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Invecchiamento capelli, cos’è e come contrastarlo?

L’invecchiamento capelli, esattamente come quello della pelle, non risparmia né uomini né donne, ma può essere contrastato e ritardato. Ecco come.

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Invecchiamento capelli, cos’è e come contrastarlo?

L’invecchiamento capelli, esattamente come quello della pelle, non risparmia né uomini né donne, ma può essere contrastato e ritardato. Ecco come.

Anche i capelli, come la pelle, invecchiano, ma la causa non è solo l’avanzare dell’età. L’invecchiamento è infatti determinato anche da altri motivi. Scopriamoli insieme e cerchiamo di capire come prevenire il problema.

Invecchiamento capelli, cos’è e come si manifesta?

Si sente spesso parlare di invecchiamento della pelle, ma poco di quello dei capelli, eppure le due cose vanno di pari passo. Non è soltanto la pelle, infatti, a cambiare con il passare del tempo. Anche la natura del capello si trasforma e non solo per cause naturali, ma anche a causa di agenti esterni quali stress e abitudini sbagliate.

Come l’invecchiamento cutaneo, anche quello della chioma si manifesta attraverso dei ‘sintomi’. Se il primo segnale di invecchiamento della pelle è la comparsa delle rughe, per la capigliatura i primi sintomi sono la perdita di densità, corpo e volume, nonché il rallentamento della crescita e la comparsa dei capelli bianchi.

La comparsa dei “sintomi”, generalmente, si verifica a partire dai 40-45 anni, ma sono tante le donne e gli uomini che si trovano a fronteggiare il problema molto prima.

Le cause

Non sempre, come detto, l’invecchiamento dei capelli è dovuto all’avanzare dell’età, ma può dipendere da diverse cause. Nel caso dei capelli bianchi, ad esempio, si tratta principalmente di ragioni genetiche. Sono infatti diverse le persone che si ritrovano con i capelli bianchi già in giovane età. Questo accade perché i melanociti, ovvero le cellule situate alla radice del capello, rallentano col tempo la propria attività e smettono di svolgere la loro funzione primaria che è quella di pigmentare i capelli.  Queste cellule sono infatti cariche di melanina, il pigmento, presente in varia misura, che consente loro di conferire un colore più o meno scuro alla capigliatura.

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Anche il cuoio capelluto può deteriorarsi, quando il microcircolo non è più stimolato a sufficienza e l’afflusso sanguigno a livello della radice del capello diminuisce. Quando ossigeno e sostanze nutrienti (vitamine e oligoelementi) necessari per un’adeguata velocità di crescita del capello iniziano a scarseggiare, i capelli non crescono più bene come prima, cadono e perdono di diametro e volume, diventano sottili, fragili, piatti, spenti e opachi, più difficili da tenere in piega. Tra i fattori che concorrono a rendere fragili i capelli nei soggetti di sesso femminile, anche scompensi ormonali, propri della menopausa.

Oltre a cause genetiche, l’invecchiamento precoce dei capelli è dovuto anche a cause esterne, come l’inquinamento e il fumo, lo stress e l’utilizzo eccessivo di phon, piastre e arricciacapelli, l’uso di farmaci contenenti principi attivi che causano ipopigmentazione dei capelli. Bisogna fare attenzione anche alle tinture e ai trattamenti chimici troppo aggressivi, che contribuiscono ad indebolire progressivamente i capelli, i quali si ritrovino a invecchiare prima del tempo.

Fortunatamente, però, su queste cause è possibile intervenire. Esistono infatti rimedi e prodotti grazie ai quali è possibile prevenire e ritardare l’invecchiamento dei capelli. Conosciamoli insieme.

Invecchiamento capelli: come prevenirlo

Per prevenire l’invecchiamento dei capelli bisogna innanzitutto seguire alcuni accorgimenti, a partire dal lavaggio dei capelli che non deve essere effettuato troppo di frequente. Lavare spesso i capelli, infatti, li rende più sensibili e li indebolisce. Se proprio non potete fare a meno di lavarli spesso, allora si consiglia di utilizzare uno shampoo delicato, specifico per i lavaggi frequenti.

Per chi ha i capelli deboli e sensibilizzati, di conseguenza più predisposti all’invecchiamento e alla caduta, si raccomanda di idratarli e nutrirli nel modo giusto, con l’utilizzo di maschere e balsami.

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Per tinte ed eventuali schiariture, quando si va avanti con gli anni, si consiglia di evitare il fai da te e affidarsi a un parrucchiere, per scongiurare danni alla chioma.

