu il poeta francese André Breton a coniare il termine “surrealismo” nel 1924, nel suo manifesto intitolato “Manifesto del Surrealismo”. Breton definì il surrealismo come “il tentativo di esprimere il funzionamento reale del pensiero… in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione e fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale.”

Caratteristiche del Surrealismo

Una delle caratteristiche fondamentali del surrealismo è il tentativo di superare i confini della realtà razionale e di esplorare il mondo dell’inconscio. Gli artisti surrealisti cercavano di rivelare la verità nascosta della mente umana attraverso immagini e simboli enigmatici. Questo si traduce spesso in opere d’arte che sfidano le convenzioni spazio-temporali, creando scenari strani e irrazionali che sfidano la logica.

L’uso del disegno automatico è un altro aspetto significativo del surrealismo. Gli artisti spesso si affidavano all’automatismo per creare opere d’arte senza premeditazione o controllo cosciente, permettendo così all’inconscio di emergere liberamente. Questo metodo di creazione artistica è stato visto come un modo per esplorare i recessi più profondi della mente umana.

Gli artisti surrealisti erano anche noti per l’uso di simboli ricorrenti e motivi iconici nelle loro opere. Tra i più comuni si trovano gli orologi molli di Salvador Dalí, le strane creature di Joan Miró e le figure enigmatiche di René Magritte. Questi simboli spesso si rifanno ai sogni, alla sessualità, alla psiche umana e ad altri temi ricorrenti nell’immaginario surrealista.

Principali Artisti Surrealisti

Il movimento surrealista ha visto la partecipazione di numerosi artisti di spicco, ognuno dei quali ha contribuito in modo significativo alla sua evoluzione. Uno dei più celebri è Salvador Dalí, noto per le sue opere iconiche come “La persistenza della memoria”, che presenta orologi molli appesi in un paesaggio surreale. Dalí era famoso anche per il suo atteggiamento eccentrico e la sua personalità stravagante, che lo hanno reso una figura chiave nel movimento surrealista.

Joan Miró è un altro artista surrealista di grande rilievo, famoso per le sue opere astratte e fantasiose. I suoi dipinti spesso presentano forme organiche e colori vivaci, evocando un senso di gioia e meraviglia. Miró era interessato a esplorare il subconscio attraverso la sua arte, cercando di catturare l’essenza stessa dei sogni e dell’immaginazione.

René Magritte è noto per le sue immagini enigmatiche e concettuali, spesso caratterizzate da juxtapositions sorprendenti e giochi di parole visivi. Opere come “Il tradimento delle immagini”, con la rappresentazione di una pipa accompagnata dalla frase “Questa non è una pipa”, sfidano lo spettatore a interrogarsi sulla natura della realtà e della rappresentazione.

Altri artisti importanti del movimento surrealista includono Max Ernst, Man Ray, Leonora Carrington e André Masson, ognuno dei quali ha contribuito con la propria visione unica e innovativa all’evoluzione dell’arte surrealista.

Impatto Culturale e Eredità

L’eredità del surrealismo si estende ben oltre il mondo dell’arte, influenzando una vasta gamma di discipline creative e intellettuali. La sua esplorazione dell’inconscio ha avuto un impatto significativo sulla psicologia e sulla teoria della mente, contribuendo alla nascita di nuove idee e approcci nella comprensione della mente umana.

Inoltre, il surrealismo ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo. Elementi surrealisti sono spesso presenti nel cinema, con registi come Luis Buñuel che hanno adottato approcci surrealisti nella loro arte. Anche nella musica, nella letteratura e persino nella moda, si possono trovare tracce dell’influenza surrealista.

Il surrealismo rimane uno dei movimenti artistici più influenti e affascinanti del XX secolo. Attraverso la sua esplorazione dell’inconscio e della dimensione onirica, ha aperto nuove strade per l’espressione creativa e ha sfidato le convenzioni della realtà razionale. La sua eredità continua a vivere nell’arte contemporanea e nella cultura popolare, dimostrando la sua duratura rilevanza e influenza nel mondo moderno.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/libro-vecchio-surreale-fantasia-863418/]

 

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La compassione fa dormire meglio?

