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Dolci natalizi: i biscotti pan di zenzero

I biscotti pan di zenzero sono tra i dolci più gettonati nel periodo natalizio. Scopriamo la loro origine e come prepararli.

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Dolci natalizi: i biscotti pan di zenzero

I biscotti pan di zenzero sono tra i dolci natalizi più gettonati in assoluto. Scopriamo la loro origine e come prepararli.

I dolci non possono mancare nel menù di Natale. Oltre al classico panettone e al pandoro, ogni regione italiana ha i suoi dolci tipici, più o meno famosi. E’ però ormai usanza, da qualche anno a questa parte, proporre in tavola anche dolci alternativi a quelli previsti dalla tradizione italiana. Ci si cimenta sempre più spesso nella preparazione di dolci e biscotti a tema natalizio, sperimentando anche ricette tipiche degli altri Paesi. Ad esempio, è ormai tradizione anche da noi preparare, in occasione delle festività natalizie, gli omini di pan di zenzero, ossia i biscotti speziati, anche conosciuti come gingerbread cookies, tipici del Nord Europa e del Nord America.

E’ usanza, soprattutto nei Paesi anglosassoni, preparare questi simpatici omini di pan di zenzero, per decorare gli alberi di Natale. Vengono poi mangiati il 25 dicembre a fine pasto.

Biscotti pan di zenzero, le origini

Sebbene siano diffusi soprattutto nei Paesi anglosassoni e nel Nord America, pare siano originari di una zona più ampia, non precisamente delimitata, che comprende Scandinavia, Germania, Polonia, Paesi Baltici e, a quanto pare, arriva fino in Armenia. Sarebbero stati proprio dei monaci armeni -primi a prepararli con diverse forme e decorazioni -a trasportarli nel resto d’Europa nel 922 d.C.

Tuttavia, il primo documento storico a parlare dei biscotti di pan di zenzero risale al XVI secolo, quindi più tardi.

L’omino di pan di zenzero fu scelto nel 1793 dalla cittadina inglese di Shropshire come simbolo e da allora è divenuto fonte d’ispirazione per la preparazione di questi biscotti, gettonati soprattutto a Natale.

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In realtà i gingerbread cookies possono avere svariate forme: possono essere stelle, casette, campane, renne, alberelli o riprodurre altri soggetti natalizi, ma la forma tipica è quella dell’omino di pan di zenzero, divenuto ancora più popolare grazie al film di animazione Shrek.

Biscotti di pan di zenzero – fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/natale-cottura-pan-di-zenzero-dolci-5807345/
biscotti di pan di zenzero – fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/natale-cottura-pan-di-zenzero-dolci-5806901/
biscotti di pan di zenzero – fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/casa-di-pan-di-zenzero-pan-di-zenzero-1101454/

La favola dei biscotti speziati

Dietro la ricetta dei gingerbread cookies esistono diverse leggende e favole, che si raccontano soprattutto nei paesi del Nord Europa.

La favola più nota racconta di una casetta nel bosco, abitata da una coppia di anziani signori, all’interno della quale un giorno la signora decise di preparare un biscotto di pan di zenzero a forma di pupazzo. Dopo averlo infornato e dunque lasciato a cuocere, però, l’anziana udì una vocina, proveniente dal forno, implorare aiuto. Corse così a vedere cosa stesse accadendo nella sua cucina; aprì il forno e a quel punto il suo pupazzo di pan di zenzero fuggì veloce per evitare di essere mangiato. Tuttavia, durante la sua fuga, l’omino di pan di zenzero incontrò nell’ordine una mucca, un cavallo e un maiale, che provarono tutti a mangiarlo. L’omino riuscì però a fuggire correndo più veloce, intonando una filastrocca, divenuta famosa, che recita: “Corri, corri, più forte che puoi! Non potete prendermi, io sono l’omino di pan di zenzero!”. Arrivato nei pressi di un torrente l’omino di zenzero decise di chiedere aiuto ad una volpe per attraversare il corso d’acqua senza rischiare di bagnarsi o peggio sciogliersi, accertandosi che questa gli garantisse di non mangiarlo. La volpe accettò la proposta, ma prima di arrivare dall’altra parte del torrente mangiò il goloso biscottino.