Evitare quanto più è possibile lo stress e assumere uno stile di vita sano, mangiando in modo equilibrato e bevendo molta acqua, è un altro accorgimento fondamentale per prevenire il problema. Anche l’assunzione di integratori, soprattutto se i capelli tendono a cadere, può essere utile per migliorare la qualità del capello, restituirgli volume e spessore e stimolarne la velocità di crescita, così come effettuare un ciclo di fiale anti-caduta periodicamente.

Esattamente come per la pelle, anche per i capelli esistono dei prodotti anti-age, a partire da uno shampoo antiossidante, studiato proprio per i capelli che invecchiano. Si tratta di uno shampoo ricco di attivi preziosi, come gli oli naturali, per lunghezze e cuoio capelluto, molto spesso dall’azione ridensificante oltre che ricostituente. Oltre allo shampoo antiossidante, come detto in precedenza, non devono mai mancare, maschere e balsami, e i trattamenti in siero che svolgono un’azione d’urto super intensa. Si consigliano poi i prodotti per il co-wash, utili soprattutto in caso di lavaggi molto ravvicinati e davvero delicati.

Infine, si raccomanda di effettuare con regolarità uno scrub del cuoio capelluto, per scongiurare i problemi di microcircolo che rientrano tra le cause dell’invecchiamento precoce dei capelli.

​Questi trattamenti vanno seguiti per almeno 3 mesi.

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fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/bellissimo-donna-capelli-biondo-2405131/

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Surrealismo: L’Arte del Sogno e dell’Inconscio

Il surrealismo è un movimento artistico che ha scosso le fondamenta dell’arte nel XX secolo, portando alla ribalta visioni oniriche, irrazionalità e l’inconscio. Questo movimento non solo ha rivoluzionato il mondo dell’arte, ma ha anche influenzato la letteratura, il cinema e persino la psicologia. In questo articolo approfondiremo l’origine, i principali artisti e le caratteristiche del surrealismo, esaminando anche il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.

Origini del Surrealismo

Il surrealismo ha radici profonde nell’Europa degli anni ’20, quando il mondo stava ancora riprendendosi dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Fu il poeta francese André Breton a coniare il termine “surrealismo” nel 1924, nel suo manifesto intitolato “Manifesto del Surrealismo”. Breton definì il surrealismo come “il tentativo di esprimere il funzionamento reale del pensiero… in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione e fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale.”

Caratteristiche del Surrealismo

Una delle caratteristiche fondamentali del surrealismo è il tentativo di superare i confini della realtà razionale e di esplorare il mondo dell’inconscio. Gli artisti surrealisti cercavano di rivelare la verità nascosta della mente umana attraverso immagini e simboli enigmatici. Questo si traduce spesso in opere d’arte che sfidano le convenzioni spazio-temporali, creando scenari strani e irrazionali che sfidano la logica.

L’uso del disegno automatico è un altro aspetto significativo del surrealismo. Gli artisti spesso si affidavano all’automatismo per creare opere d’arte senza premeditazione o controllo cosciente, permettendo così all’inconscio di emergere liberamente. Questo metodo di creazione artistica è stato visto come un modo per esplorare i recessi più profondi della mente umana.

Gli artisti surrealisti erano anche noti per l’uso di simboli ricorrenti e motivi iconici nelle loro opere. Tra i più comuni si trovano gli orologi molli di Salvador Dalí, le strane creature di Joan Miró e le figure enigmatiche di René Magritte. Questi simboli spesso si rifanno ai sogni, alla sessualità, alla psiche umana e ad altri temi ricorrenti nell’immaginario surrealista.

Principali Artisti Surrealisti

Il movimento surrealista ha visto la partecipazione di numerosi artisti di spicco, ognuno dei quali ha contribuito in modo significativo alla sua evoluzione. Uno dei più celebri è Salvador Dalí, noto per le sue opere iconiche come “La persistenza della memoria”, che presenta orologi molli appesi in un paesaggio surreale. Dalí era famoso anche per il suo atteggiamento eccentrico e la sua personalità stravagante, che lo hanno reso una figura chiave nel movimento surrealista.

Joan Miró è un altro artista surrealista di grande rilievo, famoso per le sue opere astratte e fantasiose. I suoi dipinti spesso presentano forme organiche e colori vivaci, evocando un senso di gioia e meraviglia. Miró era interessato a esplorare il subconscio attraverso la sua arte, cercando di catturare l’essenza stessa dei sogni e dell’immaginazione.

René Magritte è noto per le sue immagini enigmatiche e concettuali, spesso caratterizzate da juxtapositions sorprendenti e giochi di parole visivi. Opere come “Il tradimento delle immagini”, con la rappresentazione di una pipa accompagnata dalla frase “Questa non è una pipa”, sfidano lo spettatore a interrogarsi sulla natura della realtà e della rappresentazione.