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La compassione fa dormire meglio?

La Compassione fa Dormire Meglio? Scopri il Collegamento tra Empatia e Qualità del Sonno

La compassione è un tratto umano fondamentale che spesso associamo alla gentilezza, all’altruismo e all’empatia. La compassione fa dormire meglio? Questo è un argomento intrigante che merita un’indagine più approfondita. In questo articolo, esploreremo la relazione tra la compassione e la qualità del sonno, evidenziando le scoperte scientifiche più recenti e fornendo consigli pratici su come coltivare un atteggiamento compassionevole per migliorare il riposo notturno.

La Scienza dietro la Compassione e il Sonno

Numerose ricerche hanno esaminato i benefici della compassione sulla salute mentale e fisica, ma solo di recente gli scienziati hanno iniziato a esplorare il suo legame con il sonno. Uno studio condotto presso l’Università di Berkeley ha scoperto che le persone che praticano la compassione e la gentilezza verso gli altri tendono ad avere un sonno più riposante e di migliore qualità. Questo può essere attribuito al fatto che la compassione riduce lo stress e promuove sentimenti positivi, entrambi fattori che favoriscono un sonno tranquillo.

La ricerca ha anche dimostrato che l’empatia e la compassione possono influenzare l’attività cerebrale durante il sonno. Uno studio condotto presso l’Università della California ha rilevato che le persone con maggiore empatia mostravano onde cerebrali più lente durante il sonno profondo, indicando un riposo più rigenerativo. Questo suggerisce che la capacità di connettersi emotivamente con gli altri potrebbe anche tradursi in benefici per il sonno.

Un altro aspetto interessante riguarda il ruolo della compassione nel ridurre l’insonnia e migliorare la durata complessiva del sonno. Uno studio condotto presso l’Università del Texas ha rilevato che le persone che praticavano la compassione avevano meno probabilità di soffrire di insonnia cronica e tendevano ad avere un sonno più lungo e soddisfacente.

Come Coltivare la Compassione per Migliorare il Sonno

Ora che abbiamo esaminato la ricerca che collega la compassione al sonno, è il momento di esplorare come possiamo coltivare un atteggiamento più compassionevole nella nostra vita quotidiana per migliorare la qualità del nostro riposo notturno. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

1. Pratica la Gentilezza verso Te Stesso

La compassione inizia con la gentilezza verso noi stessi. Pratica l’autocompassione, sii gentile con te stesso quando commetti errori o affronti sfide. Impara a trattarti con amore e rispetto, proprio come faresti con un amico caro.

2. Fai Atti di Gentilezza verso gli Altri

Mostrare gentilezza verso gli altri è un modo potente per coltivare la compassione. Cerca di fare atti gentili ogni giorno, anche se sono piccole azioni come tenere la porta aperta per qualcuno o fare un complimento sincero a un collega.

3. Pratica la Gratitudine

Essere grati per ciò che hai nella vita può aumentare i sentimenti di compassione e benessere emotivo. Dedica del tempo ogni giorno a riflettere su ciò per cui sei grato e apprezza le piccole gioie che ti circondano.

4. Sviluppa l’Empatia

L’empatia è fondamentale per la compassione. Cerca di metterti nei panni degli altri e di comprendere i loro sentimenti e le loro prospettive. Ascolta attivamente e cerca di offrire sostegno quando necessario.

5. Pratica la Mindfulness

La mindfulness può aiutarti a coltivare la compassione focalizzando la tua attenzione sul momento presente in modo gentile e non giudicante. La pratica della mindfulness può ridurre lo stress e promuovere la tranquillità mentale, preparandoti per un sonno più riposante.

6. Fai Volontariato

Il volontariato è un ottimo modo per mettere in pratica la compassione e contribuire al benessere degli altri. Trova un’organizzazione o una causa che ti stia a cuore e dedica del tempo a fare del bene nella tua comunità.