Come preparare i biscotti di pan di zenzero

Per preparare i biscotti di pan di zenzero occorrono: farina 00, zucchero, burro, uova, bicarbonato, un pizzico di sale, ma soprattutto, per restituire il tipico sapore speziato, lo zenzero in polvere, la cannella, chiodi di garofano e un pizzico di noce moscata in polvere. C’è poi un ingrediente speciale, che è quello che restituisce ai biscotti di pan di zenzero il tipico colore scuro, ossia la melassa. Tuttavia, in molte ricette, soprattutto in Italia, questo ingrediente, non sempre reperibile, viene sostituito con il miele, anche se non è la stessa cosa, sebbene abbiano una consistenza simile. Il sapore infatti è completamente differente. La melassa ha un gusto forte e acidulo, sa di liquirizia.

Per la decorazione dei vostri biscotti, dovrete invece preparare la glassa, per la quale vi occorrerà lo zucchero a velo e un albume d’uovo fresco. Se volete, potete aggiungere anche qualche goccia di succo di limone o del colorante alimentare rosso o del colore che preferite.

In rete si trovano moltissime ricette per prepararli. Sui siti di cucina italiani ci sono soprattutto quelle che prevedono il miele tra gli ingredienti. Vi proponiamo quella di una delle più famose Food Blogger italiane, Benedetta Rossi, che non prevede il miele. Se poi volete che i vostri biscotti si avvicinino il più possibile agli originali, dovreste riuscire a procuravi la melassa.

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Ingredienti:

300 g. farina 00

100 g. zucchero di canna

100 g. miele

100 g. burro

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1 cucchiaino cannella in polvere

1 cucchiaino zenzero in polvere

Un pizzico di sale

Un pizzico di lievito per dolci

Per la glassa (ghiaccia reale):

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1 albume (ricavato da un uovo grande)

230 g. zucchero a velo

1 fialetta aroma limone

Qualche goccia di succo di limone

Preparazione

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Versate il burro morbido a temperatura ambiente, il miele e lo zucchero di canna in una ciotola abbastanza capiente. Lavorate dunque questi ingredienti fino ad ottenere una crema ben omogenea.

Dopodichè, aggiungete la farina, la cannella, lo zenzero, un pizzico di sale e un pizzico di lievito. Lavoratele insieme alla crema al burro, prima aiutandovi con un cucchiaio, poi impastando a mano. Una volta ottenuto un panetto omogeneo, avvolgetelo per bene e fatelo riposare per circa 30 minuti in frigo.

Nel frattempo, preparate la glassa per il decoro: lavorate con una frusta un albume con la fialetta di aroma limone e qualche goccia di succo di limone fresco. Non c’è bisogno di montare l’albume, ma solo farlo “schiumare”. Aggiungete quindi, in modo graduato, tutto lo zucchero a velo previsto nella ricetta, amalgamandolo via via all’albume. Benedetta consiglia di versare lo zucchero “a pioggia” facendolo cadere da un setaccio.

Il risultato sarà una glassa bianchissima. Conservatela fino al momento del suo utilizzo, coperta da pellicola trasparente “a contatto”, oppure trasferitela subito dentro la sac a poche, per non farla seccare.

Prendete quindi il panetto dal frigo e, con un pizzico di farina di supporto, stendetelo con un mattarello. Utilizzate gli stampini a forma di omino, oppure altri stampini a tema natalizio, per formare i biscotti.

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A questo punto, trasferiteli su una placca forno. Se avete intenzione di utilizzare gli omini di pan di zenzero per decorare l’albero, non dimenticate di praticare un foro aiutandovi con una cannuccia. Cuocete dunque i biscotti in forno ventilato preriscaldato a 180 gradi per 10-12 minuti.

Una volta cotti, lasciateli completamente raffreddare e poi decorateli a vostro piacere con la glassa di zucchero.

Benedetta consiglia, per essere il più precisi possibile, di utilizzare una sac a poche con beccuccio molto piccolo.

 Per appendere i biscotti all’albero, basterà far passare un laccetto colorato nel foro precedentemente praticato.

Et voilà! I vostri biscotti sono pronti!