Altri artisti importanti del movimento surrealista includono Max Ernst, Man Ray, Leonora Carrington e André Masson, ognuno dei quali ha contribuito con la propria visione unica e innovativa all’evoluzione dell’arte surrealista.

Impatto Culturale e Eredità

L’eredità del surrealismo si estende ben oltre il mondo dell’arte, influenzando una vasta gamma di discipline creative e intellettuali. La sua esplorazione dell’inconscio ha avuto un impatto significativo sulla psicologia e sulla teoria della mente, contribuendo alla nascita di nuove idee e approcci nella comprensione della mente umana.

Inoltre, il surrealismo ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo. Elementi surrealisti sono spesso presenti nel cinema, con registi come Luis Buñuel che hanno adottato approcci surrealisti nella loro arte. Anche nella musica, nella letteratura e persino nella moda, si possono trovare tracce dell’influenza surrealista.

Il surrealismo rimane uno dei movimenti artistici più influenti e affascinanti del XX secolo. Attraverso la sua esplorazione dell’inconscio e della dimensione onirica, ha aperto nuove strade per l’espressione creativa e ha sfidato le convenzioni della realtà razionale. La sua eredità continua a vivere nell’arte contemporanea e nella cultura popolare, dimostrando la sua duratura rilevanza e influenza nel mondo moderno.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/libro-vecchio-surreale-fantasia-863418/]

 

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La compassione fa dormire meglio?

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La compassione fa dormire meglio?

La Compassione fa Dormire Meglio? Scopri il Collegamento tra Empatia e Qualità del Sonno

La compassione è un tratto umano fondamentale che spesso associamo alla gentilezza, all’altruismo e all’empatia. La compassione fa dormire meglio? Questo è un argomento intrigante che merita un’indagine più approfondita. In questo articolo, esploreremo la relazione tra la compassione e la qualità del sonno, evidenziando le scoperte scientifiche più recenti e fornendo consigli pratici su come coltivare un atteggiamento compassionevole per migliorare il riposo notturno.

La Scienza dietro la Compassione e il Sonno

Numerose ricerche hanno esaminato i benefici della compassione sulla salute mentale e fisica, ma solo di recente gli scienziati hanno iniziato a esplorare il suo legame con il sonno. Uno studio condotto presso l’Università di Berkeley ha scoperto che le persone che praticano la compassione e la gentilezza verso gli altri tendono ad avere un sonno più riposante e di migliore qualità. Questo può essere attribuito al fatto che la compassione riduce lo stress e promuove sentimenti positivi, entrambi fattori che favoriscono un sonno tranquillo.

La ricerca ha anche dimostrato che l’empatia e la compassione possono influenzare l’attività cerebrale durante il sonno. Uno studio condotto presso l’Università della California ha rilevato che le persone con maggiore empatia mostravano onde cerebrali più lente durante il sonno profondo, indicando un riposo più rigenerativo. Questo suggerisce che la capacità di connettersi emotivamente con gli altri potrebbe anche tradursi in benefici per il sonno.

Un altro aspetto interessante riguarda il ruolo della compassione nel ridurre l’insonnia e migliorare la durata complessiva del sonno. Uno studio condotto presso l’Università del Texas ha rilevato che le persone che praticavano la compassione avevano meno probabilità di soffrire di insonnia cronica e tendevano ad avere un sonno più lungo e soddisfacente.

Come Coltivare la Compassione per Migliorare il Sonno

Ora che abbiamo esaminato la ricerca che collega la compassione al sonno, è il momento di esplorare come possiamo coltivare un atteggiamento più compassionevole nella nostra vita quotidiana per migliorare la qualità del nostro riposo notturno. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

1. Pratica la Gentilezza verso Te Stesso

La compassione inizia con la gentilezza verso noi stessi. Pratica l’autocompassione, sii gentile con te stesso quando commetti errori o affronti sfide. Impara a trattarti con amore e rispetto, proprio come faresti con un amico caro.

2. Fai Atti di Gentilezza verso gli Altri

Mostrare gentilezza verso gli altri è un modo potente per coltivare la compassione. Cerca di fare atti gentili ogni giorno, anche se sono piccole azioni come tenere la porta aperta per qualcuno o fare un complimento sincero a un collega.

3. Pratica la Gratitudine

Essere grati per ciò che hai nella vita può aumentare i sentimenti di compassione e benessere emotivo. Dedica del tempo ogni giorno a riflettere su ciò per cui sei grato e apprezza le piccole gioie che ti circondano.

4. Sviluppa l’Empatia

L’empatia è fondamentale per la compassione. Cerca di metterti nei panni degli altri e di comprendere i loro sentimenti e le loro prospettive. Ascolta attivamente e cerca di offrire sostegno quando necessario.