La compassione può svolgere un ruolo significativo nella qualità del nostro sonno. Le persone che praticano la gentilezza, l’empatia e la gratitudine tendono ad avere un sonno più riposante e soddisfacente. Coltivare un atteggiamento compassionevole verso se stessi e gli altri può portare a numerosi benefici per la salute mentale e fisica, inclusa una migliore qualità del sonno. Quindi, la prossima volta che ti trovi a lottare con l’insonnia o il riposo disturbato, considera di coltivare un cuore compassionevole e osserva come può influenzare positivamente il tuo sonno e il tuo benessere generale.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/padre-bambino-ritratto-infante-22194/]

 

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I pregiudizi delle donne over 65

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I pregiudizi delle donne over 65

Sfatare i pregiudizi sulle donne over 65: Una prospettiva illuminante

Nell’era moderna, in cui la società cerca costantemente di abbracciare la diversità e di promuovere l’inclusione, rimane ancora un aspetto che spesso viene trascurato: i pregiudizi verso le donne anziane, in particolare quelle oltre i 65 anni. Questo segmento della popolazione è spesso oggetto di stereotipi e discriminazioni basate sull’età e sul genere, che possono avere conseguenze negative sulla loro autostima, sulle opportunità di lavoro e sul loro benessere complessivo. È importante esaminare questi pregiudizi, smontarli e promuovere una visione più equa e inclusiva delle donne over 65.

I pregiudizi comuni sulle donne over 65

Prima di tutto, è essenziale comprendere quali siano i pregiudizi più diffusi nei confronti delle donne anziane. Uno dei più comuni è il concetto che le donne oltre i 65 anni siano meno capaci o meno interessanti rispetto alle donne più giovani. Questo pregiudizio si basa su stereotipi radicati nella società che associano il valore di una donna alla sua giovinezza e al suo aspetto fisico, piuttosto che alle sue capacità intellettuali o alla sua esperienza di vita.

Un altro pregiudizio diffuso è che le donne over 65 siano meno attive o meno capaci di adattarsi ai cambiamenti rispetto alle generazioni più giovani. Questo preconcetto può portare a una sottovalutazione delle competenze e delle risorse delle donne anziane, limitandone le opportunità di partecipare pienamente alla società e al mondo del lavoro.

Sfide e opportunità per le donne over 65

Nonostante i pregiudizi, le donne over 65 affrontano molte sfide e opportunità uniche. Da un lato, possono incontrare difficoltà nell’accesso al lavoro o nell’ottenere opportunità di carriera significative, a causa della percezione diffusa che siano meno produttive o meno capaci rispetto ai loro colleghi più giovani. Dall’altro lato, le donne anziane possono godere di una vasta esperienza di vita, di una rete sociale consolidata e di una maggiore libertà finanziaria, che può aprir loro nuove opportunità di contribuire alla società e di perseguire passioni personali.

Promuovere una visione più equa e inclusiva

Per superare i pregiudizi nei confronti delle donne over 65, è fondamentale promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Ciò significa riconoscere il valore unico che ogni individuo porta con sé, indipendentemente dall’età o dal genere. Le donne anziane devono essere viste e trattate come individui pienamente capaci e meritevoli di rispetto e dignità, con tanto da offrire alla società in termini di saggezza, esperienza e prospettive uniche.

Inoltre, è importante implementare politiche e programmi che favoriscano l’inclusione e l’empowerment delle donne anziane. Questo potrebbe includere l’accesso a opportunità di formazione e riqualificazione professionale, programmi di mentoring intergenerazionali e campagne di sensibilizzazione per contrastare i pregiudizi basati sull’età e sul genere.

E’ imperativo smontare i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle donne over 65 e promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Le donne anziane hanno molto da offrire alla società e meritano di essere rispettate e valorizzate per le loro competenze, la loro esperienza e la loro saggezza. Solo attraverso un impegno collettivo per abbattere i pregiudizi e promuovere l’inclusione possiamo creare una società più giusta e accogliente per tutte le età e per entrambi i sessi.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/amore-romanza-insieme-uomini-donne-4552087/]

 

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