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biscotti di pan di zenzero – fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/pan-di-zenzero-albero-di-natale-3027956/
biscotti di pan di zenzero – fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/pan-di-zenzero-torte-sweet-biscotti-3953535/

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fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/natale-decorazioni-ornamenti-5705046/

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Surrealismo: L’Arte del Sogno e dell’Inconscio

Il surrealismo è un movimento artistico che ha scosso le fondamenta dell’arte nel XX secolo, portando alla ribalta visioni oniriche, irrazionalità e l’inconscio. Questo movimento non solo ha rivoluzionato il mondo dell’arte, ma ha anche influenzato la letteratura, il cinema e persino la psicologia. In questo articolo approfondiremo l’origine, i principali artisti e le caratteristiche del surrealismo, esaminando anche il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.

Origini del Surrealismo

Il surrealismo ha radici profonde nell’Europa degli anni ’20, quando il mondo stava ancora riprendendosi dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Fu il poeta francese André Breton a coniare il termine “surrealismo” nel 1924, nel suo manifesto intitolato “Manifesto del Surrealismo”. Breton definì il surrealismo come “il tentativo di esprimere il funzionamento reale del pensiero… in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione e fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale.”

Caratteristiche del Surrealismo

Una delle caratteristiche fondamentali del surrealismo è il tentativo di superare i confini della realtà razionale e di esplorare il mondo dell’inconscio. Gli artisti surrealisti cercavano di rivelare la verità nascosta della mente umana attraverso immagini e simboli enigmatici. Questo si traduce spesso in opere d’arte che sfidano le convenzioni spazio-temporali, creando scenari strani e irrazionali che sfidano la logica.

L’uso del disegno automatico è un altro aspetto significativo del surrealismo. Gli artisti spesso si affidavano all’automatismo per creare opere d’arte senza premeditazione o controllo cosciente, permettendo così all’inconscio di emergere liberamente. Questo metodo di creazione artistica è stato visto come un modo per esplorare i recessi più profondi della mente umana.

Gli artisti surrealisti erano anche noti per l’uso di simboli ricorrenti e motivi iconici nelle loro opere. Tra i più comuni si trovano gli orologi molli di Salvador Dalí, le strane creature di Joan Miró e le figure enigmatiche di René Magritte. Questi simboli spesso si rifanno ai sogni, alla sessualità, alla psiche umana e ad altri temi ricorrenti nell’immaginario surrealista.

Principali Artisti Surrealisti

Il movimento surrealista ha visto la partecipazione di numerosi artisti di spicco, ognuno dei quali ha contribuito in modo significativo alla sua evoluzione. Uno dei più celebri è Salvador Dalí, noto per le sue opere iconiche come “La persistenza della memoria”, che presenta orologi molli appesi in un paesaggio surreale. Dalí era famoso anche per il suo atteggiamento eccentrico e la sua personalità stravagante, che lo hanno reso una figura chiave nel movimento surrealista.

Joan Miró è un altro artista surrealista di grande rilievo, famoso per le sue opere astratte e fantasiose. I suoi dipinti spesso presentano forme organiche e colori vivaci, evocando un senso di gioia e meraviglia. Miró era interessato a esplorare il subconscio attraverso la sua arte, cercando di catturare l’essenza stessa dei sogni e dell’immaginazione.

René Magritte è noto per le sue immagini enigmatiche e concettuali, spesso caratterizzate da juxtapositions sorprendenti e giochi di parole visivi. Opere come “Il tradimento delle immagini”, con la rappresentazione di una pipa accompagnata dalla frase “Questa non è una pipa”, sfidano lo spettatore a interrogarsi sulla natura della realtà e della rappresentazione.

Altri artisti importanti del movimento surrealista includono Max Ernst, Man Ray, Leonora Carrington e André Masson, ognuno dei quali ha contribuito con la propria visione unica e innovativa all’evoluzione dell’arte surrealista.

Impatto Culturale e Eredità

L’eredità del surrealismo si estende ben oltre il mondo dell’arte, influenzando una vasta gamma di discipline creative e intellettuali. La sua esplorazione dell’inconscio ha avuto un impatto significativo sulla psicologia e sulla teoria della mente, contribuendo alla nascita di nuove idee e approcci nella comprensione della mente umana.

Inoltre, il surrealismo ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo. Elementi surrealisti sono spesso presenti nel cinema, con registi come Luis Buñuel che hanno adottato approcci surrealisti nella loro arte. Anche nella musica, nella letteratura e persino nella moda, si possono trovare tracce dell’influenza surrealista.