5. Pratica la Mindfulness

La mindfulness può aiutarti a coltivare la compassione focalizzando la tua attenzione sul momento presente in modo gentile e non giudicante. La pratica della mindfulness può ridurre lo stress e promuovere la tranquillità mentale, preparandoti per un sonno più riposante.

6. Fai Volontariato

Il volontariato è un ottimo modo per mettere in pratica la compassione e contribuire al benessere degli altri. Trova un’organizzazione o una causa che ti stia a cuore e dedica del tempo a fare del bene nella tua comunità.

La compassione può svolgere un ruolo significativo nella qualità del nostro sonno. Le persone che praticano la gentilezza, l’empatia e la gratitudine tendono ad avere un sonno più riposante e soddisfacente. Coltivare un atteggiamento compassionevole verso se stessi e gli altri può portare a numerosi benefici per la salute mentale e fisica, inclusa una migliore qualità del sonno. Quindi, la prossima volta che ti trovi a lottare con l’insonnia o il riposo disturbato, considera di coltivare un cuore compassionevole e osserva come può influenzare positivamente il tuo sonno e il tuo benessere generale.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/padre-bambino-ritratto-infante-22194/]

 

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I pregiudizi delle donne over 65

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I pregiudizi delle donne over 65

Sfatare i pregiudizi sulle donne over 65: Una prospettiva illuminante

Nell’era moderna, in cui la società cerca costantemente di abbracciare la diversità e di promuovere l’inclusione, rimane ancora un aspetto che spesso viene trascurato: i pregiudizi verso le donne anziane, in particolare quelle oltre i 65 anni. Questo segmento della popolazione è spesso oggetto di stereotipi e discriminazioni basate sull’età e sul genere, che possono avere conseguenze negative sulla loro autostima, sulle opportunità di lavoro e sul loro benessere complessivo. È importante esaminare questi pregiudizi, smontarli e promuovere una visione più equa e inclusiva delle donne over 65.

I pregiudizi comuni sulle donne over 65

Prima di tutto, è essenziale comprendere quali siano i pregiudizi più diffusi nei confronti delle donne anziane. Uno dei più comuni è il concetto che le donne oltre i 65 anni siano meno capaci o meno interessanti rispetto alle donne più giovani. Questo pregiudizio si basa su stereotipi radicati nella società che associano il valore di una donna alla sua giovinezza e al suo aspetto fisico, piuttosto che alle sue capacità intellettuali o alla sua esperienza di vita.

Un altro pregiudizio diffuso è che le donne over 65 siano meno attive o meno capaci di adattarsi ai cambiamenti rispetto alle generazioni più giovani. Questo preconcetto può portare a una sottovalutazione delle competenze e delle risorse delle donne anziane, limitandone le opportunità di partecipare pienamente alla società e al mondo del lavoro.

Sfide e opportunità per le donne over 65

Nonostante i pregiudizi, le donne over 65 affrontano molte sfide e opportunità uniche. Da un lato, possono incontrare difficoltà nell’accesso al lavoro o nell’ottenere opportunità di carriera significative, a causa della percezione diffusa che siano meno produttive o meno capaci rispetto ai loro colleghi più giovani. Dall’altro lato, le donne anziane possono godere di una vasta esperienza di vita, di una rete sociale consolidata e di una maggiore libertà finanziaria, che può aprir loro nuove opportunità di contribuire alla società e di perseguire passioni personali.

Promuovere una visione più equa e inclusiva

Per superare i pregiudizi nei confronti delle donne over 65, è fondamentale promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Ciò significa riconoscere il valore unico che ogni individuo porta con sé, indipendentemente dall’età o dal genere. Le donne anziane devono essere viste e trattate come individui pienamente capaci e meritevoli di rispetto e dignità, con tanto da offrire alla società in termini di saggezza, esperienza e prospettive uniche.

Inoltre, è importante implementare politiche e programmi che favoriscano l’inclusione e l’empowerment delle donne anziane. Questo potrebbe includere l’accesso a opportunità di formazione e riqualificazione professionale, programmi di mentoring intergenerazionali e campagne di sensibilizzazione per contrastare i pregiudizi basati sull’età e sul genere.

E’ imperativo smontare i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle donne over 65 e promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Le donne anziane hanno molto da offrire alla società e meritano di essere rispettate e valorizzate per le loro competenze, la loro esperienza e la loro saggezza. Solo attraverso un impegno collettivo per abbattere i pregiudizi e promuovere l’inclusione possiamo creare una società più giusta e accogliente per tutte le età e per entrambi i sessi.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/amore-romanza-insieme-uomini-donne-4552087/]

 

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