Il surrealismo rimane uno dei movimenti artistici più influenti e affascinanti del XX secolo. Attraverso la sua esplorazione dell’inconscio e della dimensione onirica, ha aperto nuove strade per l’espressione creativa e ha sfidato le convenzioni della realtà razionale. La sua eredità continua a vivere nell’arte contemporanea e nella cultura popolare, dimostrando la sua duratura rilevanza e influenza nel mondo moderno.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/libro-vecchio-surreale-fantasia-863418/]

 

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La compassione fa dormire meglio?

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La compassione fa dormire meglio?

La Compassione fa Dormire Meglio? Scopri il Collegamento tra Empatia e Qualità del Sonno

La compassione è un tratto umano fondamentale che spesso associamo alla gentilezza, all’altruismo e all’empatia. La compassione fa dormire meglio? Questo è un argomento intrigante che merita un’indagine più approfondita. In questo articolo, esploreremo la relazione tra la compassione e la qualità del sonno, evidenziando le scoperte scientifiche più recenti e fornendo consigli pratici su come coltivare un atteggiamento compassionevole per migliorare il riposo notturno.

La Scienza dietro la Compassione e il Sonno

Numerose ricerche hanno esaminato i benefici della compassione sulla salute mentale e fisica, ma solo di recente gli scienziati hanno iniziato a esplorare il suo legame con il sonno. Uno studio condotto presso l’Università di Berkeley ha scoperto che le persone che praticano la compassione e la gentilezza verso gli altri tendono ad avere un sonno più riposante e di migliore qualità. Questo può essere attribuito al fatto che la compassione riduce lo stress e promuove sentimenti positivi, entrambi fattori che favoriscono un sonno tranquillo.

La ricerca ha anche dimostrato che l’empatia e la compassione possono influenzare l’attività cerebrale durante il sonno. Uno studio condotto presso l’Università della California ha rilevato che le persone con maggiore empatia mostravano onde cerebrali più lente durante il sonno profondo, indicando un riposo più rigenerativo. Questo suggerisce che la capacità di connettersi emotivamente con gli altri potrebbe anche tradursi in benefici per il sonno.

Un altro aspetto interessante riguarda il ruolo della compassione nel ridurre l’insonnia e migliorare la durata complessiva del sonno. Uno studio condotto presso l’Università del Texas ha rilevato che le persone che praticavano la compassione avevano meno probabilità di soffrire di insonnia cronica e tendevano ad avere un sonno più lungo e soddisfacente.

Come Coltivare la Compassione per Migliorare il Sonno

Ora che abbiamo esaminato la ricerca che collega la compassione al sonno, è il momento di esplorare come possiamo coltivare un atteggiamento più compassionevole nella nostra vita quotidiana per migliorare la qualità del nostro riposo notturno. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

1. Pratica la Gentilezza verso Te Stesso

La compassione inizia con la gentilezza verso noi stessi. Pratica l’autocompassione, sii gentile con te stesso quando commetti errori o affronti sfide. Impara a trattarti con amore e rispetto, proprio come faresti con un amico caro.

2. Fai Atti di Gentilezza verso gli Altri

Mostrare gentilezza verso gli altri è un modo potente per coltivare la compassione. Cerca di fare atti gentili ogni giorno, anche se sono piccole azioni come tenere la porta aperta per qualcuno o fare un complimento sincero a un collega.

3. Pratica la Gratitudine

Essere grati per ciò che hai nella vita può aumentare i sentimenti di compassione e benessere emotivo. Dedica del tempo ogni giorno a riflettere su ciò per cui sei grato e apprezza le piccole gioie che ti circondano.

4. Sviluppa l’Empatia

L’empatia è fondamentale per la compassione. Cerca di metterti nei panni degli altri e di comprendere i loro sentimenti e le loro prospettive. Ascolta attivamente e cerca di offrire sostegno quando necessario.

5. Pratica la Mindfulness

La mindfulness può aiutarti a coltivare la compassione focalizzando la tua attenzione sul momento presente in modo gentile e non giudicante. La pratica della mindfulness può ridurre lo stress e promuovere la tranquillità mentale, preparandoti per un sonno più riposante.

6. Fai Volontariato

Il volontariato è un ottimo modo per mettere in pratica la compassione e contribuire al benessere degli altri. Trova un’organizzazione o una causa che ti stia a cuore e dedica del tempo a fare del bene nella tua comunità.

La compassione può svolgere un ruolo significativo nella qualità del nostro sonno. Le persone che praticano la gentilezza, l’empatia e la gratitudine tendono ad avere un sonno più riposante e soddisfacente. Coltivare un atteggiamento compassionevole verso se stessi e gli altri può portare a numerosi benefici per la salute mentale e fisica, inclusa una migliore qualità del sonno. Quindi, la prossima volta che ti trovi a lottare con l’insonnia o il riposo disturbato, considera di coltivare un cuore compassionevole e osserva come può influenzare positivamente il tuo sonno e il tuo benessere generale.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/padre-bambino-ritratto-infante-22194/]

 

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I pregiudizi delle donne over 65

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I pregiudizi delle donne over 65

Sfatare i pregiudizi sulle donne over 65: Una prospettiva illuminante

Nell’era moderna, in cui la società cerca costantemente di abbracciare la diversità e di promuovere l’inclusione, rimane ancora un aspetto che spesso viene trascurato: i pregiudizi verso le donne anziane, in particolare quelle oltre i 65 anni. Questo segmento della popolazione è spesso oggetto di stereotipi e discriminazioni basate sull’età e sul genere, che possono avere conseguenze negative sulla loro autostima, sulle opportunità di lavoro e sul loro benessere complessivo. È importante esaminare questi pregiudizi, smontarli e promuovere una visione più equa e inclusiva delle donne over 65.

I pregiudizi comuni sulle donne over 65

Prima di tutto, è essenziale comprendere quali siano i pregiudizi più diffusi nei confronti delle donne anziane. Uno dei più comuni è il concetto che le donne oltre i 65 anni siano meno capaci o meno interessanti rispetto alle donne più giovani. Questo pregiudizio si basa su stereotipi radicati nella società che associano il valore di una donna alla sua giovinezza e al suo aspetto fisico, piuttosto che alle sue capacità intellettuali o alla sua esperienza di vita.

Un altro pregiudizio diffuso è che le donne over 65 siano meno attive o meno capaci di adattarsi ai cambiamenti rispetto alle generazioni più giovani. Questo preconcetto può portare a una sottovalutazione delle competenze e delle risorse delle donne anziane, limitandone le opportunità di partecipare pienamente alla società e al mondo del lavoro.

Sfide e opportunità per le donne over 65

Nonostante i pregiudizi, le donne over 65 affrontano molte sfide e opportunità uniche. Da un lato, possono incontrare difficoltà nell’accesso al lavoro o nell’ottenere opportunità di carriera significative, a causa della percezione diffusa che siano meno produttive o meno capaci rispetto ai loro colleghi più giovani. Dall’altro lato, le donne anziane possono godere di una vasta esperienza di vita, di una rete sociale consolidata e di una maggiore libertà finanziaria, che può aprir loro nuove opportunità di contribuire alla società e di perseguire passioni personali.

Promuovere una visione più equa e inclusiva

Per superare i pregiudizi nei confronti delle donne over 65, è fondamentale promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Ciò significa riconoscere il valore unico che ogni individuo porta con sé, indipendentemente dall’età o dal genere. Le donne anziane devono essere viste e trattate come individui pienamente capaci e meritevoli di rispetto e dignità, con tanto da offrire alla società in termini di saggezza, esperienza e prospettive uniche.

Inoltre, è importante implementare politiche e programmi che favoriscano l’inclusione e l’empowerment delle donne anziane. Questo potrebbe includere l’accesso a opportunità di formazione e riqualificazione professionale, programmi di mentoring intergenerazionali e campagne di sensibilizzazione per contrastare i pregiudizi basati sull’età e sul genere.

E’ imperativo smontare i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle donne over 65 e promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Le donne anziane hanno molto da offrire alla società e meritano di essere rispettate e valorizzate per le loro competenze, la loro esperienza e la loro saggezza. Solo attraverso un impegno collettivo per abbattere i pregiudizi e promuovere l’inclusione possiamo creare una società più giusta e accogliente per tutte le età e per entrambi i sessi.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/amore-romanza-insieme-uomini-donne-4552087/]

 

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